AFORISMA

Meglio aggiungere vita ai giorni, che non giorni alla vita
(Rita Levi Montalcini)

Nostra Signora del Carmelo

Nostra Signora del Carmelo
colei che ci ha donato lo scapolare

martedì 22 dicembre 2015

Laicità, laicismo e...qualche considerazione a tale proposito relativa al Santo Natale

Laicità, laicismo e…qualche considerazione a tale proposito relativa al Santo Natale

Da tempo immemore, l’Europa e l’Italia in particolare, hanno radici cristiane.
Poco importa se i cristiani sono divisi in tante religioni a sé stanti, chi li accomuna è un Maestro di nome Gesù.
Ora nelle scuole si tende ad abolire i Presepi, si tolgono le Croci dalle pareti, non si vogliono allestire rappresentazioni religiose recitate dagli alunni, nemmeno i cori natalizi.
Che tristezza!
I musulmani, da sempre, ci hanno definito “infedeli” e penso che ne avessero le loro buone ragioni, tanto più supportate oggi, dal fatto che siamo infedeli anche verso quello che era, fino a pochi decenni fa, il nostro credo.
Allora mi chiedo: perché chiudono le attività e le scuole, durante le vacanze di Natale fino all’Epifania?
Perché s’imbandiscono pranzi e cenoni, in onore del Natale?
Perché si corre a acquistare regali per questa festività?
Che senso ha il Natale, se si vuol cancellarlo dalla memoria?
Come mai genitori e nonni, che sostengono di non credere, vanno ad applaudire figli e nipoti, laddove ancora resiste la tradizione dei cori o delle recite scolastiche?
E per quale ragione riempiono il frigorifero e la dispensa di ogni ben di Dio, se non credono nel Natale? Ovvero, pur dichiarandosi non credenti, sbuffando per queste feste che “rompono”, alla fine agiscono, come fanno i veri credenti ,in questo Bambino che sta per nascere. E’ un controsenso che stride parecchio, e che mi fa “incazzare di brutto”! Se almeno fossero coerenti con la loro laicità, potrei anche non prendermela. Ma no, invitano amici e parenti, o vanno a trovare parenti e amici, si scambiano doni, si abbuffano di panettone o i dolci tipici natalizi del luogo, organizzano vacanze festose. Ma, mi chiedo, a quale festa inneggiano? Cosa festeggiano? Ma soprattutto, Chi festeggiano? Perché si scambiano gli auguri? Auguri per cosa? Per una nascita alla quale non credono?  E brindano? Per chi sollevano i calici?  Per qualcuno che secondo loro non c’è?
Non li capisco. Mi rifiuto di accettare una simile ipocrisia.
Si è mai visto un musulmano che non festeggi il Ramadan ricordando il Profeta Maometto? Che non preghi cinque volte al giorno Allah Akbar?
Si è mai sentito di un buddhista che non segua i riti del suo credo, e non veneri Siddharta? O di un ebreo che attende ancora il suo Messia?
Solo noi cristiani siamo diventati tiepidi, o freddi, quando non addirittura miscredenti, in nome di una laicità che altro non è, se non  un modo per prendere le distanze da una fede che un tempo era fondamentale nella vita di ogni persona?
Una fede che teneva vivo l’amore in famiglia, l’attenzione per l’altro, per il diverso, per il bisognoso? Una fede che teneva alti i valori morali? Quel Bimbo ha tracciato da millenni una linea netta, ben marcata, come divisione tra il bene e il male. Quel Bimbo ha indicato la via sicura per la Pace, per l’Amore reciproco. E’ stato un grande Maestro. E posso anche capire coloro che non credono si tratti del Dio incarnato del cristianesimo, ma è pur sempre stato un pedagogo di somma sapienza.
Ora c’è il disfattismo che impera. Le famiglie si sciolgono. Le vite, fin dal concepimento, valgono niente. Si uccide per questioni di viabilità, di rapporti di vicinato, di gelosia, di tensioni mal sopportate. Non c’è più pazienza, comprensione, ma soprattutto Perdono.
E sì, certo, questo Bambino è un intralcio, con  quel suo ditino puntato contro il male che dilaga nel mondo.
Ci ostacola nel fare ciò che il nostro egoismo ci suggerisce. Dà molto fastidio. Allora cancelliamolo, diciamo pure che non è mai nato, che è un’invenzione della Chiesa, che non è un Maestro di vita, tanto meno il Figlio di Dio. Mettiamolo di nuovo sulla Croce. Così piccolo e indifeso, appena nato, lo buttiamo nella spazzatura, come tante, troppe madri fanno, appena partorita la loro creatura.
Sì, Gesù Bambino è colui che ci ha dettato delle regole, delle regole sapienti, che ci insegnano il rispetto per il prossimo, il perdono, l’Amore. E oggi, più che mai, rispetto, perdono e Amore sono da recuperare.
Eppure il Natale ha perso il suo senso più profondo. Viene bistrattato.
Vi chiedo coerenza.  Per favore, siate coerenti con voi stessi. Se per voi quel Bambino non deve nascere, perché il Natale non v’interessa, mi sta bene. La scelta è vostra, il libero arbitrio vi appartiene.
Ma quel giorno per voi è un giorno lavorativo, poiché non cade di domenica, e quindi andate a lavorare, andate a scuola, pranzate come tutti gli altri giorni, senza particolari cibarie, non scambiatevi doni, non invitate parenti e amici. Vivetelo come se Gesù non fosse mai nato e non fosse quindi la Sua festa.
In questo caso, m’ inchino alla vostra coerenza.
Però siete solo degli ipocriti. Come coloro che ci governano. Con la bocca dite una cosa, che fa a pugni con i fatti.
Auguro un Buon Santo Natale a coloro che accolgono questo Bambino Salvatore del mondo.
Auguro di cuore agli ipocriti, che imparino a leggere in loro stessi, così da vivere con coerenza le loro scelte. E che il Signore che sta per nascere, che è Luce del mondo, rischiari le loro tenebre. Buon Non Natale per loro!
Danila Oppio



lunedì 21 dicembre 2015

Un Natale di tanto tempo fa...in Giappone!

Padre Nicola Galeno OCD, quando era missionario in Giappone, a vestire gli abiti di Babbo Natale, o meglio, di Santa Klaus, che poi è San Nicola da Bari. E chi, meglio di lui? E tutto questo, per portare anche a voi gli auguri da parte di Padre Nicola, carmelitano scalzo.         

                   BUON SANTO NATALE!!








venerdì 18 dicembre 2015

Un pezzo di Cielo di Anna Montella


UN PEZZO DI CIELO
di Anna Montella

Un giorno lontano in quel di Betlemme
il cielo notturno si accese di gemme
una grotta piccina si mise a brillare
e una eterea figura si vide danzare…
La splendida stella dalla chioma dorata
fu ai magi d’oriente lanterna fatata
e la luna d’argento col serico manto
la magica notte avvolse di incanto…
Un fremito arcano percorse Natura
ed ebbe inizio la grande Avventura
quando un uomo una donna e un bambino
donarono al mondo un frammento divino…
Tessuta di sogni l’antica magia
ritorna nel tempo a indicare la via
perché delle ombre si dissolva quel velo
e ognuno abbia il suo pezzo di cielo…

Volontariato


martedì 15 dicembre 2015

Apertura del Giubileo della Misericordia a Ferrara: 13 dicembre 2015

Ciclo sull’Apertura del Giubileo della Misericordia a Ferrara (13-12-2015)
LUMINARIE DI UNA VIA DEL CENTRO



LA PORTA SANTA DELLA CATTEDRALE



LA MAESTOSA FACCIATA

 

I FREGI DELLA FACCIATA


LA BALCONATA

LO STRANO ALBERO DI NATALE

 

L’IMPONENTE CASTELLO ESTENSE

LA FACCIATA DELLA CHIESA DEL GESU’ DONDE PARTIRA’ LA PROCESSIONE





L’ANNUNCIAZIONE   
  
Vergine, ti stupisce il sincronismo
tra quanto meditavi sovra il detto
mirabil del Profeta e la visione
di questo riverente Messaggero.

Davvero sol lassù si può trovare
risposta a tanto Amore dell’Eterno
che vuole sovra l’umil creatura
curvarsi per donarle il Salvatore!

(Ferrara 18-2-2008), Padre Nicola Galeno

IL COMPIANTO 


Pare la terracotta
policroma destarsi
e da materia inerte
diventa carne viva
struggendosi d’Amore
per questo Cristo morto…

(Ferrara 18-2-2008), Padre Nicola Galeno





IL CRISTO MORTO 


O Cristo, par la morte ridonarti
nobile compostezza. Ben si vede
la mano che materna t’ha lavato
le chiazze delle piaghe, profumando
col bacio tanto scempio dei mortali! 
(Ferrara 18-2-2008), Padre Nicola Galeno




LA DIDASCALIA DEL COMPLESSO STATUARIO



IL PRESEPIO



 
SCORCIO DELL’INTERNO



PARTE DEI CONCELEBRANTI

 

LA PROCESSIONE VERSO IL PRESBITERIO
con l'Arcivescovo Mons. Luigi Negri

 
LETTURA DELLA BOLLA D’INDIZIONE DEL GIUBILEO


IL DIACONO CON L’EVANGELIARIO

UN MOMENTO DELLA PROCESSIONE VERSO LA CATTEDRALE


SCORCIO DEL CENTRO ILLUMINATO

 

SIAMO ORMAI NEI PRESSI DELLA CATTEDRALE


DAVANTI ALLA PORTA SANTA


(Ferrara 13-12-2015), Padre Nicola Galeno

Beata Maria Degli Angeli : 16 dicembre

16 dicembre: BEATA MARIA DEGLI ANGELI

ANDAR PAZZA PER IL BALLO

   Ascoltiamo questa confessione della giovane Marianna. Invece di essere grata al Signore per le tante grazie ricevute, cede alle lusinghe mondane…

“…perche in logo di renderli le doute[1] gratie di beneficio si grandi,[2] incominciai ad offenderlo dandomi deltutto[3] alle vanita e spassatenpi e ricreationi e a bali,[4] gioghi[5] e conversasioni, non pensando piu alle cosse del cello,[6] ma stavo tra la terra e linferno. Mi conpiacevo molto di adornarmi con abiti vani e churiosi,[7] spendevo molte h’orre[8] al spechio, andavo speso in bisarie[9] per non esser cossi bella come averei volsuto,[10] lamentandomi con mia madre, e la facevo meter in colera qualche volta. Mi spiaceva veder altre della mia etá piu agiustate di me[11] e tanto erra la mia malignita che, se mi fossi stato lecito, li h’averei strapato tutto da dosso. In soma[12] era tanto la mia vanita, che la serva di casa mi diceva che non erro buona a daltro[13] che di star al spechio a berlicarmi.[14]

[1] Dovute. 
[2] Sic.
[3] Del tutto.
[4] Balli.
[5] Giochi.
[6] Cielo.
[7] Originali, stravaganti.
[8] Ore.
[9] Facevo capricci.
[10] Voluto, dal piemontese «volsù».
[11] Vestite meglio di me.
[12] Insomma.
[13] Ad altro.
[14] Leccarmi.



 
BALLARE     


Ballar… Che frenesia
mi prende quando il corpo
assecondando il ritmo
leggero mi diventa
e parmi di volare
qual trepida farfalla
di fiore in fior godendo
l'ebbrezza della vita!
*
Eppure un dì scompare
questo mondano gaudio…
M'attira un altro ritmo:
il ballo della Croce!
Patendo il corpo geme,
l'alma si trasfigura:
l'Amor m'ha trasformata,
o dolce Redentore!

(Moncalieri 2-11-99)
Padre Nicola Galeno

domenica 13 dicembre 2015

Il canto della Vergine - Poesia di Natale di Lope de Vega

Tra le palme volando,
angeli santi,
fermate i rami,
che il mio bimbo dorme.
Voi palme di Betlem,
che irosi muovono
i furiosi venti
risuonanti:
il frastuono sedate,
fate piano,
fermate i rami
ché il mio bimbo dorme.
Il pargolo divino
s'è sfinito
a piangere chiedendo
in terra pace:
quietar vuole nel sonno
il lungo pianto.
Angeli santi
che volando andate,
fermate i rami
ché il mio bimbo dorme.

Félix Lope de Vega y Carpio (Madrid, 25 novembre 1562 Madrid,27 agosto 1635) è stato uno scrittore, poeta e drammaturgo spagnolo. Visse nel siglo de oro spagnolo. Fu incredibilmente prolifico ed è nel numero ristretto dei più famosi autori di teatro del mondo. Cervantes lo definì Monstruo de NaturalezaProdigio della natura, per la sua facilità nello scrivere. Lope de Vega   coltivò ogni tipo di genere letterario, eccetto che il romanzo picaresco. La sua vita e la sua opera furono caratterizzate del resto sempre da estrema esuberanza. Fu amico di Quevedo e di José de Valdivielso, ma anche rivale di Alarcón e Cervantes

BENVENUTO|

Il Paradiso non può attendere: dobbiamo già cercare il nostro Cielo qui sulla terra! Questo blog tratterà di argomenti spirituali e testimonianze, con uno sguardo rivolto al Carmelo ed ai suoi Santi