AFORISMA

Meglio aggiungere vita ai giorni, che non giorni alla vita
(Rita Levi Montalcini)

Nostra Signora del Carmelo

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colei che ci ha donato lo scapolare

mercoledì 26 dicembre 2012

LE DONNE ISTIGANO ALLA VIOLENZA?



Mi ero ripromessa di non postare nulla, fino a Capodanno, ma queste notizie, che ho raccolto da due quotidiani, meritano di essere prese in considerazione. Le donne, anche se vivono liberamente la loro sessualità, non possono e non devono essere violentate, né da mariti padroni, né da chiunque abbia ritenuto di poterlo fare.
Gesù ha perdonato la peccatrice, condannata alla lapidazione, quindi cristianamente, un sacerdote non può e non deve sostenere certe idee che sono contrarie allo stesso cristianesimo. Così come non deve scrivere nulla contro gli immigrati e l'Islam in generale.
Queste sono azioni che, anzi che mitigare le tendenze violente, le suscitano.
Arrivo a dire che, se una donna decidesse di uscire di casa in abbigliamento succinto - oggi abbastanza visto, soprattutto in estate - non per questo un uomo può permettersi di metterle le mani addosso. Certo, alcune possono anche essere provocanti, ma l'uomo non ha nessun diritto di approfittarne, se la donna non è consenziente.
Sapete benissimo che non ho peli sulla lingua, quindi sostengo che il buon senso e il comportamento civile è una conquista dell'uomo, che DEVE essere messa in pratica. Altrimenti siamo bestie, non esseri dotati di ragione.
Prima di appendere manifesti riprovevoli, è bene valutare ogni prospettiva. Le donne, per millenni, sono sempre state considerate esseri inferiori, come gli schiavi ed i bambini. Già dai tempi di Cristo, nei censimenti non venivano calcolati i bambini al di sotto dei 12 anni, le donne, la servitù, esattamente come non venivano calcolati gli animali.
Gesù è venuto a rovesciare certe ideologie sbagliate: ha elevato una Donna, Sua Madre, ad un rango altissimo - Madre di Dio - e ha sempre avuto un occhio di riguardo per i bambini: "Lasciate che i piccoli vengano a me". Aveva molte discepole, e tra queste, ne scelse proprio una alla quale apparire, dopo la Risurrezione. NON UN UOMO! 
La Chiesa, da questi insegnamenti evangelici, avrebbe dovuto imparare qualcosa, ma continua, per secoli eterni, a portare avanti un discorso prettamente maschilista.
Come la mettiamo con certi sacerdoti che non pensano, prima di agire? 
Poi, posso anche essere d'accordo che le donne potrebbero avere maggior dignità, e non mettere in vista con  abbigliamenti o atteggiamenti provocatori, la loro sessualità. Ma da qui a dare la colpa a loro, di provocare atti di violenza inauditi, ce ne vuole!
L'uomo, che tanto si sente superiore alla donna, perché non si comporta di conseguenza? Dove sta la sua intelligenza? 
Santa Maria Goretti aveva 12 anni quando fu uccisa, dopo un tentativo di stupro. Nata nel 1890, morì nel 1902. All'epoca, e a quell'età ancora infantile, certo non andava in giro con abiti succinti ed atteggiamenti provocatori, eppure un uomo, spinto da impulsi disumani, volle abusare di lei, che si difese strenuamente, finché lui l'uccise. 
E' un esempio eclatante: non è colpa delle donne se gli uomini si comportano da bestie, sono loro ad essere tanto schiavi dei propri istinti, da non saperli governare.
E se un sacerdote prende le loro parti, non fa il bene della società civile. 



Polemica nel comune ligure di Lerici per un manifesto affisso sul portone della chiesa dal parroco don Piero Corsi: in sostanza, in poche righe, viene data alle donne parte della colpa dei femminicidi. L'estratto dalla lettera apostolica «Mulieres dignitatem» commentata dall'editorialista del sito Pontifex-roma.it dal titolo «Donne e il femminicidio, facciano sana autocritica. Quante volte provocano?» è stato così affisso sulle porte della chiesa di San Terenzo di Lerici (in provincia di La Spezia). E ha sconcertato i parrocchiani.
PROVOCAZIONI E GUAI - Sostanzialmente, il volantino accusa le donne di meritarsi il peggio per essersi allontanate dalla virtù e dalla famiglia. Don Piero Corsi, che ha curato l'affissione del manifestino, era già noto alle cronache per la sua passione per al «tazebao», avendo già dedicato fogliettoni satirici contro l'Islam e contro gli immigrati appesi alla porta della chiesa.
«RIMUOVETELO» - Forte la reazione della presidente di Telefono Rosa Maria Gabriella Carnieri Moscatelli. «Chiediamo alle massime autorità civili e religiose - ha detto - che si attivino perché venga immediatamente rimosso il manifesto affisso dal parroco e che riteniamo una gravissima offesa alla dignità delle donne».


l parroco di San Terenzo affigge un tazebao sul portone della sua chiesa di Lerici: "Donne, fate un esame di coscienza. Provocate gli istinti e cercate guai".

L'estratto dalla lettera apostolica 'Mulieres dignitatem' commentata dall'editorialista del sito Pontifex.it dal titolo "Donne e il femminicidio facciano sana autocritica. Quante volte provocano?" affisso sulle porte della chiesa di San Terenzo, a Lerici (Spezia) ha scatenato la polemica tra i parrocchiani. Sostanzialmente, il volantino 'accusà le donne di meritarsi il peggio per essersi allontanate dalla virtù e dalla famiglia. Don Piero Corsi, che ha curato l'affissione del manifestino, era già noto alle cronache per la sua passione al 'tatsebaò, avendo già dedicato fogliettoni satirici contro l'Islam e contro gli immigrati appesi alla porta della chiesa
LE REAZIONI - "Chiediamo alle massime autorità civili e religiose che si attivino perché venga immediatamente rimosso il manifesto affisso dal parroco e che riteniamo una gravissima offesa alla dignità delle donne". E' questa la reazione della presidente di Telefono Rosa Maria Gabriella Carnieri Moscatelli al volantino affisso alla bacheca della chiesa di san Terenzo (La Spezia) che 'reinterpretà la lettera pastorale 'Mulieres dignitatem' e solleva dubbi sul 'femminicidiò, accusando in sostanza le donne di essersi allontanate dalla virtù e dalla famiglia. "Non è solo un problema di forma o di dignità lesa - scrive Moscatelli -. Noi di Telefono Rosa riteniamo che questo messaggio sia una vera e propria istigazione a un comportamento violento nei confronti delle donne perché si offre una inaudita motivazione ad atti criminali contro di esse. Chiediamo che sia lo stesso Presidente del Consiglio Mario Monti, che proprio ieri nel suo discorso ha parlato della necessità di una nuova rappresentazione delle donne intervenga attraverso i ministri competenti. Ma la richiesta è diretta anche a Papa Benedetto XVI e al vescovo della Spezia. In Italia, che è il Paese con il maggior numero di femminicidi d'Europa e ha un altissimo numero di violenze consumate all'interno delle mura domestiche, un episodio come questo non è piu tollerabile".

2 commenti:

  1. Se Don Piero Corsi, parroco di San Terenzo, ha affisso quello che ha affisso in tutta coscienza
    ed è, altresì, in pace con la sua coscienza, non c'è altro da dire a lui.
    Ma al mondo mi azzardo a dire, da laica, che quest'atto ha crocifisso Gesù Cristo un'altra volta.
    Angela Fabbri

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  2. Vero! Angela, infatti io ho suggerito a chi mette in pratica questo tipo di scelte, di pensare bene alle conseguenze di quel gesto. La Chiesa, a mio avviso, deve sapere portare la Pace, non la discordia. Mettere in agitazione le donne, perché considerate una fonte di tentazione, è come ritornare a quel tipo di pensiero che sosteneva essere stata Eva a portare Adamo alla perdizione. In realtà, se Adamo fosse stato un uomo forte e fedele a Dio, mai avrebbe accettato di prendere il frutto di quell'albero. Ma ha condiviso con Eva la scelta. Fin da allora, la religione ebraica prima, e la cristiana poi, hanno sempre tenuto in basso conto la figura femminile. Nel 2012 siamo ancora a questo punto di arretratezza? E poi, poveri extracomunitari, che colpa ne hanno se nel loro Paese c'è una crisi ben peggiore di quella che abbiamo in Italia? E l'Islam prega il nostro stesso Dio. Invece di aprire le porte al dialogo, creiamo ancora fratture, che poi diventano sempre più insanabili?

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Il Paradiso non può attendere: dobbiamo già cercare il nostro Cielo qui sulla terra! Questo blog tratterà di argomenti spirituali e testimonianze, con uno sguardo rivolto al Carmelo ed ai suoi Santi