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lunedì 15 ottobre 2012

PAOLO VI. BEATIFICAZIONE VICINA



Dopo il sì dei teologi, l’11 dicembre si pronunciano i cardinali. Scelto il miracolo da presentare: la guarigione di un feto

ANDREA TORNIELLICITTÀ DEL VATICANO



Paolo VI, al secolo Giovanni Battista Montini, il Papa che ha regnato dal 1963 al 1978 e ha condotto tre delle quattro sessioni del Concilio Vaticano II guidando la Chiesa nel difficile periodo del post-concilio, potrebbe essere proclamato beato nel 2013. Nelle scorse settimane i teologi della Congregazione per le cause dei santi, dopo aver esaminato la «Positio» con i documenti del processo canonico, hanno espresso il loro voto favorevole senza sollevare obiezioni. E il prossimo 11 dicembre si esprimeranno i cardinali e vescovi membri della Congregazione. Superato lo scoglio dei teologi, l’ultimo «sì» dei cardinali viene considerato quanto mai probabile.


Dunque, già nel prossimo concistoro per la promulgazione dei decreti riguardanti le beatificazioni e le canonizzazioni, previsto prima di Natale, Benedetto XVI potrebbe approvare anche quello che riconosce le «virtù eroiche» di Papa Montini. Un atto che sancisce la conclusione del processo. A quel punto, in vista della cerimonia di beatificazione, mancherebbe soltanto il riconoscimento ufficiale di un miracolo avvenuto per intercessione del candidato agli altari. Nel caso di Paolo VI, il postulatore della causa, padre Antonio Marrazzo, ha già scelto, tra le segnalazioni ricevute, un caso di guarigione che sarebbe risultato «inspiegbile» ai primi esami. Il presunto miracolo riguarda la guarigione di un bambino non ancora nato, avvenuta sedici anni fa in California.


Durante la gravidanza, i medici avevano riscontrato un grave problema nel feto e a motivo delle conseguenze cerebrali che intervengono in questi casi avevano suggerito come unico possibile rimedio alla giovane mamma quello dell’aborto. La donna aveva voluto portare a termine la gravidanza e si era affidata all’intercessione di Paolo VI, il Papa che nel 1968 scrisse l’enciclica «Humanae vitae». Il bambino è nato senza problemi: si è atteso che raggiungesse i quindici anni d’età per constatare l’assenza di conseguenze e la perfetta guarigione. Anche se formalmente l’indagine vaticana sul miracolo inizierà solo dopo la proclamazione delle virtù eroiche, i tempi potrebbero essere brevi.


Benedetto XVI ha seguito da vicino l’iter della causa del predecessore che lo nominò arcivescovo di Monaco di Baviera e cardinale. Dopo aver proclamato beato l’anno scorso in tempi record Giovanni Paolo II, il Papa con il quale aveva collaborato per un quarto di secolo, ora Ratzinger attende di poter fare altrettanto con il bresciano Montini. Un Pontefice che dopo aver condotto in porto il Concilio riuscendo a concluderlo praticamente all’unanimità, è stato poi testimone sofferente nell’epoca della contestazione continuando a ribadire con interventi ed encicliche il Credo della Chiesa, senza mai fare passi indietro rispetto alla via segnata dal Vaticano II.


Oltre a quella di Paolo VI, è in corso e procede speditamente anche la causa di beatificazione di Giovanni Paolo I (che gode di una diffusa fama di santità in tutto il mondo) mentre quella di Pio XII è già conclusa dal dicembre 2009 con la promulgazione del decreto sulle «virtù eroiche» ma non è ancora stato individuato un miracolo da presentare alla Congregazione per le cause dei santi, il dicastero vaticano guidato dal cardinale Angelo Amato che si occupa delle nuove aureole.


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