AFORISMA

Meglio aggiungere vita ai giorni, che non giorni alla vita
(Rita Levi Montalcini)

Nostra Signora del Carmelo

Nostra Signora del Carmelo
colei che ci ha donato lo scapolare

domenica 14 luglio 2013

8° giorno – Maria, porta del Cielo

Maria si pone innanzi a noi nel cammino verso la Patria eterna. Ella con la sua vita santa, le sua fede, speranza e carità, portate al massimo dello splendore su questa terra, ci indica e ci apre la Via, la Porta del Paradiso. Ci è accanto fin dagli albori della nostra vita terrena e con la sua luce sa indicarci sempre, in tutte le circostanze, quale è la direzione giusta da seguire, da scegliere, se vogliamo conseguire la Promessa di Dio, se vogliamo tornare alla Casa del Padre. Se cadiamo per la nostra debolezza, Ella ci risolleva con la sua misericordiosa intercessione, riprendendo con noi il cammino. Lasciamoci condurre dalla Sua presenza che infonde pace e gioia profonda ai nostri spiriti spesso tanto provati su questa terra, tenendo lo sguardo rivolto a Lei, vera Porta del Cielo.

RIFLESSIONE DALLE “ESORTAZIONI DELLA BEATA FRANCESCA D’AMBOISE, Capitolo X: Esortazione”.

Questa esortazione è breve, ma di grande effetto sostanziale: bisogna adempire ciò che è stato promesso. Prima di entrare in religione dovevamo osservare i dieci comandamenti della legge; ora in più abbiamo i nostri quattro voti, ai quali ci siamo obbligate volontariamente e che per noi sono come dei comandamenti. Dobbiamo sforzarci di adempierli e osservarli.
Promettere e non adempire non è altro che un abuso. La professione è presto fatta, ma è difficile eseguirla. Dura a lungo, è per tutta la nostra vita. Dobbiamo studiarvi sopra tutti i giorni.
Ognuna è venuta in religione col proposito di salvarsi. Bisogna averlo sempre davanti agli occhi. Sono certa che amate il voto di castità e quello di clausura, e che vi risultano facili. Di cose proprie, grazia a Dio, non ce ne sono se non nel desiderio. Neppure avete denaro. Ma nelle piccole cose potreste essere proprietarie. Non è la cosa che fa la proprietà, ma l’attaccamento.
Quando si fa la visita nelle vostre celle, se fate vedere o nascondete qualcosa a vostra discrezione, non volendo che la si veda o la si sappia, correte il rischio di essere proprietarie di rosari, di immagini o di altre cose. Quando si fa la visita, nessuna deve ingerirsi e venir dietro per vedere cosa si è fatto o se si è trovato questo o quello. Coloro che accompagnano devono mantenere il segreto sulle mancanze che potessero essere trovate. Anche quando si fa una correzione, nessuna deve indagare di che cosa si tratta. Quelle che lo fanno dimostrano un animo disordinato.
Il voto di obbedienza è il più difficile, ed è quello che dobbiamo studiare.
Non dobbiamo aspettare il comando, né fare cosa che la priora venisse a saperla ne sarebbe scontenta, o che è proibita dagli statuti. Chi lo fa ha una coscienza cattiva. All’inferno non viene castigata che la propria volontà.
Anche supponendo la retta intenzione, questo non scusa. Bisogna stare in guardia: il nemico inganna anche con l’apparenza sia del bene che del male. Si ha poco a cuore e si stima poco questa obbedienza. C’è qualcuna che non si riesce a mettere in regola che per forza.
Siete attaccate alle confessioni e alle devozioni particolari del giorno e della notte, ma quanto a umiltà, pazienza e altre virtù niente del tutto. Quello che fate al di fuori dell’obbedienza è più tentazione del nemico che devozione. Usate il tempo che vi è assegnato per pregare Dio e il resto per i lavori o fare l’obbedienza, e sarete più contente e in pace con la coscienza. Alcune sono molto curiose delle novità della casa in cose che le riguardano. Ognuna ha abbastanza di che occuparsi e pensare a se stessa, conoscersi, pensare a Dio, osservare il silenzio e impiegare bene il tempo.
Non pensate al mondo; lasciatelo con i suoi onori e le sue vanità che passano presto. Pensate soltanto a piacere a Dio e a salvare le vostre anime, e no vi turbate per cose alle quali non potete mettere rimedio. Lasciate come sono.
Cercate di progredire nella vostra vocazione, e pensate che le tentazioni sono sempre pronte ad assalirci. Bisogna stare all’erta. Esaminate la vita dei santi e delle sante, per quale strada sono andati a Dio. Se abbiamo delle contrarietà è buon segno. Per fortuna i nostri nemici sono i nostri giudici. Che cosa dobbiamo fare se non tendere a Dio e osservare la nostra Regola e gli statuti?
Vi raccomando le solite cose e la pace.

Preghiamo:
O Madre del santo amore, chi potrà mai dire la tua benevolenza verso di noi per averci chiamati tuoi figli dilettissimi? Noi non potremo mai ringraziarti abbastanza di questa tua predilezione; ma nella tua generosità, fa che il bel nome di figli ci impegni a corrispondere meglio al tuo amore di Madre.
O Maria, tu ci hai beneficato tanto, ed è nostro dovere innalzare a te l'inno della nostra gratitudine e ricambiare amore con amore. Ma siccome far questo come si conviene non è facile al nostro cuore, infiammalo tu in modo da poterti riamare almeno per quanto ci è possibile.
Il santo Scapolare, o Maria, ci ricorda le tue premure materne e ci spinge a ricambiarle con amore tenero e filiale, e noi vogliamo continuare l'amore che Gesù ebbe qui in terra per te, vogliamo essere veramente tuoi figli. Ave Maria.


9° giorno – Maria, Arca della salvezza

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