AFORISMA

Meglio aggiungere vita ai giorni, che non giorni alla vita
(Rita Levi Montalcini)

Nostra Signora del Carmelo

Nostra Signora del Carmelo
colei che ci ha donato lo scapolare

venerdì 19 ottobre 2012

SEMPLICI CONSIDERAZIONI SULLA SCRITTURA



Non ho nessuna pretesa di voler insegnare a scrivere a coloro che sono più esperti di me, ma credo di sapere come ci si orienta in tal senso.
C’è chi scrive di getto: desidera mettere nero su bianco, tutti i suoi pensieri, siano essi in versi, prosa, saggistica, storia, letteratura, romanzi e quant’altro.
C’è chi scrive meditando molto, e tenendo costantemente accanto a sé il dizionario dei sinonimi e contrari, il vocabolario, i  testi  bibliografici inerenti il progetto di scrittura, e non si azzarda a posare una sola parola sul foglio e nel programma word del pc, se non ha prima analizzato ogni singola parola.
C’è chi scrive frasi brevi, sintetiche, e chi si dilunga in panegirici da capogiro.
C’è chi non rispetta la punteggiatura, costringendoci ad una lettura senza respiro, e chi invece mette punti e virgole ad ogni piè sospinto.
Potremo andare avanti all’infinito, ma queste mie considerazioni vogliono solo affermare che colui o colei che scrive, ha il sacrosanto diritto di mantenere un suo proprio stile, esattamente come un pittore dipinge con la tecnica imparata e col suo estro personale.
Può piacere un autore, oppure parerci di una noia mortale, può divertirci o farci sbadigliare, sta a noi scegliere chi scrive nello stile e nel contenuto che più ci aggrada. Ma non sta a noi giudicare, poiché ciò che ci piace, può non piacere ad altri lettori, così come ciò che non ci piace, può accogliere i consensi altrui.
Allo stesso modo ci si accosta a un quadro: neoclassico, preraffaellita, dadaista, impressionista, naif, futurista, astratto, barocco, classico, romantico, verista,  surrealista…tanti sono gli stili e le correnti artistiche, alcune possono incantare, altre non trasmetterci nessuna emozione. Ma hanno tutte il diritto di esistere.
E’ chiaro che le ripetizioni, l’abuso di aggettivi e di locuzioni avverbiali  andrebbero evitati ma in certi frangenti, sono necessari. L’importante, è non scrivere in modo sgrammaticato, e con un lessico alla portata a tutti. Il politichese e l’ecclesialese, sono incomprensibili dalla maggior parte dei lettori…meglio evitare!
Così come è necessario sottrarsi all’eccessivo uso di avverbi che finiscono in “mente”: evidentemente, assolutamente, conseguentemente, eccezionalmente…
Talvolta servono, come “improvvisamente” o “causalmente”, ma in un testo, sarebbe meglio trovare un escamotage per ovviare a certe rime! All’improvviso, resta evidente, in modo assoluto, di conseguenza, in via eccezionale..potrebbero essere sostituti appropriati. O usare – e in questo caso sono consenziente - il famoso dizionario dei sinonimi, ovviamente (!) se non arriva subito in mente (ecco la rima!) qualche sinonimo adatto allo scopo.
Terminata la mia breve lezione sulla scrittura, che nulla aggiunge ad un buon testo di sintassi e grammatica (gli errori ortografici sono orribili!), concludo, rivolgendomi agli esteti, di non penalizzare troppo coloro che, colmi di buona volontà, tentassero di esprimere il loro pensiero dedicandosi alla scrittura! Anzi, sollecitateli, poiché se è vero che di scrittori ne è pieno il mondo, così come di gente che scrive, è altrettanto reale l’esigenza di comunicare sensazioni, emozioni, sentimenti o esperienze di vita.
BUON LAVORO A TUTTI!
Danila Oppio


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Il Paradiso non può attendere: dobbiamo già cercare il nostro Cielo qui sulla terra! Questo blog tratterà di argomenti spirituali e testimonianze, con uno sguardo rivolto al Carmelo ed ai suoi Santi