AFORISMA

Meglio aggiungere vita ai giorni, che non giorni alla vita
(Rita Levi Montalcini)

Nostra Signora del Carmelo

Nostra Signora del Carmelo
colei che ci ha donato lo scapolare

mercoledì 6 gennaio 2010

L'AMORE DI DIO E' IN MEZZO A NOI

DESIDERO PUBBLICARE UN ARTICOLO SCRITTO PER UN NATALE DI 3 ANNI FA, MA CHE PENSO SIA VALIDO ANCHE FRA MOLTI ALTRI ANNI. Sono stata catechista per l'iniziazione cristiana a lungo, e l'articolo che avevo pubblicato sul nostro Bollettino Parrocchiale, era indirizzato alle famiglie dei bambini, in particolare, e a tutti, in generale. Il Natale è già trascorso, ma per noi cristiani cattolici, il Natale, così come la Pasqua, dovrebbe essere con noi tutti i giorni, fino alla fine del mondo! Parola di Gesù! Ogni giorno infatti è Natale, se portiamo nel nostro cuore l'amore per il Signore e per il prossimo, ed ogni giorno è Risurrezione, quando ci rendiamo conto che siamo nati per l'eternità, e che questa vita è solo il banco di prova e la rampa di lancio per il Regno dei Cieli!!!!
L’AMORE DI DIO E’ IN MEZZO A NOI – INCOMINCIA DAL NATALE!
Navigare contro corrente è di certo faticoso, ma giungere al porto è sollievo, soddisfazione, conquista. Perché dico questo, che senso ha con l’imminente Natale?
E’ oramai assodato che questa grande festività è stata strumentalizzata, COSTRINGENDO alla corsa per gli acquisti, OBBLIGANDO i negozianti a sostenere oneri per le luminarie stradali, IMPONENDO code d’auto spaventose sulle arterie di maggior traffico, VINCOLANDO a scelte obbligate su dove trascorrere questi giorni: Maldive, Sharm el Sheik, tanto per citare qualche luogo privilegiato dai vacanzieri che, guarda caso, non è cristiano e dove non è facile trovare una Chiesa, ammesso che ve ne sia presente una sul posto prescelto. Perché scrivo usando termini COSTRITTIVI? Perché ci si deve giocoforza ASSOGGETTARE alle scelte di massa LEGATE a tradizioni lontane mille miglia dalla semplice Natività?
Ma come? Un Uomo straordinario, che per scelta divina è nato in una povera capanna, che è vissuto lavorando accanto al padre putativo Giuseppe quale umile falegname, che non ha cercato sfarzi pur essendo Re (il mio Regno non è di questo mondo), vorrebbe forse essere festeggiato da una serie di inutili, dispendiosi orpelli? O non gradirebbe piuttosto essere accolto nella nostra vita nel modo che Egli ci ha insegnato? “Dai da mangiare agli affamati, vesti gli ignudi, accogli i pellegrini, visita gli infermi….così che tutto il bene rivolto al prossimo, l’hai fatto a Me”?
Questo Egli dice, e questo è di conseguenza il modo indicato per festeggiare il Natale: accogliendo il prossimo in difficoltà, accogliamo Lui nella pienezza del nostro vivere cristiano.
Ho girato per negozi, cercato libri da cui trarre spunti per il Natale. Volevo un presepe diverso, innovativo, la cui centralità non va però dimenticata. Ho sfogliato pagine illustrate con abeti decorati in mille modi diversi, Babbi Natale con sacchi e slitte, renne buffe o tradizionali, ho notato perfino una capanna (la sola ) nella quale apparivano il Bambinello con l’asino ed il bue, priva della Madonna e di S. Giuseppe: povero Bimbo già nato orfano!! mi venne da pensare, riflettendo sulle volte che Lo abbiamo trascurato nel corso dei secoli. Meno male che quest’anno il Card. Tettamanzi punta sulla centralità della famiglia, primo e fondamentale nucleo dove vivere cristianamente e luogo ideale per accogliere un Bimbo venuto dal Cielo per incarnarsi nel cuore di una Famiglia pronta ad amarlo.
Un Natale in famiglia, ed anche un Natale aperto alla generosità verso quelli che una famiglia non l’hanno o che, pur avendola, sono privi di altri beni necessari: salute, cibo, lavoro, un tetto.
Da anni ho eliminato in casa decori “sbirluscenti”, alberi di Natale di tradizione nordica, che nulla hanno a che fare col luogo che vide la nascita del Salvatore, privilegiando un piccolo presepe peruviano, acquistato presso la nostra mostra del mercato equo-solidale, e che la dice lunga sulle povertà nel mondo. Sì, solo un presepio, perché la storia di Cristo principia da lì e sì, solo un semplice pranzo, per stare in famiglia, per sentirsi anche noi “dentro” il presepe, con l’impegno che tutto il nostro superfluo si possa trasformare in necessario per altri.
Questo è il significato di “navigare contro corrente“ ispirato anche dai “Bilanci di Giustizia” presentati durante l’incontro riguardante la nostra Casa della Carità, Mensa dei poveri:
NON SAREMO PIU’ SCHIAVI (del consumismo smodato) MA UOMINI LIBERI (di amare Dio ed il Prossimo scegliendo la sobrietà). E’ la necessità di scaricarci da tutte le fatiche inutili di un Natale che sta diventando sempre più pagano, e di optare con coraggio nella scelta della semplicità originaria di un 25 dicembre profondamente cristiano.
Facciamoci illuminare dal solo splendore di una cometa che indica dove il Figlio fatto Uomo è nato, e non solo a Betlemme, ma soprattutto nel nostro cuore, così illuminati dall’Amore potremo testimoniare - come sostiene il nostro Card. Dionigi nella sua guida per l’anno pastorale 2006/2007 - che davvero “L’AMORE DI DIO E’ IN MEZZO A NOI”.
Proprio cominciando col Natale che vi auguro pieno di gioia! Danila

2 commenti:

  1. Penso che superare la mentalità consumistica contemporanea, possa un po' farci tornare a quello che una volta si sentiva maggiormente: Natale è ogni Domenica, anche ogni giorno, se lo vogliamo, perchè Dio non smette mai di nascere nella nostra vita!

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  2. Verità sacrosanta!! Non sarà facile abbattere questa mentalità, ma credo che un buon cristiano metta sempre al primo posto il Signore!! Almeno lo spero intensamente!!

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Il Paradiso non può attendere: dobbiamo già cercare il nostro Cielo qui sulla terra! Questo blog tratterà di argomenti spirituali e testimonianze, con uno sguardo rivolto al Carmelo ed ai suoi Santi