AFORISMA

Meglio aggiungere vita ai giorni, che non giorni alla vita
(Rita Levi Montalcini)

Nostra Signora del Carmelo

Nostra Signora del Carmelo
colei che ci ha donato lo scapolare

lunedì 31 ottobre 2016

Scosse telluriche: svegliamoci!

Non ho parole per quanto sta succedendo in Centro Italia. Sappiamo che le scosse telluriche sono causate da eventi naturali, e non possiamo impedire che la terra si scrolli di dosso le pulci. Si poteva certo prevenire, come hanno sempre fatto in Giappone, con costruzioni anti-sisma. Ma è anche ovvio che certe opere murarie, come chiese o palazzi antichi, non si possono puntellare con la speranza che qualche appropriato ritocco possa garantire e impedire il crollo delle stesse. Così come certe case antiche, che hanno una loro storia, si vorrebbe che restassero a ricordo dei tempi passati. Ma sono solo sogni.

Quello che invece si poteva evitare, riguarda il crollo del cavalcavia sulla Milano-Lecco. I segni erano evidenti, e un cantoniere aveva avvisato chi di competenza. Come minimo, avrebbero dovuto chiuderlo al traffico anche se, dalle vistose crepe si poteva subodorare che sarebbe potuto crollare alle prime raffiche di vento o pioggia. 
Il nostro Bel Paese sta subendo colpi da ogni dove. Non ci resta che piangere, direbbe Massimo Troisi, ma quel che invece occorre fare, è pensare seriamente a rimettere tutto a posto, e in fretta.
Se poi penso allo sciacallaggio - opera di infami - mi ribolle una incontenibile rabbia. Tanta gente ha perso tutto quel che le era caro, in primis gli affetti di chi è stato sepolto dalle macerie ad agosto. E poi ogni suppellettile che rappresentava ricordi di famiglia, valori oltre che materiali, soprattutto sentimentali.  Se qualcosa fosse stato possibile ricuperare, è stato reso vano da azioni inqualificabili. Come si fa a portar via quel poco che è rimasto, a chi non ha più nulla? né un tetto sulla testa, né un abito da indossare, né un tavolo dove riunire la famiglia a pranzo o a cena. Non vado oltre, perché potrei pronunciare insulti irripetibili.
Una domanda sorge spontanea: ma non si potrebbe sospendere questa cosa del SI e del NO, dedicando tempo e risorse a qualcosa di molto più urgente? Come per esempio ricostruire le case per gli sfollati? E aiutarli a riprendere a vivere dignitosamente? La Costituzione è rimasta invariata per decenni, anche se aspettiamo ancora qualche anno, cambia qualcosa? Una bella scossa anche alla nostra coscienza di italiani, sarebbe gradita, soprattutto da parte dei politici.
Danila Oppio
Ora lascio la parola a Silvia Pegah Scaglione e a Paola Scozzari. 
TERREMOTI
Sono cresciuta a Teheran che si trova su una faglia, forse una delle zone più pericolose dal punto di vista sismico. Quando ero piccola, almeno una volta ogni qualche anno, si verificava un terremoto. Ricordo con nostalgia le nottate passate nel giardino dell'appartamento in cui abitavamo, con i vicini, il tè caldo che preparava quella del piano terra e le storie dei più grandi che parlavano di terremoti passati in cui la terra si apriva in due e ci cadeva dentro una persona, due, dieci, cento, una città intera... le esagerazioni della memoria e quelle mitizzazioni quando si raccontano le cose ai bambini e piano piano la si spara sempre più grosse. Almeno una volta all'anno la terra tremava, tanto. Ho sempre abitato all'ultimo piano, gli edifici alti oscillano molto, si flettono all'inverosimile. Ricordo che dal cortile vedevamo questi energumeni di acciaio piegarsi. La verità e che non ho paura dei terremoti, mi procurano nostalgia, piuttosto, e forse è terribile da confessare. Come i boati. Avevo quattro anni quando ci fu la guerra tra Iran e Iraq, era cominciata molto prima, ma in quel momento gli iracheni erano riusciti a colpire anche la capitale. Ricordo ancora le sirene che annunciavano i bombardamenti e noi che correvamo nelle cantine, per lunghe ore con gente che non conoscevo e si creava una familiarità strana, la complicità del non sapere cosa sarebbe successo da un momento all'altro. Adoravo quelle situazioni, si era più vicini. Sapevo anche che un giorno saremmo potuti saltare in aria, proprio come è accaduto a una mia compagna di giochi: aveva la casa a poche centinaia di metri dalla nostra. Casa finita nel nulla e lei non c'era più per strada a giocare a palla prigioniera. Ma da bambini sembra tutto diverso, si sa tutto e non si sa niente. Niente è così terribile da paralizzare nel terrore e anche quella paura trasforma in ricordo dolce e amaro al tempo stesso.

Silvia Pegah Scaglione

AMATRICE (ma anche a tutti gli altri luoghi colpiti dal terremoto)
Duro legno
bianco,
serrato col sigillo
sgomento
del pianto.
Un asciutto bocciolo lo adorna,
implora una lacrima, ancora
per quello strazio senza posa.
Mesto rintocco: campane,
ed abbaiar di cani,
e tremore sotto i piedi,
sobbalzi
nell’animo.
Terra di sughi e di sassi,
di storie e di sogni,
di vite spezzate nei sogni…
Quei sogni.
Terra di polvere e sassi,
speranze e cordogli,
polvere…
Quanta gelida polvere
Su tanta, disperata,
Umanità.

Paola Scozzari (Da Vento a Tindari)

Teddy Stoddard e la maestra Thompson

Mentre se ne stava davanti alla sua classe di quinta elementare, il primo giorno di scuola, la maestra disse ai bambini una falsità. Come la maggior parte degli insegnanti, guardò i suoi studenti e disse che lei li amava tutti allo stesso modo.

Tuttavia, ciò era impossibile perché lì in prima fila, accasciato sulla sedia, c’era un ragazzino di nome Teddy Stoddard. La signora Thompson aveva osservato Teddy l’anno precedente e aveva notato che non giocava serenamente con gli altri bambini…
I suoi vestiti erano disordinati e spesso avrebbe avuto bisogno di farsi un bagno. Inoltre, Teddy era scontroso e solitario.
Arrivò il momento in cui la signora Thompson avrebbe dovuto evidenziare in negativo il rendimento scolastico di Teddy; prima però volle consultare i risultati che ogni bambino aveva raggiunto negli anni precedenti; per ultima, esaminò la situazione di Teddy.
Tuttavia, quando vide il suo fascicolo, rimase sorpresa.
In prima elementare il maestro di Teddy aveva scritto: “Teddy è un bambino brillante con una risata pronta. Fa il suo lavoro in modo ordinato e ha buone maniere”.
Il suo insegnante, in seconda elementare, aveva scritto: “Teddy è uno studente eccellente, ben voluto dai suoi compagni di classe, ma è tormentato perché sua madre ha una malattia terminale e la vita in casa deve essere una lotta”.
Il suo insegnante di terza elementare aveva scritto: “La morte di sua madre è stata dura per lui e tenta di fare del suo meglio, ma suo padre non mostra molto interesse e, se non verranno presi i giusti provvedimenti, il suo contesto famigliare presto lo influenzerà”.
Infine l’insegnante del quarto anno aveva scritto: “Teddy si è rinchiuso in se stesso e non mostra più interesse per la scuola. Non ha amici e qualche volta dorme in classe”
A questo punto, la signora Thompson si rese conto del problema e si vergognò di se stessa. Si sentì anche peggio quando i suoi studenti le portarono i regali di Natale, avvolti in bellissimi nastri e carta brillante, fatta eccezione per Teddy. Il suo dono era stato maldestramente avvolto nella pesante carta marrone di un sacchetto di generi alimentari.
La signora Thompson però aprì il regalo prima degli altri. Alcuni bambini cominciarono a ridere quando videro un braccialetto di strass con alcune pietre mancanti e una bottiglietta di profumo piena per un quarto, ma lei soffocò le risate dei bambini esclamando quanto fosse grazioso il braccialetto e mettendo un po’ di profumo sul polso.
Quel giorno Teddy Stoddard rimase dopo la scuola, giusto il tempo di dire: “Signora Thompson, oggi profumava come la mia mamma quando usava proprio quel profumo”.
Dopo che i bambini se ne furono andati, la signora Thompson pianse per almeno un’ora; da quel giorno si dedicò veramente ai bambini e non solo per insegnare loro le sue materie. Prestò particolare attenzione a Teddy e, con la sua vicinanza, la mente del piccolo iniziò a rianimarsi. Più lei lo incoraggiava, più velocemente Teddy rispondeva. Alla fine dell’anno, Teddy era diventato uno dei bambini più intelligenti della classe e, nonostante la sua bugia che avrebbe amato tutti i bambini in ugual modo, la maestra si accorse che Teddy divenne uno dei suoi “preferiti”.
Un anno dopo la fine della scuola, la signora Thompson trovò un biglietto sotto la porta: era da parte di Teddy; la lettera diceva che era stata la migliore insegnante che avesse mai avuto in vita sua. Passarono sei anni prima che ricevesse un altro messaggio da Teddy. Terminato il liceo, terzo nella sua classe, riferiva che la signora Thompson era ancora la migliore insegnante che avesse mai avuto in vita sua.
Quattro anni dopo, ricevette un’altra lettera, dicendo che quando le cose erano difficili, a volte, era rimasto a scuola, si era impegnato al massimo e ora si sarebbe presto laureato al college con il massimo degli onori. Confermava che la signora Thompson era sempre la migliore insegnante che avesse mai conosciuto in tutta la sua vita, la sua preferita.

Poi passarono altri quattro anni e arrivò ancora un’altra lettera. Questa volta spiegava che dopo aver ottenuto la laurea, aveva deciso di andare avanti. La lettera spiegava che lei era ancora la migliore e preferita insegnante che avesse mai avuto, ma ora la sua firma era un po’ più lunga. La lettera riportava, in bella grafia, Dr. Theodore F. Stoddard.
Ma la storia non finisce qui. Arrivò ancora un’altra lettera quella primavera. Teddy scrisse che aveva incontrato una ragazza e stava per sposarsi. Spiegò che suo padre era morto un paio di anni prima e chiese alla signora Thompson di accompagnarlo al matrimonio facendo le veci della madre dello sposo. Naturalmente, la signora Thompson accettò. E indovinate un po’ che fece?Indossò proprio quel braccialetto, quello con gli strass mancanti, quello che Teddy le aveva regalato; fece anche in modo di mettere il profumo che la madre di Teddy indossava l’ultimo Natale che passarono insieme.Si abbracciarono e il Dr. Stoddard sussurrò all’orecchio della signora Thompson:“Grazie signora Thompson per aver creduto in me. Grazie mille per avermi fatto sentire importante e per avermi mostrato che avrei potuto fare la differenza.”La signora Thompson, con le lacrime agli occhi, sussurrò: “Teddy, ti stai sbagliando. Sei tu quello che mi ha insegnato che potevo fare la differenza: non sapevo come insegnare fino a quando ti ho incontrato.”


sabato 29 ottobre 2016

L'angolino di Padre Mattia Trinitario FESTA DI TUTTI I SANTI


  2 - "Credo nella Comunione dei Santi" della Chiesa Trionfante , Purgante e Militante 
  3 - Aiutiamoci a farci Santi , questa è la vera e grande amicizia .
  4 - "Presto finirà questa vita che hai - l'eternità non finirà giammai" ...
  5 - "E' tanto grande il bene che mi aspetto - che ogni pena mi è diletto" 
( S. Francesco ) 
   Carissimi ,
la festa di tutti i Santi e la commemorazione dei fedeli defunti ci ricorda che la vita è un 

cammino verso l'eternità.
Oggi molta gente è triste perché non crede nella vita eterna e pensa che con la morte
ricadiamo nel nulla. Come si fa ad essere felici se la vita è una candela che si spegne
un po' ogni giorno ?
Nella fede noi siamo uniti a Cristo Risorto, col quale vivremo eternamente, con tutti
coloro che ci hanno preceduto accogliendoLo nella loro vita.
La strada che porta al Cielo non è facile , non è facile perché oggi predomina la cultura
dell'effimero e una concezione menzognera della vita.
Dobbiamo tenere accesa la fiaccola della fede, che illumina il cammino e che ci indica
la meta a cui dobbiamo tendere.
Quale grande gioia quando sentiremo rivolte a noi le parole di Gesù: " Vieni servo buono 
e fedele, entra nella gioia del tuo Signore.

  1.   N.B. A -  "Tutti vogliono andare in Paradiso - ma nessuno vuol morire ..." ..
  2.           B -  Il Paradiso è una casa che si abita di là - ma che si fabbrica di qua :

                    a che punto sta la Tua , la mia costruzione ?         
Coraggio Lavoratore...........
P.S.  Accendi la sera del 31 Ottobre alla Tua finestra  una fiaccola o una candela per dire che festeggi cristianamente la festa dei Santi !

                                                                  Sempre aff.mo e grato - Padre Mattia - Trinitario



[OFFICIAL VIDEO] Hallelujah - Pentatonix

mercoledì 26 ottobre 2016

Il poeta sei tu che leggi: antologia poetica

http://ilmiolibro.kataweb.it/libro/poesia/283812/il-poeta-sei-tu-che-leggi/


In questa antologia, che potrete sfogliare in parte, o acquistare al link qui sopra, è pubblicata una mia poesia, che ha ottenuto una menzione di merito. 
La stessa poesia potrete leggerla in questa pagina musicale, realizzata da Anna Montella, curatrice dell'antologia stessa.




E leggerla qui, insieme alla motivazione del premio.







lunedì 24 ottobre 2016

Missione Francescana cittadina a Legnano

Abbiamo avuto per circa due settimane i frati, le suore e i laici francescani, impegnati nella missione cittadina. Ieri li abbiamo salutati, perché il loro impegno è terminato. 
Hanno portato una ventata di allegria poiché sostengono che chi sta con Gesù deve vivere davvero nella gioia.
Sulla banda destra di questo blog ho postato un video, che vi apparirà piccolo, ma se cliccate con il mouse sul quadratino in basso a destra (che imita uno schermo) vedrete il video a schermo intero e potete meglio gustarlo.
Qui un articolo de La Repubblica


22 OTTOBRE 2016
"La fede è una gioia, balliamo": frati e suore scatenati a Legnano, flash mob al ritmo latino
Frati e suore che si trasformano in ballerini e si scatenano sulla piazza principale di Legnano, nel Milanese, sulle note di Limbo di Daddy Yankee. Il flash mob di fronte alla basilica di San Magno, che ha attirato l'attenzione di decine di passanti e sta spopolando sul web grazie al video postato su Youtube dal quotidiano online Legnanonews, è stato organizzato per promuovere la grande festa conclusiva della Missione Legnano 2016. L'iniziativa ha portato oltre 100 frati e suore nelle chiese e nei luoghi di incontro della città con l'obiettivo di testimoniare la gioia della fede coinvolgendo soprattutto i giovani. Non a caso il logo dell'iniziativa è un frate hipster, disposto a uscire dagli schemi per raggiungere i fedeli.

Non sarebbe male che la Missione cittadina la seguissero anche i Padri Carmelitani..e i preti diocesani...con qualche sorriso in più e qualche mugugno in meno! 



BENVENUTO|

Il Paradiso non può attendere: dobbiamo già cercare il nostro Cielo qui sulla terra! Questo blog tratterà di argomenti spirituali e testimonianze, con uno sguardo rivolto al Carmelo ed ai suoi Santi