AFORISMA

Meglio aggiungere vita ai giorni, che non giorni alla vita
(Rita Levi Montalcini)

Nostra Signora del Carmelo

Nostra Signora del Carmelo
colei che ci ha donato lo scapolare

venerdì 29 gennaio 2010

GENITORI E FIGLI SANTI (Ancora possibile ai nostri giorni?)

 CONIUGI MARTIN E LA LORO FIGLIA TERESA DEL BAMBINO GESU’ 
                            Genitori  e figli santi:  ancora possibile ai nostri giorni?                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                      

                                                      C’è un’usanza che recita: “tale padre, tale figlio”. Nulla di meno vero, poiché non è detto che un figlio che “sbanda” sia il risultato di una cattiva educazione da parte dei genitori. Così come per l’esatto contrario: un figlio responsabile come risultato di genitori disattenti.
Però, di regola, se il seminato è buono, i frutti non si discostano troppo dalla pianta che li ha prodotti!!
Famiglia esemplare quella dei coniugi Luigi e Zelia Martin, che hanno saputo trasmettere alle figlie l’amore tra loro e verso il Signore!!
So già che penserete: “ma quelli erano altri tempi, il rapporto tra genitori e figli, da allora è notevolmente cambiato!”. Sono pienamente d’accordo: oggi il contesto sociale, la scuola, i luoghi di lavoro, tutto gioca a sfavore di chi vuole educare cristianamente i propri figli.
Devono lottare contro una lunga serie di situazioni che si oppongono alla religione cattolica. I mass-media, le attrazioni mondane, e quant’altro, attirano i figli verso uno stile di vita che si discosta da quello che insegna il Vangelo. E i genitori che desiderano educare i propri figli alla Fede, si trovano spiazzati da una concorrenza che propone altre più facili vie.
Per questo l’esempio dei coniugi Martin è più che mai importante anche ai nostri giorni.
La famiglia è il cuore dell’umanità: se si sfascia attraverso la divisione tra coniugi, o tra genitori e figli, la stessa società di disgrega. Essere santi non significa agire in modo straordinario, ma vivere il quotidiano nelle azioni semplici di ogni giorno, avendo davanti a sé l’immagine della  Famiglia di Betlemme e di tutte quelle famiglie, come i Martin, che  lodano il Signore per i doni ricevuti, e anche per le sofferenze che avvicinano alla Croce.
A questo proposito voglio riportare un passo tratto dal libro “Incomparabili genitori” scritto da Maria Celina Martin, sorella di Teresina, nel quale parla della madre Zelia e dello zio.

-         Quando suo fratello terminava gli studi a Parigi, volendo orientare il suo avvenire, ella cerca di guidarlo nella scelta di una sposa e gli rivolge questi rimproveri e questi consigli: “Tu non consideri che cose frivole: la bellezza,la fortuna, senza preoccuparti delle qualità che fanno la felicità di un marito, o dei difetti che cagionano la sua desolazione e la sua rovina. Tu sai che tutto ciò che brilla non è oro; l’essenziale è di cercare una vera donna di casa, che non abbia paura di insudiciarsi le mani lavorando e che non le piaccia la toeletta se non come deve piacere, che sappia educare i suoi figli al lavoro e alla pietà” lettera del 16 gennaio 1876” _


Da quanto tempo le lettere sono scomparse, lasciando posto a veloci email, a sintetici sms? E da quando un figlio non scrive più ai genitori?
Teresina scriveva spesso e dal suo epistolario riporto una delicata lettera al suo papà che trasuda tenerezza, dolcezza, e un legame profondo con il suo Re, e con il Re dell’Universo.
                                                                                                      Carmelo, 25 novembre1888
-         Mio diletto papà,
    la tua Regina ti pensa continuamente e prega tutta la giornata per il suo Re. Sono
    davvero felice nel dolce nido del Carmelo e non desidero più niente sulla terra          fuorché di vedere il mio diletto Re completamente guarito. Ma so bene perché il buon Dio ci manda questa prova: è per farci guadagnare il bel Cielo; sa che il nostro amatissimo Padre è tutto quello che amiamo di più sulla terra, ma sa anche bene che occorre soffrire per guadagnare la vita eterna ed è per questo che ci prova in tutto quello che abbiamo di più caro.
Sento pure che il buon Dio vuol dare al mio Re nel Regno dei Cieli un magnifico trono, così bello e così elevato al di sopra di tutti i pensieri umani, che si può dire con san Paolo: “l’occhio dell’uomo non ha visto, il suo orecchio non ha udito e il suo cuore non saprebbe comprendere ciò che Dio riserva a coloro che ama”: vi è sulla terra qualcuno che Dio ama più del mio diletto piccolo papà? Veramente non posso crederlo! Oggi, del resto, ci dà la prova che non m’inganno, perché Dio prova sempre quelli che ama. Credo proprio che il buon Dio faccia soffrire in questo modo sulla terra, affinché il Cielo appaia migliore ai suoi eletti. Egli dice che nell’ultimo giorno asciugherà tutte le lacrime dai loro occhi e, senza dubbio, più lacrime vi saranno asciugate, più grande sarà la consolazione!
Addio, mio diletto Re, la tua Regina si rallegra pensando al giorno in cui regnerà con TE nel bello e unico vero Regno del Cielo.  

                                                                              Teresa di Gesù Bambino


Voilà! Come direbbe lei, la piccola grande Santa! Che bel rapporto, che magnifico legame tra papà Martin - il Re -  come Teresina lo chiamava, e la sua piccola Regina!
Non viene voglia di imitarla, di desiderare  un rapporto di intima complicità tra genitori e figli, come la Santina col genitore?  Ed in ugual modo tra figli, genitori ed il Padre, Signore dei Cieli, della Terra e della nostra vita? Piccoli passi verso la santità per genitori e figli?

Mais oui, bien sur!!! (ma certo, sicuramente!)        

                                                                                                

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