AFORISMA

Meglio aggiungere vita ai giorni, che non giorni alla vita
(Rita Levi Montalcini)

Nostra Signora del Carmelo

Nostra Signora del Carmelo
colei che ci ha donato lo scapolare

venerdì 27 aprile 2012

FRA JEAN THIERRY EBOGO E LA MADONNA


“Il 31 dicembre 1999 fu un giorno speciale per Jean. Quell’anno la famiglia non si era potuta riunire, come si usava, per le feste di fine d’anno. Questo avveniva per una serie di guai che si erano abbattuti sulla famiglia dopo il 23 dicembre. Solo alcune persone, praticamente i più piccoli, erano rimasti nella residenza familiare di Monatelé  sotto la tutela di Jean. Erano le due di mattina, quando udii Jean parlare nella sua camera dove si trovava solo. Avevo l’impressione che stesse parlando con qualcuno, tuttavia ero certo che era solo nella sua camera. Allora io prestai orecchio alla conversazione, ma non potei comprendere nulla perché parlava a bassa voce. Attesi il mattino per chiedergli il motivo e con chi parlava nella sua stanza. Quando glielo chiesi, fu molto sorpreso di sapere che lo avevo udito, ma allo stesso tempo aveva l’aria così contenta, che io non avrei mai accettato, che non mi dicesse che cosa era accaduto. Allora mi chiamò nella camera e mi disse: ‘Piccolo mio, sono molto felice, perché questa è stata la sera migliore della mia vita. Quando tu mi hai sentito, stavo parlando con la Santa Vergine Maria che mi è apparsa ’. Udendo queste parole, ne fui molto sorpreso e ne volevo sapere di più, volevo conoscere di che cosa loro due avevano parlato, ma lui si rifiutò di dirmelo. Non so perché, ma ho voluto rispettare la sua scelta e la sua decisione”.
Testimonianza di suo fratello Maurice

Rispettiamo anche noi  questo silenzio, per non sciupare il profumo e la bellezza del gesto materno di Colei che Jean invocava suo dolce aiuto e suo sicuro rifugio ogni giorno, con la recita fedele del Rosario in famiglia e in parrocchia, quando parlava di Lei ai più piccoli del gruppo, donando loro un rosario e trascrivendo per loro, su dei piccoli fogli, la preghiera mariana a lui tanto cara.
Non solo noi abbiamo avuto la consapevolezza che Jean Thierry avesse avuto dalla Vergine Maria, la notizia del suo calvario.
Quindi lui  sapeva da anni, quello che doveva succedere, ed è rimasto ancorato a questa preghiera con sempre più amore.
Quante volte ci chiedeva di recitarlo insieme, per donare a Colei tutte le nostre ansie, preoccupazioni, che con il decorso del suo stato di salute pian piano arrivavano.
Lui ha sempre cercato una figura che poteva darle almeno in parte,  quel sentore di donna e di madre che ha sempre cercato.
Non a caso tutte le mamme che entravano nella sua camera, erano sue madri, ma non tanto per la figura materna che non era vicino a lui in quel momento di bisogno e di sofferenza.
Bisogna, secondo noi, andare oltre.
In tutti questi anni (sei) io ed Anna abbiamo pensato molto al suo continuo cercare una mamma, secondo noi non era la mamma che le mancava, ma la vera Mamma.
Questo, sua madre Marie Thérèse lo sapeva, era lei che essendo devota alla Vergine Maria, ci spronava a pregare sempre di più.
Per tutta la sua se pur breve vita, Jean ha sempre recitato e chiesto che venga recitato il Santo Rosario, ha sempre cercato di unire, tutti quelli che via via incontrava nelle varie vicissitudini della sua vita con la recita di questa preghiera che sin dalle origini ha proprio il potere di unire le genti.
Lui ora ha unito intorno a se tante persone che ogni 5  ed il terzo venerdì del mese recitano questa preghiera, con i suoi testi e le varie testimonianze di persone che hanno avuto la grazia di conoscerlo.
23 Monasteri carmelitani sparsi in Italia , tanti contatti in Italia ed all’estero che hanno chiesto il testo del Santo Rosario per poterlo recitare in casa o con gruppi spontanei nati sulla scia del Gruppo di Legnano.
Questa è la motivazione che ci spinge ad andare avanti,siamo consapevoli che questa è l’unica ancora per essere un po’ più degni davanti al Signore.
Ora che è iniziata la sua Causa di Canonizzazione, manca la firma della Diocesi per ufficializzare e poter essere Servo di Dio, ci viene chiesto da più parti di intensificare questa iniziativa Spirituale,
anche perché vi sono tanti segni che inducono a proseguire su questa strada.
Noi intendiamo usare un solo mezzo di comunicazione, che è l’unico che ha il potere di unire le persone ad avvicinarsi al nostro unico Padre che tutto può e tutto dispone, cioè La Preghiera.
E la Preghiera che Jean Thierry amava di più, è il Santo Rosario.
Anna e Luigi Vigna  

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