AFORISMA

Meglio aggiungere vita ai giorni, che non giorni alla vita
(Rita Levi Montalcini)

Nostra Signora del Carmelo

Nostra Signora del Carmelo
colei che ci ha donato lo scapolare

venerdì 12 gennaio 2018

15 gennaio 2018 a 10 anni dalla scomparsa di Padre Teresio Raiteri


Un momento di convivialità con P. Fiorenzo
Fra tre giorni, l 15 gennaio 2018 ricorrono 10 anni dalla scomparsa di Padre Teresio Raiteri, che è stato Padre Provinciale, poi Parroco a Legnano, presso il Santuario di Santa Teresa del Bambino Gesù e quindi Priore a Concesa.
Vorrei ricordarlo con un mio articolo pubblicato sul Bollettino Parrocchiale INSIEME, all'epoca del suo ritorno al Padre.
Vorrei anche dire quanto sia "incazzata" e perdonate la parolaccia che ritengo l'espressione che meglio disegna il mio sentimento di amarezza, per la dimenticanza di tanti Confratelli, quando uno di loro non c'è più. Svanito nel dimenticatoio?
Solo Padre Nicola Galeno, per quanto sappia, è l'unico che non si scorda mai di fare memoria dei suoi Confratelli e dei fedeli che hanno avuto un ruolo concreto nella sua missione apostolica.
Anche i fedeli, poco alla volta, dimenticano. Morto il Re, viva il Re! E si tira avanti.
Ora, un docente alla facoltà di Pedagogia del Sacro Cuore, ovvero dell'Università Cattolica di Milano, non va dimenticato. Così come tutti i Padri che si sono adoperati nel Carmelo. 

al funerale di P. Gerardo

                           ULTIMA LETTERA A PADRE TERESIO RAITERI

Ciao, Teresio!

Finito il tempo degli sms e delle e-mail private, ora ti scrivo pubblicamente. Sai, parlavo proprio in questi ultimi giorni con un tuo confratello, ricordandoti, riguardo alla visione in cui una persona appare agli occhi degli altri.  Ognuno porta nel cuore un ricordo particolare, spesso mai uguale a quello di un altro. Come un diamante, la personalità di un essere umano si frantuma in tante sfaccettature ed ognuno vede quella che ha di fronte. Non posso così rispecchiare il pensiero di tutti ed il ricordo che ognuno ha di te. Posso solo testimoniare quello che mi hai trasmesso nel corso degli anni. Mi hai “pescato” come fece Gesù con Simone e Andrea, portandomi in S. Teresa, dandomi la tua fiducia in incarichi per i quali davvero non mi reputavo all’altezza. E te lo dissi apertamente. Ma tu hai scosso il capo, elargendomi uno dei tuoi rari sorrisi, e mi hai detto che nulla è impossibile se si vuole davvero. Sono certa che la stessa frase l’hai detta a tutti, perché questa era la tua peculiarità: ognuno ai tuoi occhi era elemento valido, secondo i propri specifici talenti, ma soprattutto ad ognuno davi la certezza di avere un posto speciale nel tuo cuore.
Diceva bene P. Gabriele, durante l’omelia alle tue esequie, che eri disponibile per tutti, a costo di fissare tre appuntamenti nello stesso giorno ed alla stessa ora! Ma è verissimo che non sapevi negarti a nessuno: ogni problema, dispiacere o gioia di chi si rivolgesse a te, lo facevi tuo. Sapevi ascoltare a lungo e parlavi poco, ma quando davi un consiglio era ben ponderato e colpiva nel segno.
Hai guidato così le mie scelte di vita, introducendomi alla conoscenza dei Santi del Carmelo, in specie di S. Giovanni della Croce, del quale portavi il cognome religioso, e di S. Teresa d’Avila, per la quale avevi una profonda venerazione, e lo stesso nome della tua mamma, così che hai cambiato il tuo nome di Battesimo – Gianfranco – in Teresio. Inoltre suggerivi di leggere i documenti della Chiesa, almeno i più recenti, in particolare la Lumen Gentium del Concilio Vaticano II e quelli del  Sinodo, perché non si può sostenere di appartenere ad Essa, se non si conoscono le Sue direttive apostoliche.
Quando mi parlavi dei tuoi corsi di pedagogia, tenuti presso il distaccamento dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Brescia, il tuo sguardo si illuminava: insegnare era il tuo particolare dono.
Ti ho seguito in alcuni pellegrinaggi, il primo in Francia a Lisieux ed in altri luoghi dove visse S. Teresina, in Germania, a Treviri, città di S. Ambrogio. L’ultimo, in Siria, sulle orme di S. Paolo. Ti osservavo, cercavi i segni della storia cristiana, ma anche le opere d’arte dell’uomo, così come gli incantevoli paesaggi della natura. Tutto per te era meraviglia e un canto di lode al Signore.
Ora te ne sei andato, lasciando un vuoto incolmabile nei cuori di coloro che ti hanno apprezzato e voluto bene. Una dipartita improvvisa, che ci ha lasciati sgomenti. Viene spontanea la domanda: “Non era possibile intervenire in tempo?”. Ma per chi si affida a Dio c’è un’unica risposta: – Quando il Signore chiama, nessun medico lo può impedire – Era il tuo momento, il momento del riposo del guerriero. Il Padre Generale Luis Arostegui, tuo vicino di studi, si ricorda dei Tre Moschettieri: tu, Teresio, insieme a P. Marco Fumagalli che ti ha preceduto nella Casa del Padre, e P. Claudio Truzzi, che è qui con noi a Legnano, definendovi BRAVI SOLDATI DEL REGNO.
Il Parroco  e nostro Provinciale, P. Gabriele, al termine dell’omelia ti ha detto “addio”, che non vuol essere un commiato definitivo. Ti ha affidato “A Dio”, ed io aggiungo, insieme a tutti quelli che ti portano nel cuore e fiduciosa nell’eternità beata: “Non ti diciamo addio ma….

ARRIVEDERCI TERRY!”.

Ritornando all’inizio di questa lettera, P. Nicola ha voluto privilegiare un altro lato della tua poliedrica personalità – la passione per il Milan – dedicandoti un’allegra poesia. Ma non scordo che amavi anche la Formula Uno, tifando per la Rossa di Maranello.
Ora anche tu sei in pool-position nel tuo ultimo pellegrinaggio che ha come traguardo il Cielo.                                                                                        
                                                                                       La tua sorellina Danila, ocds


Con Papa Giovanni Paolo II



 Da giovane, con i tuoi ragazzi Scout alla Messa da campo



 Nella tua ultima dimora terrena

GEORGE WEAH e non solo...di Danila Oppio


Questo è un articolo sui generis, perché sto parlando di Weah, ma anche di Padre Teresio Raiteri, e leggendo ne capirete il nesso o il senso.







Weah ce l’ha fatta: l’ex campione del Milan eletto Presidente della Liberia
L'unico atleta africano premiato con il Pallone d'oro vince il ballottaggio contro Joseph Boakai. Succederà al Nobel per la Pace, Ellen Johnson Sirleaf: l'avvicendamento di governo il 22 gennaio
MONROVIA (LIBERIA) - Manca solo l'ufficialità, ma George Weah sarà il nuovo presidente della Liberia. L'ex calciatore del Milan ha superato l'avversario Joseph Boakai nel ballottaggio svoltosi il 26 dicembre: lo spoglio dei voti, infatti, è arrivato al 98% ma l'unico Pallone d'Oro della storia del calcio africano è in testa col 61,5% contro il 38,5% del candidato del partito di governo (Unity Party). Weah succederà a Ellen Johnson Sirleaf, prima donna Capo di Stato di un paese africano. 
L’avvicendamento è in programma per il 22 gennaio prossimo.
La presidente uscente aveva sconfitto proprio l'ex attaccante nel ballottaggio per le presidenziali del 2005, dopo la sanguinosa guerra civile: da quel momento Weah è diventato uno dei leader dell'opposizione, presentandosi come numero due nelle elezioni del 2011 perse da Winston Tubman sempre contro Johnson Sirleaf. Eletto miglior giocatore africano del ventesimo secolo, Weah ricopre attualmente il ruolo di senatore per la circoscrizione di Montserrado, ottenuto con il 78% dei voti contro il figlio della presidente.
Al primo turno delle presidenziali, lo scorso 10 ottobre, aveva vinto in 11 delle 15 contee del Paese, compresa appunto quella di Montserrado, che è la più popolata: era arrivato in testa ottenendo il 38,4% dei voti, mentre Boakai si era fermato al 28,8%. Durante la campagna elettorale Weah ha promesso istruzione gratuita dall'asilo alle superiori, nonché l'accelerazione nella creazione di posti di lavoro.
Il nuovo presidente della Liberia dovrà fare i conti con l'eredità della presidentesse Johnson Sirleaf, vincitrice del Nobel per la Pace, sotto il cui mandato è stato ottenuto il ritiro della missione di pace dell'Onu dalla Liberia. Tuttavia gli ultimi anni di mandato sono stati caratterizzati dalla crisi dell'Ebola del 2014, che ha ucciso quasi 5mila persone, e dalla recessione economica, come dimostra il calo del Pil dell'1,6% registrato nel 2016.
Da La Repubblica.it

George Tawlon Manneh Oppong Ousman Weah (Monrovia1º ottobre1966) è un politico ed ex calciatore liberiano, di ruolo attaccante.
Nel 1999 fu scelto dall'IFFHS come calciatore africano del secolo. Nel 1995 vinse il Pallone d'Oro (primo calciatore non europeo a vincere il premio grazie anche alla modifica dei regolamenti) il FIFA World Player, e il premio di Calciatore africano dell'anno, riconoscimento che aveva ricevuto già nel 1989. Attualmente è l'unico giocatore africano ad essersi aggiudicato Pallone d'oro e Fifa World Player pur non avendo vinto nessun trofeo europeo. Occupa la 43ª posizione nella speciale classifica dei migliori calciatori del XX secolo pubblicata dalla rivista World Soccer. Nel 2004 fu inserito nel FIFA 100 fra i 125 più grandi giocatori viventi, selezionata da Pelé e dalla FIFA in occasione del centenario della federazione. Nel 2013 il grande difensore Franco Baresi, suo compagno al Milan, lo inserì nell'undici dei più forti calciatori con cui aveva giocato in carriera.
Ha vestito le maglie di Monaco, Paris Saint-Germain, Milan, Chelsea, Manchester City e Olympique Marsiglia.
Si ritirò dall'attività agonistica a 36 anni, nel 2002. Successivamente, intraprese la carriera politica partecipando alle elezioni presidenziali liberiane del 2005 e del 2011, nelle quali non fu eletto.
In occasione delle elezioni presidenziali del 2017 viene eletto presidente della Liberia, sconfiggendo al ballottaggio il vicepresidente uscente Joseph Boakai.
Per amore di verità, desidero precisare che queste notizie le ho riprese dal Wikipedia. Qui sotto la mia testimonianza, e perdonate se dissacro il titolo di di un libro di André Frossard, modificandolo così:
WEAH C’È ED IO L’HO INCONTRATO
Non che intenda dire che Weah sia Dio, sia ben chiaro, ma senz'altro è un uomo che non si è accontentato di essere stato un ottimo calciatore, e adagiandosi sugli allori, si sia disinteressato della sua Patria. Tutt'altro.
Mi sento onoratissima di aver conosciuto Weah, quando ancora giocava nel Milan. Come l’ho incontrato? Presso lo studio della mia dentista. Mi ero recata lì, per un controllo, e seduto in sala d’aspetto c’era un uomo africano. Sapevo che la dentista aveva in cura tutti i calciatori del Milan, che a  quei tempi  molti di loro abitavano al Residence La Gabbinella, ubicato tra casa mia e lo studio medico della dottoressa Fiorenza Sala. E sapevo che avrei potuto incontrare qualcuno dei giocatori. Quindi, fatti i debiti conti, non ho tardato a capire che quel giovanottone era Weah. La dottoressa me lo ha presentato e ho chiesto, per il mio Parroco, sfegatato milanista,  un suo autografo.
Tifo Juventus, ma non ho nulla in contrario a dare soddisfazione a chi tiene per un’altra squadra.
Ora chi ha ricevuto l’autografo che gli ho donato, sarà felice di sapere che George Weah è diventato Presidente della Liberia. Anche se lo avrà appreso in quel Paradiso dove si è involato. Fra tre giorni saranno 10 anni che Padre Teresio Raiteri, Carmelitano Scalzo,  è salito al Padre e tra 10 giorni Weah sarà ufficialmente Presidente della Liberia.
A Weah, i miei più fervidi auguri, che possa essere un ottimo Presidente, così come è stato un grande calciatore. Per Padre Teresio, il mio prossimo articolo in suo ricordo.
Danila Oppio


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Il Paradiso non può attendere: dobbiamo già cercare il nostro Cielo qui sulla terra! Questo blog tratterà di argomenti spirituali e testimonianze, con uno sguardo rivolto al Carmelo ed ai suoi Santi