AFORISMA

Meglio aggiungere vita ai giorni, che non giorni alla vita
(Rita Levi Montalcini)

Nostra Signora del Carmelo

Nostra Signora del Carmelo
colei che ci ha donato lo scapolare

domenica 27 gennaio 2013

LE NOZZE DI CANA - ESEGESI CON LO SPIRITO

Giotto:Le nozze di Cana
Cappella degli Scrovegni





Il Vangelo  inizia con una festa di nozze. Esattamente: Tre giorni dopo, ci fu una festa di nozze. Il terzo giorno ha importanza fondamentale per la lettura di questo brano.
Il Vangelo di Giovanni, come gli altri, ha un riferimento all'Antico Testamento: c'è un cambio di prospettiva, di alleanza. Esodo, 19, l0-11: II signore disse a Mosè: - vai dal popolo e purificalo oggi e domani: lavino le loro vesti e si tengano pronti per íl terzo giorno, perché nel terzo giorno il Signore scenderà sul monte Sinai alla vista di tutto il popolo. Sul Sinai ci sono fulmini e tempeste e Dio consegna a Mosè i Dieci Comandamenti su tavole di pietra. Qui c'è il cambio dell'alleanza. Nel terzo giorno non ci sono più le tavole di pietra, l'antica alleanza, che viene cambiata con il vino dell'Amore e con la festa. Sottolineo il termine "festa", perché di questo parla il Vangelo, insieme al segno più grande.
Dobbiamo imparare a leggere il Vangelo in profondità e non leggere questo passo, come il raccontino della trasformazione dell'acqua in vino. E l'unica volta che si legge che Gesù manifestò la sua gloria. Perché dà 700 litri di vino a persone, che avevano già bevuto? Questa è la gloria? C'è anche la resurrezione di Lazzaro,la guarigione del cieco nato: altro che gloria!
In questo brano c'è un significato più profondo. Il terzo giorno c'è questo cambio e una festa di nozze, che non è un matrimonio religioso. A quel tempo, i matrimoni erano combinati dai genitori, attraverso un contratto di scambio di beni. Pertanto i giovani si trovavano sposati e seguiva una festa, che durava sette giorni.
Gli amici dello sposo animavano la festa.


Se noi siamo davvero gli amici di Gesù, quando ci alziamo, al mattino, dobbiamo chiederci chi dobbiamo rendere felice, chi dobbiamo rallegrare con la nostra presenza. Primariamente, dobbiamo essere felici noi. Partiamo da un sano egoismo: - Io voglio essere felice, in modo da rendere felici tutte le persone che, oggi, incontrerò, per fare la volontà di Dio.- Questo significa fare festa. Dobbiamo fare in modo che tutte le persone, che incontriamo, entrino in un clima di festa. Questa è la nuova alleanza.
Nel mio ministero di prete, mi accorgo che, se parlo di castighi, alla fine, le persone sono soddisfatte: non capisco questa perversione. La gioia ci sta stretta, ma il Vangelo parla di festa.
A questa festa di nozze c'era la madre di Gesù. Gesù arriva dopo. Nell'antica alleanza, Maria fa parte del popolo ebraico, ma non si nomina Maria, bensì viene usato il termine "madre". L'evangelista considera il suo ruolo.
Arriva Gesù e non le parla come "mamma" o "Maria", ma si rivolge a lei così: Donna! Maria non è chiamata per nome e passa dal ruolo a yshà, donna.
Maria, che fa parte dell'antica alleanza, si accorge che in questa antica alleanza manca il vino. il vino, nella Bibbia, è il simbolo dell'Amore. In questa antica alleanza non c'è Amore. Quando vogliamo mettere in pratica i Dieci Comandamenti, non c'è Amore. A volte, teniamo agonizzanti le persone sulla strada della vita, perché la Legge di Dio determinati ordini, come hanno fatto il sacerdote e il levita riguardo all'uomo, che scendeva da Gerusalemme a Gerico, percosso e spogliato dai briganti. Prima viene Dio, poi I'uomo: non c'è Amore. Chi si accorge che manca il vino? Maria. Molte volte noi ci accorgiamo che in Chiesa, in famiglia, sul posto di lavoro manca l'Amore e andiamo dai responsabili. Al banchetto di nozze era presente un responsabile della festa, che non si accorge che manca il Vino, I'Amore. Solo Maria si accorge della mancanza d'Amore: chiama i servi e suo Figlio. Qui c'è il gioco di parole: madre, donna. Maria riveste un ruolo, Da nella maniera dello Spirito. Gesù, infatti, la chiama "Donna!" (yshà) realtà spirituale. Yshà è la nostra capacità di vedere le realtà spirituali.

Il ruolo inteso aìla maniera dello Spirito. Per accorgerci che manca l'Amore o qualche cosa nell'interno della nostra vita, non andiamo dai responsabili e nemmeno da chi riveste un ruolo, come lo intendiamo comunemente, ma solo da chi riveste un ruolo, come quello di Maria, in modo spirituale. Il ruolo, nella Bibbia, è visto in senso negativo. Di solito, le persone, che ricevono un ruolo non si riconoscono più, perché si identificano con il ruolo e non vedono più la persona; vedono l'istituzione e non i bisogni delle persone, dei singoli. Noi possiamo vivere i nostri ruoli alla maniera spirituale, con la capacità di vedere le cose invisibili. 
Maria manda i servi da Gesù e sentiamo le sue ultime parole: Qualsiasi cosa lui dica,fatela! Nella Bibbia, Maria parla pochissimo. Vedremo Maria sotto la Croce, a Pentecoste, poi non la vedremo più. Sia la teologia paolina, sia quella giovannea e petrina non parlano di Maria. In tutto il Nuovo Testamento, dopo queste parole alle nozze di Cana, non si parla più di Maria.
Maria ritorna nelle varie apparizioni, che ci sono nel mondo. Dobbiamo essere chiari: la Madonna non può dire messaggi, che sono contrari a quelli di Gesù oppure arrogare a se stessa qualche cosa. Quello che stride nei messaggi di Medjugorje è che la Madonna dice di vivere i suoi messaggi. La Madonna nel Vangelo dice: Qualsiasi cosa lui dica,fatela! Non fate qietto che dico io. Con questo non voglio denigrare i viaggi a Medjugorje.
A Lourdes, quello che ha fatto subito accettare l'apparizione di Maria è il fatto che la Madonna si presenta a Bernardetta, dicendole: Io sono I'Immacolata Concezionel Non lo sapeva nessuno, perché questo dogma è stato proclamato l'otto dicembre 1854.

A quel tempo non c'erano i mezzi di comunicazione efficienti e veloci come al giorno d'oggi, eppure Bernardetta riferisce quell'espressione. Chi gliela ha detta? La Madonna.
La Madonna ci deve portare a Gesù e non deve dire niente di nuovo, se non quello che ha già detto Gesù. Per noi, Cristiani Cattolici, la Rivelazione è chiusa con il libro dell'Apocalisse; non c'è più niente di nuovo, c'è solo da aggiornare quello che abbiamo. Questo, per mettere in guardia, perché tentiamo di credere alle prime parole, che vengono dette in qualsiasi apparizione.
Gesù disse loro: - Riempite d'acqua le giare. Queste giare di pietra servivano per la purificazione. Le riempirono fino aII'orIo ha Ia traduzione esatta che è: Le riempirono dall'Alto. Quale è la differenza?
Gesù aveva un vestito tessuto dall'Alto. Gesù dirà a Nicodemo: Se non rinasci dall'Alto. Dall'Alto significa dalla dimensione dello Spirito. Questa acqua, che serviva per purificarsi, per la confessione, diremmo oggi, non è più un'acqua per un lavaggio esterno, ma è un'acqua per un lavaggio interno, perché viene dallo Spirito, viene dall'Alto. Questa acqua cambia la funzione: non ha più un apparato esterno e diventerà vino. Mentre l'acqua serviva soltanto per i lavaggi esterni, il vino va bevuto e scende dentro di noi. É un invito a scoprire il Signore dentro di noi, perché ci viene cambiato il cuore: da un cuore di pietra a un cuore di carne, da un Dio, che cerchiamo all'esterno a un Dio, che cerchiamo all'interno. Quando troviamo il Dio, che è dentro di noi, con gli altri formiamo la Chiesa,
Perché diventiamo quei mattoni, pietre viventi, che edificano la Chiesa.
 Questa acqua diventa vino, solo quando viene portata fuori dalle giare. I servi prendono acqua e, quando la portano fuori, diventa vino. Questo è importante per noi e ci insegna che non si possono sistemare le realtà di morte.  Giovanni 5, 19: Il mondo giace sotto il potere del maligno. Giovanni 17, 9. Io non prego per il mondo, cioè per tutte quelle realtà di potere, di sistema. Se la casa è tutta pericolante, deve essere ricostruita.
Qui è un rifare l'alleanza: il vino ci cambia completamente la vita. Non possiamo portare avanti realtà obsolete, dobbiamo lasciarle andare. Gesù dirà negli altri Vangeli e nello specifico in Marco 2,21-22 Nessuno cuce una toppa di panno grezzo su un vestito vecchio, altrimenti il rattoppo nuovo squarcia il vecchio e si forma uno strappo peggiore. E nessuno getta vino nuovo in otri vecchi, altrimenti il vino spaccherà gli otri e si perdono vino e otri, ma vino nuouo in otri nuovi.
Se beviamo lo Spirito, se vogliamo vivere nello Spirito, dobbiamo cambiare vita, dobbiamo entrare in dinamiche diverse. Se conduciamo una vita nello Spirito, non dobbiamo cercare di aggiustare la vita precedente, della quale non dobbiamo buttare tutto, ma cambiare dinamiche, all'interno delle realtà che viviamo. Se mettiamo il vino nuovo in otri vecchi, si spacca tutto. Questa è la realtà di quelle persone, che tengono un piede in due scarpe, quindi si smarriscono, perché non sono più né nel vecchio, né nel nuovo, diventano tiepide. Dall'Apocalisse 3, 16 sappiamo che i tiepidi vengono vomitati dalla bocca di Dio. La bellezza della vita dello Spirito è un cammino continuo.
Il vino nuovo, una volta tolto dalle giare, viene portato al dirigente del banchetto, che cade dalle nuvole. Parla di Vino Buono. In realtà si tratta di Vino BeIIo (kalos). Questo "Bello" ci ricorda il "Pastore Bello", che significa unico, esclusivo. L'Amore, che Gesù ci dà, è unico e esclusivo. Il vero Amore è solo Gesù. Questo significa che dobbiamo vivere le nostre relazioni, specialmente quelle amicali, che per Gesù sono il massimo, con l'Amore di Gesù. L'unica maniera autentica di amare è quella di Gesù. Da qui il Comandamento dell'Amore:
Amatevi gli uni gli altri, così come io vi ho amato. Giovanni 13,34.
Il responsabile della festa è un uomo di mondo ed è uno di coloro che dice: - In fondo, si stava meglio, quando si stava peggio!- ... tu hai tenuto da parte il vino Bello finora.

Gesù, in questo Vangelo ci dice che non abbiamo ancora vissuto la vita bella, stupenda.
Io ho avuto una vita stupenda e mi chiedo che cosa il Signore può inventare ancora: ecco la bellezza di voler vivere, giorno per giorno, con Gesù, perché il Vino bello deve ancora venire. Tutto è dono di Dio, tutto quello che realizziamo è dono di Dio. Non possiamo fare a meno di dire: "Grazie, Gesù!" per tutte le cose belle che il Signore opera nella nostra vita.
1 Corinzi, 2,9. QueIIe cose che occhio non vide, orecchio udì, mai entrarono in cuore di uomo, queste ha preparato Dio per coloro che lo amano. Domani sarà ancora più bello.
 Come è bello Gesù! Ringraziamo il Signore per questo Amore!
Fu I'inizio dei segni compiuti da Gesù: egli manifestò Ia sua gloria. C'è il cambio dell'alleanza. Non c'è più il merito. Gesù ci ama gratuitamente. L'Amore vero è gratuito, è quello che abbiamo sperimentato nel Battesimo. Gesù ha voluto essere torturato, condannato ingiustamente, ammazzato e ha continuato ad amarci. Questo è il vero Amore. I compromessi, che mettiamo nelle nostre relazioni, non sono vero Amore. Il vero Amore ci ama, mentre siamo peccatori, traditori... nonostante questo, continua a dire:  Io vi amo, vi ho scelto; continuerete ad ammazzarmi, ma io risorgerò. Questo è il cambio dell'Alleanza, questo è il vero Amore. Più che gli altri lo esercitino nei nostri confronti, siamo noi che dobbiamo amare in questa maniera; con Gesù lo possiamo fare, perché siamo il popolo della lode, il popolo della nuova alleanza. Amen!

1 commento:

  1. La fine è sorella dell’inizio, recita un proverbio medioevale. Durante la fase intermedia della Passione, anche lì gran parte degli partecipanti sarà ubriaca, come a Cana, anche se non di vino, come durante la partecipazione di un carnevale ebraico, tanto che Gesù dirà: Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno. Morte determinata dalla risurezzione di Lazzaro che realizza la precedente profezia contenuta nella parabola del ricco epulone e dl Lazzaro. Cfr. Ebook (amazon) di Ravecca Massimo. Tre uomini un volto: Gesù, Leonardo e Michelangelo. Grazie.

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