AFORISMA

Meglio aggiungere vita ai giorni, che non giorni alla vita
(Rita Levi Montalcini)

Nostra Signora del Carmelo

Nostra Signora del Carmelo
colei che ci ha donato lo scapolare

giovedì 17 novembre 2011

PORGERE ANCHE L'ALTRA GUANCIA?

La notizia è di oggi: un padre massacra di botte il figlio di 7 anni, con cintura e battipanni, con la scusa che il bimbo ha portato a casa un brutto voto. Ora il piccolo è ricoverato al reparto pediatria di un ospedale, in gravi condizioni.
La moglie ha ammesso che da anni il marito infieriva contro lei ed il bambino e, terrorizzata, non lo ha mai denunciato. Ora il bruto si trova in galera, ma quanto ci resterà?
Questi i fatti, ed il mio cuore lacrima sangue per il piccolo martoriato.
E mi chiedo fino a quale delitto bisogna sopportare, e porgere l'altra guancia come dice il Signore.
La mia prima reazione resta la più scontata: sopprimere una simile bestia, affinché smetta di causare danni che non sono solo materiali, ma soprattutto psicologici. Quale immagine di padre avrà mai, se sopravviverà, questo innocente? Quale idea di famiglia? Laddove un cucciolo d'uomo dovrebbe trovare amore e protezione, trova un animale simile? Scusate se uso termini come "bestia" o "animale", ma sono i più delicati che ho trovato per definire un simile individuo. L'altro, e sicuramente più indicato, sarebbe demonio! Mi chiedo: la Legge come si regolerà in questi casi? Quale sicurezza potrà mai avere una famiglia dove si sopportano soprusi di ogni sorta? Perché la moglie e mamma non ha denunciato mai queste violenze? Perché terrorizzata dalle minacce, e perché certa che la giustizia non le renderà quanto le è stato rubato in termini di amore e di condivisione. E se quell'essere immondo, una volta scarcerato, tornasse con sete di vendetta? 
Gesù diceva :(Lc 17, 1-2)  
 Disse ancora ai suoi discepoli: "È inevitabile che avvengano 
scandali, ma guai a colui per cui avvengono.  È meglio per lui che gli 
sia messa al collo una pietra da mulino e venga gettato nel mare, piuttosto 
che scandalizzare uno di questi piccoli”.   
(CCC 2284) Lo scandalo è l'atteggiamento o il comportamento che induce altri 
a compiere il male. Chi scandalizza si fa tentatore del suo prossimo. Attenta alla virtù 
e alla rettitudine; può trascinare il proprio fratello nella morte spirituale. Lo scandalo 
costituisce una colpa grave se chi lo provoca con azione o omissione induce 
deliberatamente altri in una grave mancanza. (CCC 2285) Lo scandalo assume una 
gravità particolare a motivo dell'autorità di coloro che lo causano o della debolezza 
di coloro che lo subiscono. Ha ispirato a nostro Signore questa maledizione: “Chi 
scandalizza anche uno solo di questi piccoli…, sarebbe meglio per lui che gli fosse 
appesa al collo una macina girata da asino, e fosse gettato negli abissi del 
mare”(Mt 18,6) [1Cor 8,10-13]. Lo scandalo  è grave quando a provocarlo sono 
coloro che, per natura o per funzione, sono tenuti ad insegnare e ad educare gli altri. 
Gesù lo rimprovera agli scribi e ai farisei: li paragona a lupi rapaci in veste di pecore 
[Mt 7,15]. (CCC 2286) Lo scandalo può essere provocato dalla legge o dalle 
istituzioni, dalla moda o dall'opinione pubblica. Così,  si rendono colpevoli di 
scandalo coloro che promuovono leggi o strutture sociali che portano alla 
degradazione dei costumi e alla corruzione della vita religiosa, o a “condizioni 
sociali che, volontariamente o no, rendono difficile e praticamente impossibile un 
comportamento cristiano conforme ai comandamenti” [Pio XII).
Quindi, anche la violenza fisica è fonte di scandalo, e tanto più se è somministrata da un genitore.
Il figlio, infatti, rimanendo traumatizzato, modifica la sua visione della vita, i valori della stessa, e in futuro può prendere esempio da quanto vissuto in famiglia, e ripetere gli stessi, gravissimi ed imperdonabili errori. Dunque, poiché nessun bruto si sopprimerebbe mettendosi una macina al collo (sarebbe prova di aver coscienza, che un violento non ha e non avrà mai), e poiché se io - o la giustizia- lo ripagassimo allo stesso modo ci abbasseremo al suo stesso livello bestiale,(ma Gesù in certi casi autorizza a legare al collo la macina e gettare a mare il colpevole!) è necessario che la giustizia sia sempre pronta a difendere i deboli, e che finalmente capisca che certi individui dovrebbero essere rinchiusi a doppia mandata, e gettar via la chiave. Coloro che mettono in pericolo la vita del prossimo, soprattutto di piccoli indifesi, dovrebbero essere radiati per sempre dalla società, onde evitare che fatti simili si ripetano, poiché chi è portato al male, e a un male che devasta mente e coscienza, ci ricadrà alla prima occasione. 
Chiedo quindi ai familiari di persone irresponsabili e violente di non temere di denunciare gli abusi.
Chiedo agli agenti di polizia statale e comunale, ai servizi d'ordine, ai carabinieri, di non sottovalutare questo tipo di denuncie.
Chiedo ai magistrati una condanna severa, in certi casi l'ergastolo senza riduzione di pena.
E chiedo a tutta la società civile, se venuta a conoscenza di certi fatti ignobili, di denunciare alle autorità competenti coloro che ne sono fautori.
Chiedo, e non per ultimo, che il Signore tenga in vita questo bambino, che gli faccia trovare una famiglia che lo ami (la mamma, per quanto possa volergli bene, lo avrebbe difeso già da tempo, denunciando i soprusi), e che passi la sua dolce mano sulla memoria del piccolo, affinché dimentichi presto il male subito.
Preghiamo per tutte le famiglie, sempre più devastate dal male, affinché comprendano che l'Amore è l'unico collante che le può tenere unite, ed insieme all'Amore, il reciproco rispetto, in quanto la vita è  il bene in assoluto e da salvaguardare.

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