AFORISMA

Meglio aggiungere vita ai giorni, che non giorni alla vita
(Rita Levi Montalcini)

Nostra Signora del Carmelo

Nostra Signora del Carmelo
colei che ci ha donato lo scapolare

mercoledì 28 marzo 2018

28 marzo 1515: NASCITA DI SANTA TERESA D'AVILA


Oggi,

compleanno della nostra S. Madre Teresa,
trovandomi a corto di fiori,
ho chiesto aiuto a S. Luigi Guanella,
che cortesemente mi ha detto
di rivolgermi prima
alla dolce Signora del chiostrino,
e lei: "Posso forse negare qualcosa
a questa mia figlia diletta?".
Padre Nicola Galeno

















BUONA PASQUA, CON UN OMAGGIO FLOREALE

Padre Nicola Galeno OCD desidera augurare una Santa Pasqua a tutti i visitatori di questo blog,  donandovi questi meravigliosi fiori, frutto dei  suoi scatti fotografici effettuati presso l'Orto Botanico di Milano.





















IL GELSO E IL BRUCO

Ricevo dalla Segreteria dell'OCDS della Provincia Lombarda questo racconto che aiuta a riflettere.




C'era una volta un gelso centenario, pieno di rughe e di saggezza, che ospitava una colonia di piccoli bruchi. Erano bruchi onesti, laboriosi, di poche pretese. Mangiavano, dormivano e, salvo qualche capatina al bar del penultimo ramo a destra, non facevano chiasso. La vita scorreva monotona, ma serena e tranquilla. Faceva eccezione il periodo delle elezioni, durante il quale i bruchi si scaldavano un po’ per le insanabili divergenze tra la destra, la sinistra e il centro.
 I bruchi di destra sostengono che si comincia a mangiare la foglia da destra, i bruchi di sinistra sostengono il contrario, quelli di centro cominciano a mangiare dove capita. Alle foglie naturalmente nessuno chiedeva mai un parere. Tutti trovavano naturale che fossero fatte per essere rosicchiate. Il buon vecchio gelso nutriva tutti e passava il tempo sonnecchiando, cullato dal rumore delle instancabili mandibole dei suoi ospiti. Bruco Giovanni era tra tutti il più curioso, quello che con maggiore frequenza si fermava a parlare con il vecchio e saggio gelso.
 "Sei veramente fortunato, vecchio mio", diceva Giovanni al gelso. "Te ne stai tranquillo in ogni caso. Sai che dopo l'estate verrà l'autunno, poi l'inverno, poi tutto ricomincerà. Per noi la vita è così breve. Un lampo, un rapido schioccar di mandibole e tutto è finito". Il gelso rideva e rideva, tossicchiando un po’: "Giovanni, Giovanni, ti ho spiegato mille volte che non finirà così! Diventerai una creatura stupenda, invidiata da tutti, ammirata...". Giovanni agitava il testone e brontolava: "Non la smetti mai di prendermi in giro.
Lo so bene che noi bruchi siamo detestati da tutti. Facciamo ribrezzo. Nessun poeta ci ha mai dedicato una poesia. Tutto quello che dobbiamo fare è mangiare e ingrassare. E basta". "Ma Giovanni", chiese una volta il gelso, "tu non sogni mai?". Il bruco arrossì. "Qualche volta", rispose timidamente. "E che cosa sogni?". "Gli angeli", disse, "creature che volano, in un mondo stupendo". "E nel sogno sei uno di quelli?". "...Sì", mormorò con un fil di voce il bruco Giovanni, arrossendo di nuovo.
Ancora una volta, il gelso scoppiò a ridere. "Giovanni, voi bruchi siete le uniche creature i cui sogni si avverano e non ci credete!". Qualche volta, il bruco Giovanni ne parlava con gli amici. "Chi ti mette queste idee in testa?", brontolava Pierbruco. "Il tempo vola, non c'è niente dopo! Niente di niente. Si vive una volta sola: mangia, bevi e divertiti più che puoi! "Ma il gelso dice che ci trasformeremo in bellissimi esseri alati...". "Stupidaggini. Inventano di tutto per farci stare buoni", rispondeva l'amico. Giovanni scrollava la testa e ricominciava a mangiare.
"Presto tutto finirà...scrunch... Non c'è niente dopo...scrunch... Certo, io mangio..scrunch, bevo e mi diverto più che posso...scrunch... ma...scrunch...non sono felice...scrunch. I sogni resteranno sempre sogni. Non diventeranno mai realtà. Sono solo illusioni!", bofonchiava, lavorando di mandibole. Ben presto i tiepidi raggi del sole autunnale cominciarono ad illuminare tanti piccoli bozzoli bianchi tondeggianti sparsi qua e là sulle foglie del vecchio gelso. Un mattino, anche Giovanni, spostandosi con estrema lentezza, come in preda ad un invincibile torpore, si rivolse al gelso. "Sono venuto a salutarti. E' la fine. Guarda sono l'ultimo. Ci sono solo tombe in giro. E ora devo costruirmi la mia!".
"Finalmente! Potrò far ricrescere un po’ di foglie! Ho già incominciato a godermi il silenzio! Mi avete praticamente spogliato!
Arrivederci Giovanni”: sorrise il gelso.

 "Ti sbagli gelso. Questo...sigh...è...è un addio, amico!", disse il bruco con il cuore gonfio di tristezza.
"Un vero addio. I sogni non si avverano mai, resteranno sempre e solo sogni. Sigh!". Lentamente, Giovanni cominciò a farsi un bozzolo. “Oh” ribatté il gelso “Vedrai”:
  “E cominciò a cullare i bianchi bozzoli appesi ai suoi rami. A primavera, una bellissima farfalla dalle ali rosse e gialle volava leggera intorno al gelso.

 "Ehi, gelso, cosa fai di bello? Non sei felice per questo sole di primavera?".
 "Ciao Giovanni! Hai visto, che avevo ragione io?" sorrise il  vecchio albero.
 "O ti sei già dimenticato di come eri poco tempo fa?".

Oggi parlare di risurrezione agli uomini è proprio come parlare di farfalle ai bruchi.
Molti uomini del nostro tempo pensano e vivono come i bruchi.
Mangiano, bevono e si divertono più che possono: dopotutto non si vive una volta sola?
Nulla di male, sia ben chiaro. Ma la loro vita è tutta qui.
Per loro la parola risurrezione non significa nulla.
Eppure non sono felici...
BUON PASQUA!



lunedì 26 marzo 2018

DOMENICA DELLE PALME: IL PALIOTTO NELLA BASILICA INFERIORE DEL CORPUS DOMINI DI MILANO


Ciclo sulla Domenica delle Palme
 nella nostra Basilica Inferiore di Milano


L’ALTARE MAGGIORE


IL PALIOTTO


PALIOTTO: CALICE E FIORI


PALOTTO: FIORI E SPIGHE


PALIOTTO: FIORI


PALIOTTO: ROSA


PALIOTTO: FIORI


PALIOTTO: SPIGHE


MADONNA COL BAMBINO (SACRESTIA)



AGNUS DEI
.....................................

(Milano 25-3-2018), Padre Nicola Galeno


Desidero aggiungere solo un breve commento: 
la straordinaria bellezza del paliotto,
 coi suoi ricami di singolare perfezione, 
 che impreziosisce l'altare 
con le delicate sfumature di colore, 
è un inno alla gioia nel Signore. (ndr)

LE VETRATE DELLA CHIESA DI S. PIETRO A GAGLIANICO (BI)


Ciclo sulle Vetrate della Chiesa di S. Pietro a Gaglianico (BI)


Immagine rielaborata 
L’ESTERNO DELLA CHIESA 



L’ANNUNCIAZIONE
Vergine, quanto stavi meditando
lascia cader il velo, a te mostrando
della salvezza il fulgido Mistero...


LA VISITAZIONE
Alla gioviale voce di Maria
risponde con sussulti il nascituro.
Dal cor delle Gestanti si sprigiona
un cantico di lode al sommo Iddio...



LA NATIVITÀ 
Il Bimbo non credeva di trovare
un’accoglienza tanto calorosa
su questa terra: sembra un paradiso!



LA PRESENTAZIONE
Al Bimbo pare tutto così bello.
Ignora quanto dice il Sacerdote
sull’avvenire suo e della Mamma...



FRA I DOTTORI NEL TEMPIO
Rimangon i Dottori frastornati
dalle domande di quel Giovinetto...
Un vero senso biblico possiede!


GESU’ E LA SAMARITANA
Lo sguardo del Maestro ti scandaglia:
dal baratro risali e nuova sete
arrivi finalmente a riscoprire...


IL PRIMATO DI PIETRO
Solo superna Luce t’ispirò
perché potessi nel Maestro amato
veder il Figlio stesso dell’Eterno...


LA PENTECOSTE
Sullo sparuto drappello, che attornia
la Madre del Risorto, vien effuso
lo Spirito che genera la Chiesa...


L’ADORAZIONE DEI MAGI
Ai Magi non par vero d’adorare
dopo una perigliosa traversata
il tanto sospirato Salvatore...


LA MOLTIPLICAZION DEI PANI E DEI PESCI 
E’ questo garzoncello a dar lo spunto
perché il Maestro buono a tanta folla
stremata possa dar il nutrimento...


LE NOZZE DI CANA
Vergine, nulla sfugge al tuo materno
sguardo. Così convinci il tuo Figliolo
ad operar il primo suo prodigio...



LA RISURREZIONE DI LAZZARO
Al tanfo della morte ora subentra
tanta fragranza di novella vita!


IL PARALITICO
L’inusitato ardire degli amici
stupire sa il Maestro che guarisce
nell’anima e nel corpo quell’infermo...


I DISCEPOLI DI EMMAUS
Era un ritorno pieno di sgomento,
eppure chi sembrava uno straniero
avulso dagli eventi era il Maestro!



VENITE A ME
Davvero sai curvarti sovra quanti
son duramente provati: tu doni
impareggiabil conforto e sostegno!


IL RISORTO
La morte più non sa raccapezzarsi:
come poté sfuggirle tanta preda?

(Milano 8-3-2015), Padre Nicola Galeno







BENVENUTO|

Il Paradiso non può attendere: dobbiamo già cercare il nostro Cielo qui sulla terra! Questo blog tratterà di argomenti spirituali e testimonianze, con uno sguardo rivolto al Carmelo ed ai suoi Santi