AFORISMA

Meglio aggiungere vita ai giorni, che non giorni alla vita
(Rita Levi Montalcini)

Nostra Signora del Carmelo

Nostra Signora del Carmelo
colei che ci ha donato lo scapolare

martedì 29 dicembre 2020

CHIESA DEI SS. MAGI (OLMINA) di LEGNANO (MI)

Ciclo sulla Chiesa dei Santi Magi
 (Olmina) di Legnano (MI) 


LA VETRATA DELL’ANNUNCIAZIONE
Vergine, mentre l’Angelo t’appare,
un aleggiar avverti sopra il capo
e quando sai l’assenso pronunciare
ti senti permeare dal divino...
Che brividi materni dentro il core!
Tu vivi ormai per Chi nel grembo porti
coprendolo di sconfinato Amore!
(Legnano 6-1-2006), Padre Nicola Galeno


VETRATA DELLA CREAZIONE
Par l’uomo inebetito di stupore
dinanzi a tanto sfoggio di potenza
da parte del supremo Creatore...

Sfilano sotto gli occhi gli stupendi
scenari di Natura che lo fanno
davver sentir il re dell’universo!

(Legnano 14-7-2006, P. Nicola Galeno e tutte le successive
in stessa data, fino alla penultima)


LA DIVINA MATERNITÀ DI MARIA
Vergine, non mi stanco d’ammirarti
mentre contempli il Figlio giovinetto
nel quale trovi tutta la pienezza,
capace d’appagar il nostro cuore...

Perché vagando vanno i suoi fratelli
in cerca dell’effimero? Bussando
al tuo materno cuore, la risposta
avrebbero col dono della Vita!

(Gian Giacomo e Francesco Lampugnani,
 copia da Ercole Procaccini)

IL QUADRO DEI REI MAGI
Vergine, ti sorprende il Pargoletto
attratto dalla barba del vegliardo,
che nel sentir il tocco sì divino
scorda la traversata del deserto
e i frizzi della gente che snobbava
l’assurdo viaggio sol perché una stella
cometa fosse apparsa su nel cielo...
E quanto apprezzi, Vergine, la fede
di questi adoratori del Messia!


LA VETRATA DEI RE MAGI
Stella cometa, tutti t’hanno vista,
ma solo questi intrepidi Re Magi
giocan la loro vita per seguirti,
convinti che tu celi un gran Mistero!


L’ARCA DI NOÈ
Ancora mi rintronano le orecchie
per le beffarde risa della gente
mentre testardo l’Arca costruivo
per ubbidir soltanto al sommo Iddio...
Ed ora sento solo il fragoroso
scrosciare della pioggia che trasforma
questa pianura in un immenso mare...
Quanta desolazione mi circonda!
Chi mi derise venne cancellato...
Unico salvator è il nostro Dio!
 

LA VOCAZIONE DI PIETRO
O Cristo, che rifulgi in mezzo al lago,
inviti la barchetta del mio cuore
ad affrontar ardita il mare aperto
di questo mondo tutto da salvare!

Soltanto tu potevi aver fiducia
in questo sconosciuto pescatore
da trasformarlo in prode annunciatore
dell’unico Vangelo di salvezza!


IL DISCORSO DELLA MONTAGNA
Perché le folle affrontan duri viaggi
pur d’ascoltar di questo Galileo
parole dal sapore celestiale?

Accanto a lui si senton pulsazioni
che sanno di divina conoscenza
donando un altro senso a questa vita!


LA VETRATA DELLE TAVOLE DELLA LEGGE
Soltanto tu, Mosè, potevi osare
salir sulla montagna sì tremenda
ove della Natura le potenze
parevan scatenarsi per ridurre
al nulla questo popolo atterrito...
E tra il fragor dei fulmini ricevi
su tavole di pietra quella legge
che sola guiderà la nostra vita!


LA VETRATA DELLA CHIESA
O Chiesa, quella Croce luminosa,
che sovra te rifulge, pare un faro
che con paterna voce tutti invita
a riscoprir la fonte veritiera
che celasi nell’unico Signore,
capace di donar eterna Vita!

 
LA VETRATA DELLO SPIRITO SANTO
Da quando, Santo Spirito, aleggiasti
sui membri del Cenacolo, sapesti
i pavidi seguaci del Maestro
in prodi annunciatori trasformare,
dando quella tensione sconfinata
che sempre sosterrà la santa Chiesa!


IL CROCIFISSO
O Cristo, troppo solo sulla Croce,
perché non seppi almeno confortarti
come quella stupenda Madre tua, 
che pur silente il core ti prestava 
perché non soccombessi nella prova?

Eppure, quando l’ora del dolore
mi schianta, tu non sai solo guardare...
Ti curvi e la tua spalla sottoponi
a questa stessa croce, a me svelando
tutti i tesori della Redenzione!


(Gian Giacomo e Francesco Lampugnani, 
copia da Ercole Procaccini)

L’ADORAZIONE DEI MAGI
Vergine, il Pargoletto par perplesso
stendendo il suo piedino per il bacio
di quel vegliardo strano... Gli bisbigli:
“Lo devi contentar! Sapessi quanta
strada dovette far per adorarti...
Scrutando il cielo immenso riconobbe
la stella, che annunciava la venuta
del dolce Salvatore sulla terra!”

(Legnano 26-10-2009), Padre Nicola Galeno)

NOTA: Il quadro è lo stesso del precedente, ma la didascalia poetica è diversa e scritta in altra data.

lunedì 28 dicembre 2020

PRESEPIO ESTERNO DELLA CHIESA DEI SS. MAGI a LEGNANO (MI)

Ciclo sul Presepio esterno della Chiesa dei SS. Magi (Olmina) a Legnano (MI)

IL PRESEPIETTO ESTERNO   

LA SACRA FAMIGLIA

L’estrema povertà della capanna

fa meglio risaltar lo sconfinato 

Amor, che di Maria e di Giuseppe

i cuori sa colmar mirabilmente.

LA VERGINE MARIA

Vergine, sei ancora inabissata

nella contemplazione del mistero

del Figlio dell’Eterno che incarnarsi

volle nel grembo tuo per salvarci!

S. GIUSEPPE 

Giuseppe, non pensavi che saresti

il primo testimone diventato

di questa sì stupenda Incarnazione!


DAL DIARIO DEL BUE 

Un giorno potrà il bue raccontare

ai vitellini: “Non mi crederete.

Giammai potrò scordare la carezza

tenera di quel piccolo Gesù!”.

(Legnano 23-12-20, Padre Nicola Galeno)


mercoledì 23 dicembre 2020

BUON NATALE A TUTTI VOI! da DANILA OPPIO


Dipinto di Maristella Angeli

BUON NATALE!
Con tutto il cuore 
una mia poesia per voi.

Il Natale di chi?


Penso a quel neonato
che morì sulla Croce
33 anni dopo esser nato
e che nei suoi ultimi 3 anni
forte fece udire la sua voce.

Ora chi più mai l’ascolta?
S’è cominciato a togliere
il Crocifisso dalle scuole
per non dover contrariare
chi ad altre religioni crede
e non lo vuol guardare.

Così il suo bel Natale 
certo si festeggia ancora 
ma non sempre col presepe. 
Resta per tradizione
una festa di famiglia
pur se la Sua nascita
non desta più meraviglia.

C’è l’abete che di luci brilla.
La slitta di Babbo Natale
che nella notte scintilla
da Rovaniemi colma di doni
sia per bambini capricciosi
così come per quelli buoni.

Ma a Lui io penso ancora
e Lo prego che guardi quaggiù
perché il Covid svanisca fin d’ora…
…Buon compleanno caro Gesù!

Danila Oppio

FINO A QUANDO (Poesia ispirata al Salmo 13) di UMBERTO DRUSCHOVIC

FINO A QUANDO (Poesia ispirata al Salmo 13) di UMBERTO DRUSCHOVIC


 

PARAFRASI LIRICHE SUL MISTERO DEL NATALE DI EDITH STEIN

Ciclo di Parafrasi liriche sul Mistero del Natale di Edith Stein

Siamo in Germania nel 1931

e la Professoressa Edith Stein,

battezzata nove anni prima,

compone dietro richiesta

questo trattatello sul

MISTERO DEL NATALE,

pubblicato solo dieci anni dopo la  morte avvenuta nel 1942.

Io ne venni a conoscenza nel 1975

quando diventai confessore ordinario

del nostro Monastero di Bologna

e per me rappresentò una vera scoperta.


Ora a quarantacinque anni di distanza

durante questo confino a causa della pandemia

mi sono deciso a mettere in versi

alcune tra le pagine più salienti:

la poesia ha il pregio di imprimere meglio tutto nel cuore.


Per ora pubblico solo tredici lirici scorci,

corredandoli con immagini mariane.

Mi sembrano il miglior invito a festeggiare il Natale.

(Sacra Conversazione, Andrea Previtali)

PRIMI FIOCCHI

Quando i giorni divengono più corti

e vedono cader i primi fiocchi,

quantunque ancora timidi e sommessi

affiorano i pensieri del Natale.


E’ questa una parola che irraggiare

un misterioso fascino ben sa!

Il cor difficilmente può sottrarsi.


Pur chi professa fede differente

oppur non crede al fatto di Betlemme

invogliato si sente a preparare

questa festa con luci giubilanti.


Un caldo flusso d’amor già da tempo

sembra inondar tutta quanta la terra.

E’ festa dell’amor e della gioia

e verso questa stella accorron tutti!

(La Sacra Famiglia, Michelangelo)

DAVANTI AL PRESEPE

Per il cristiano cattolico serba

la festa un contenuto assai profondo.

Viene da quella stella lui guidato

davanti all’umil greppia, che presenta

il Bambinello portator di pace.


L’arte cristiana ce lo pone innanzi

agli occhi con immagini soavi,

mentre risuonan melodie antiche

pervase dall’incanto dell’infanzia.

 

(Madonna con Bambino ed Angeli, Masaccio)

SANTA ED ARDENTE NOSTALGIA

Chi vive con la Chiesa l’atmosfera       

caratteristica dell’Avvento avverte

una santa ed ardente nostalgia.


Il canto del Rorate e delle antiche

solenni profezie dissetare

sa il core bisognoso di salvezza.


Irripetibil gaudio sperimenta

sentendo alfin l’annuncio risuonare:

“Oggi saprete che il Signore viene.


Domani voi vedrete la sua gloria!”.

Gli alberi di Natale si riveston

di luci. Già si scambiano dei doni

e quando a mezzanotte la campana

annuncia l’avvenuta Incarnazione

un sommo appagamento il cor ricolma.

(Madonna col Bambino, Simone Martini)

PARAMENTI DI FESTA E DI LUTTO

Sembri indimenticabile davvero,

felicità del Natale. Purtroppo

ancor oggi la terra e il ciel non sanno

unirsi in una dolce realtà.


Continua quella stella di Betlemme

a brillar nella notte tenebrosa.

All’indomani del Natale stesso

i bianchi paramenti della festa


deve deporre la Chiesa, scegliendo

il color rosso del sangue ed al quarto

giorno pur quello violetto del lutto…

Il protomartire Stefano e i bimbi

lattanti di Betlemme e di Giudea

vennero massacrati dalle mani

rozze di quei carnefici ed or sanno

stringersi attorno al Bimbo del presepe.


Come non chiedersi il significato

di tutto ciò? Dov’è finito il gaudio

delle schiere celesti e la silente

beatitudin della Notte Santa?


Dov’è la pace in terra, che augurata

fu agli uomini di buona volontà?

Non tutti son di buona volontà…

 

(Madonna col Bambino, Marco d’Oggiono)

LUCE E TENEBRE

Dalla gloria del Cielo si dovette

muover il Figlio dell’eterno Padre

perché il mistero dell’iniquità

aveva avvolto tutta questa terra…


Le tenebre sapevan ricoprirla.

Lui volle illuminarle, ma incontrò

la loro incomprensione. Sol a quanti

l’accolsero portò con la sua luce


pure la pace col Padre celeste:

pace interior e profonda del cuore.

Ai figli delle tenebre portò

solo la spada. Lui rimane pietra


d’inciampo contro cui urtare voglion,

ma sempre poi finiscon per schiantarsi…

E’ questa verità sì seria e grave

che neppure l’incanto del Bimbetto


in quella mangiatoia celar deve

al nostro sguardo. Strettamente uniti

son i misteri dell’Incarnazione

e del male. Alla luce che discende


dal ciel s’oppone cupa ed inquietante

la notte del peccato. Il Bambinello

protende le manine: col sorriso

sembra predire quanto poi da adulto


proferirà: “Venite a me, voi tutti,

che vi sentite oppressi e affaticati!”.

Alcuni seguiranno quell’invito

sull’esempio dei poveri pastori,

che al risuonar dell’angelico annunzio

risposero ricolmi di fiducia!

 

(Madonna in gloria, Maestro di Moulins)

LA RUGIADA DELLA GRAZIA

Sui pastori e sui Magi dell’Oriente

le manine del Bimbo riversaron

la copiosa rugiada della grazia.


Essi provaron gioia sconfinata.

Sanno le mani dar e domandare.

“Sapienti, deponete questa vostra


sapienza e diventate come i bimbi

semplici. Voi, monarchi, vi dovete

disfare di corone e di tesori


per umilmente inchinarvi dinanzi

al Re dei re. Prendete senza indugio

su voi tutte le pene e sacrifici

richiesti per servirlo degnamente!

(Madonna col Bambino, Andrea da Bologna)

IL DONO DEGLI INNOCENTI

Il Bimbo par ripeter ai bambini:

“So che da parte vostra non potete

ancora fare nulla. Prendo allora

la vostra tenera vita ancor prima

che sia propriamente cominciata.


Non v’è modo migliore d’impiegarla

che sapendola offrir in sacrificio

per il Signore stesso della vita!”.

(Madonna in trono, Maestro di Badia a Isola)

  “SEGUIMI”

Son queste le parole indirizzate

dal Cristo a quel discepolo, che amava.

E questi lo seguì senz’attardarsi

nel chiedere: “Ma dove, a quale scopo?”.

Abbandonò la barca di suo padre,

andando dietro al Cristo per le strade

da lui percorse, e finì sul Calvario.


Pur Stefano sentì lo stesso invito.

Accettò di lottar contro il potere

delle tenebre e lor sostenitori,

con le parole e col sangue sapendo

testimone del Cristo diventare.

Lo seguì nello spirito d’amore,

che combatte il peccato, eppure sa

amar il peccatore; che intercede

per l’omicida all’atto di morire.

 

(Madonna del roseto, Botticelli)

FIGURE LUMINOSE

Sono tutte figure luminose

quelle che s’inginocchiano dinanzi

all’umil mangiatoia: son i bimbi

teneri ed innocenti, son pastori

ricolmi di fiducia, sono re

umili, sono Stefano e Giovanni.


Di fronte a loro sta solo la notte

degli induriti ed accecati cuori,

rappresentata da scribi ed Erode.

Di fronte al Bimbo nella mangiatoia

si dividon gli spiriti. Lui resta

il Re dei re, signore della vita

e della morte. Ancora lui ripete:

“Seguimi!”. Chi non è per lui si schiera

contro di lui. Stessa cosa pronuncia

verso di noi, ponendoci di fronte

all’ardua decisione: noi dobbiamo

optare per le tenebre o la luce.

 

(Madonna con Bambino ed Angeli, Bicci di Lorenzo)

SCAMBIO MIRABILE

Dove il divino Bambino ci voglia

condurre sulla terra resta sempre

un mistero per noi, che non dobbiamo

far anzi tempo domande al riguardo.


Una cosa sappiamo: tutto quanto

sa in bene ridondare per coloro,

che sono veri amanti del Signore!

Le vie per le quali ci conduce

sanno andar al di là di questa terra.


O mirabile scambio! Il Creatore

con l’assunzione d’un corpo mortale

la sua divinità ci conferisce!

Venne per questo quale Redentore.

Figlio degli uomini lui diventò

per farci divenir figli di Dio!

Uno di noi aveva lacerato

il nesso di divina figliolanza.


Uno di noi doveva riannodarlo,

effettuandone il giusto pagamento

in seguito al peccato, ma nessuno

della progenie inferma e imbastardita

era in grado di farlo. Si doveva

sovra d’essa innestar un ramoscello

nuovo, nobil e sano. Uno di noi

non solo lui divenne: volle andare

oltre sapendo infatti diventare

unica realtà con tutti noi!

 

(Madonna col Bambino, Giovan Antonio Boltraffio)

IL CORPO MISTICO DI CRISTO

La meraviglia del genere umano

consiste in ciò: siamo un’unica cosa!

Se ciascuno di noi vivesse accanto

agli altri come autonomo, di certo

la caduta dell’uno non avrebbe

pure quella degli altri comportato.


D’altra parte chi avesse poi potuto

pagare per la nostra espiazione

addebitandoci tutto il suo prezzo,


la sua giustizia mai avrebbe visto

trapassare a favor dei peccatori.


Venne Gesù per divenir un corpo

misterioso con noi: lui come capo

e noi come sue membra. Se mettiamo

le nostre mani in quelle del Bambino

divino rispondendo ai suoi appelli,

allor saremo suoi. Per noi si schiude

la porta della vita sua divina!

(Madonna col Bambino, Anonimo senese del secolo XIV)

LA VITA DIVINA IN NOI

Inizia in noi la vita sua divina,

quantunque ancor non possa diventare

contemplazion beata nel fulgore

della gloria. Persiste infatti ancora

l’oscurità della fede. Comunque

si tratta d’esistenza, che già sente

d’appartener al Regno dell’Eterno.


Questo regno iniziò quando la santa

Vergine pronunciò il beato assenso,

che serva seppe renderla del regno.


E servi diventaron pure quanti

prima e dopo la nascita del Cristo

seppero professar la fede in lui

con azioni e parole: San Giuseppe,

Elisabetta, suo figlio, coloro,

che circondavan quella mangiatoia.

Tutti poteron entrar in quel Regno! 

(Madonna della seggiola, Raffaello

OSSERVANZA DEI COMANDAMENTI

Essere figlio di Dio comporta

di camminare dandosi la mano,

facendo il suo voler e non il nostro,

nelle sue mani ponendo ogni speme

e preoccupazione senz’affanno

alcuno che riguardi l’avvenire.


Quest’è la base della libertà

e della gioia del figlio di Dio.

Son cose che di raro possedute

vengono pur dalle persone pie

e da chi volle offrirsi eroicamente

a Dio. Puoi vederli sempre chini

camminar sotto il peso dei doveri

e preoccupazioni assai gravose.


Conoscon la parabola dei gigli

del campo e pur degli uccelli del cielo.

Eppur nell’incontrar chi non possiede

beni, pensione od assicurazione

e nonostante ciò va incontro lieta

al suo futuro sanno ritenerla

davvero una persona molto strana.

Mai capiranno la fiducia in Dio!

(Legnano 2-12-2020), Padre Nicola Galeno


BENVENUTO|

Il Paradiso non può attendere: dobbiamo già cercare il nostro Cielo qui sulla terra! Questo blog tratterà di argomenti spirituali e testimonianze, con uno sguardo rivolto al Carmelo ed ai suoi Santi