AFORISMA

Meglio aggiungere vita ai giorni, che non giorni alla vita
(Rita Levi Montalcini)

Nostra Signora del Carmelo

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giovedì 23 febbraio 2012

PAULO COELHO: SULLA SPONDA DEL FIUME PETRA MI SONO SEDUTA E HO PIANTO


PAOLO COELHO

Sulla sponda del fiume Pietra mi sono seduta e ho pianto  

Lo amavo anch’io: Un minuto dopo l’altro, un secondo dopo l’altro, questo amore si ingrandiva e mi trasformava. Avevo riacquistato la fede nel futuro e, a poco a poco, stavo riguadagnando la fede in Dio.
Non voglio più parlare con le mie tenebre.Una caduta dal terzo piano è dannosa quanto una dal centesimo. Se proprio dovrò cadere, che sia da un punto molto alto.
Nell’angolo più remoto della mia anima, io esistevo ancora e credevo ai sogni. Ed è per questo, per quel poco di me che restava, che l’amore mi è venuto incontro, dopo avermi cercato ai quattro angoli del mondo. L’amore mi è venuto incontro, benché l’Altra (sdoppiamento della personalità) avesse costruito una barriera di preconcetti, di certezze e di libri in una tranquilla via di Saragozza. Ho aperto la finestra ed il mio cuore. Il sole ha inondato la camera e l’amore ha pervaso la mia anima.

E’ stato nei momenti in cui non abbiamo parlato che ho capito quanto gli fossi vicina. E’ inutile parlare dell’amore, perché l’amore ha una propria voce e parla da sé.

Non esiste niente di più profondo dell’amore. Nei racconti dell’infanzia, le principesse baciano I rospi e questi si trasformano in principi. Nella vita reale, le principesse baciano I principi e questi si trasformano in rospi.
E’ bene ricordare che la saggezza degli uomini è follia davanti a Dio, Se ascoltiamo il bambino che abbiamo nell’anima, I nostri occhi torneranno a brillare. Se non perdiamo il contatto con questo bimbo, non smarriremo il rapporto con la vita.
E’ necessario correre dei rischi. Riusciamo a comprendere il miracolo della vita solo quando lasciamo che l’inatteso accada.
Meschino è colui che ha avuto paura di correre rischi. Perché forse non sarà mai deluso, né soffrirà come coloro che hanno un sogno da perseguire.
Ma quando quell’uomo guarderà dietro di sé, perché capita sempre di guardare indietro, sentirà il proprio cuore dire “ Che cosa ne hai fatto dei miracoli di cui Dio ha disseminato i tuoi giorni? Come hai impiegato le doti che il tuo Maestro ti ha dato? Le hai sotterrate in una fossa profonda, perché avevi paura di perderle? Allora la tua eredità è questa: la certezza di aver sprecato la tua vita”
Meschino colui che sente queste parole. Allora crederà ai miracoli, ma gli istanti magici della vita saranno ormai passati.
Ma le parole in quel momento, non servivano a nulla: l’amore si scopre soltanto amando.

Per ritrovare Dio, basta soltanto guardarsi intorno. Ma non è facile. Più Dio ci rende partecipi del proprio mistero, più noi ci sentiamo disorientati: perché Lui ci chiede continuamente di seguire i nostri sogni ed il nostro cuore. Ma comportarsi così è difficile, perché siamo abituati a vivere in maniera del tutto diversa. E scopriamo, con sorpresa, che Dio ci vuole felici, perché Lui è il Padre. Noi facciamo parte del Suo sogno, e Lui vuole un sogno felice. Tutto ciò che ci porta alla tristezza e alla sconfitta è colpa nostra. E’ questo il motivo per cui uccidiamo Dio. Sulla Croce, nel fuoco, nell’esilio e nel nostro cuore.

3 commenti:

  1. A me Paulo Coelho è sempre piaciuto, in primis per la sua scrittura che scivola come acqua pulita e per quell'amore assoluto in cui crede e che io rispetto.
    E dopo mi ha colpito questa "sponda", mi è parsa, forse sbaglio, una piccola ma intensa dichiarazione d'amore, visti e letti i suoi sentimenti.
    Grazie Danila, per avermeli fatti leggere. Straordinari.
    gavino

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  2. Sono felice che condivida con me anche il piacere di leggere Coelho, oltre che l'amore per la poesia!
    Tutto il brano è un inno all'amore, a verso quello umano e verso quello divino! Questa pagina mi ha preso tanto, e fa parte del romanzo: Sulla sponda del fiume Piedra mi sono seduta e ho pianto che è appunto di Paulo Coelho.
    Il libro narra, nella forma di un diario che percorre l’arco di una settimana, la storia di Pilar, una giovane ragazza di Soria. Svolge una vita come tante, immersa nello studio e nella speranza di costruirsi un avvenire sicuro con un buon lavoro e un marito che non l’abbandoni mai. La sua vita cambia quando riceve la lettera di un suo vecchio amore d’infanzia, che la invita ad assistere a una conferenza che lui terrà a Madrid, a poca distanza dal suo paese natale. Ora lui è uomo famoso, in contatto con Dio e capace di compiere miracoli. Dopo l’incontro con il suo vecchio amico, Pilar, inizierà a percorrere un cammino che la porterà a scoprire il volto femminile di Dio, l’importanza di ascoltare il bambino che ha dentro di sè, di ‘fare dei passi folli’, di iniziare a essere di nuovo partecipe di ciò che accade nel mondo. Ma soprattutto scopre ‘l’importanza dell’abbandono’, cioè l’importanza del vero amore che è ‘un totale atto di abbandono’ come spiega l’autore nella nota iniziale del libro. Grazie al suo vecchio compagno di giochi, Pilar smetterà di lottare contro il suo cuore e riscoprirà insieme all'amore anche la fede. Sogna ora una vita al suo fianco, nell’aiuto dell’esercizio del suo dono speciale; dono che però lui deciderà di abbandonare per amore della giovane. Ora spetta a Pilar far recuperare al giovane il suo ‘sogno’ grazie alla lettura delle pagine che lei scrive presa dallo sconforto di questa sua rinuncia. Insieme percorreranno un cammino che li aiuterà a costruire il loro sogno.

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  3. bellisssimi i libri tutti... ma soprattutto m ha colpito la frase l'more si scopre amando....

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Il Paradiso non può attendere: dobbiamo già cercare il nostro Cielo qui sulla terra! Questo blog tratterà di argomenti spirituali e testimonianze, con uno sguardo rivolto al Carmelo ed ai suoi Santi