AFORISMA

Meglio aggiungere vita ai giorni, che non giorni alla vita
(Rita Levi Montalcini)

Nostra Signora del Carmelo

Nostra Signora del Carmelo
colei che ci ha donato lo scapolare

sabato 16 gennaio 2010

QUANDO LO SPIRITO CHIAMA IL MIO NOME







IL PROFETA ELIA
Ho desiderato, fin da piccola, poter vedere almeno una volta, l'aurora boreale! Qualche anno fa sono salita su di un aereo, in compagnia di mio figlio, e mi sono recata in Norvegia, oltre il circolo polare artico. Le migliori aurore si vedono tra febbraio e marzo, così nel mezzo di una turbolenza nevosa, siamo atterrati a Tromso, dopo aver cambiato volo a Oslo.
Lì, in una gelida notte, straiati su pelli di renna stese sulla neve, abbiamo puntato gli occhi al cielo. Credo di essere diventata parte della neve e del ghiaccio, ma non mi importava. Finalmente avrei avuto la mia aurora boreale. Solo la natura, i suoi straordinari paesaggi che paiono dipinti da un pennello divino (che forse non lo sono?), mi affascina totalmente. Ma mentre posso ammirare un tramonto sul mare nel mio Paese, e anche un'alba tra i monti, per l'aurora boreale occorre proprio andare là dove una tempesta magnetica solare si scatena: nell'artico! Ed ecco, nel relativo silenzio di una notte polare - gli husky da slitta latravano nei loro rifugi - il cielo oscuro pareva accarezzato da fasce verdi-azzurrognole( se volete averne una minima idea, osservate la fiamma del gas di cucina ed immaginatela stagliarsi contro il profondo blu del cielo). Le fasce, simili a fiamme, si spostavano in moto ondulatorio, come giganteschi cavalloni di una mareggiata celeste. Più di così non saprei descrivere. Mi hanno raccontato, ed ho ammirato foto, di aurore boreali molto più colorate, con tutte le sfumature dell'iride. Non sono stata così fortunata, e non avevo molti giorni a disposizione per restare in quel luogo, dove il giorno iniziava alle 10 del mattino, e la notte calava alle 15. E' già stato un regalo aver avuto un unico giorno privo di nubi, perché solo se il cielo è terso, si può ammirare questa straordinaria forza naturale.









 Quando il fenomeno terminò, ci riparammo sotto una grande tenda sami (il popolo Sami è quello che comunemente si definisce lappone). La tenda era fatta di legno e rivestita di pelle, dove nel centro ardeva un grande fuoco, e tutt'intorno, a circolo, panche di legno, sulle quali erano stese pelli di renna, da posare sulle ginocchia per riscaldarsi, ed esattamente riprodotta come quelle dipinte o fotografate nel museo di storia Sami. Il giorno dopo abbiamo visitato il museo, e mentre ammiravo estasiata tutto quanto riguardava quel popolo, a partire dagli indumenti fino agli attrezzi per la pesca, le slitte e le imbarcazioni, mi avvolse una musica che proveniva da un video.Un gruppo di musicisti con abiti che erano la perfetta riproduzione di quelli che avevo ammirato nelle bacheche del museo, cantavano il pezzo musicale che appare qui. Il titolo del brano "when spirits are calling my name" (quando gli spiriti chiamano il mio nome) mi fece comprendere cosa volesse significare. Il cantante Roger Pontare è un Sami, ed il testo del brano riguarda una vecchia tradizione nordica, ma che in qualche modo richiama anche quella dei Pellerossa d'America: per loro la vita continua, i loro spiriti sono quelli della natura, che si aggirano ancora nel mondo. Questa era la loro antica tradizione, ma per me quel brano musicale ha avuto un'altra valenza: ho pensato allo Spirito Santo, e ho tradotto nella mia mente il titolo, in: "quando lo Spirito chiama il mio nome". Alcune frasi della canzone dicono: "la vita non è più la stessa, quando lo Spirito chiama il mio nome. Fammi diventare un figlio nativo, con la libertà nel mio cuore, indicami la via per trovare la forza nel corpo e nell'anima". Ed ho pensato a quanto di simile avviene anche nel cristianesimo: al Signore chiediamo di indicarci la via per arrivare a Lui, e che ci dia la forza di affrontare le avversità. Dobbiamo sempre tendere l'orecchio per cercare di sentire il soffio dello Spirito, che è silenzioso come una leggera brezza, perché il Signore non si fa udire tra rombi di tuono e raffiche di vento impetuose. Questo pensiero mi ha riportato al Profeta Elia, santo grandemente venerato nel Carmelo.Elia è il profeta del Dio vivente: il suo nome stesso, che significa: "Jhwh è Dio", è il vero programma della sua vita. È davvero uno dei più grandi uomini dell'Antico Testamento: l'uomo che sta alla Presenza del suo Dio. Lo zelo (cioè l'ardore) è il tratto essenziale della sua fisionomia e il suo simbolo il fuoco (Sir 48,
Un così lungo racconto per accennare con poche righe al grande Profeta Elia? Penso che il Signore ci offra molte opportunità per incontrarLo, ed io ho dovuto recarmi fin quasi al Polo Nord, per aver conferma che LUI è ovunque lo vogliamo trovare, perché abita in noi!!! Elia lo sapeva bene, perché l'ha sperimentato in riva al mare, attendendo quella benefica pioggia che pareva non volesse arrivare mai, fino a che non vide una nuvoletta, come di mano, presagio che indicava la fine della siccità in quel luogo.
ECCO, IO PENSO CHE VEDERE NEI PICCOLI SEGNI, NELLA NATURA O NEI FATTI DELLA VITA, LA PRESENZA DI DIO NELLA NOSTRA ESISTENZA, SIA COME ATTENDERE QUELLA NUVOLETTA DI ELIA, CHE METTA FINE ALL' ARIDITA' SPIRITUALE CHE TALVOLTA ALBERGA NEL NOSTRO ANIMO.
COSI' COME SONO PERSUASA CHE SE SENTIAMO FORTE LA CHIAMATA DEL SIGNORE, DOBBIAMO PRENDERE IL BAGAGLIO DELLA NOSTRA FRAGILE VITA, ED INCAMMINARCI VERSO DI LUI, SENZA ESITAZIONE ALCUNA

2 commenti:

  1. Se passeranno di qua i francescani, apprezzeranno di sicuro questo post :)

    Io me lo sono bevuto tutto d'un fiato! Sia per le meravigliose descrizioni, che per il tuo modo di reinterpretare quello che hai visto e sentito, secondo la tua spiritualità cristiana e carmelitana!

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  2. Grazie!! A me riesce più facile narrare di come io incontri il Signore, nelle piccole cose di ogni giorno, come nei grandi viaggi!! Sono persuasa che la testimonianza vissuta abbia una forte presa sugli animi, poiché io stessa la ricevo ogni giorno da chi ama il Signore come una certa stellina che brilla nel mio firmamento!!

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Il Paradiso non può attendere: dobbiamo già cercare il nostro Cielo qui sulla terra! Questo blog tratterà di argomenti spirituali e testimonianze, con uno sguardo rivolto al Carmelo ed ai suoi Santi