AFORISMA

Meglio aggiungere vita ai giorni, che non giorni alla vita
(Rita Levi Montalcini)

Nostra Signora del Carmelo

Nostra Signora del Carmelo
colei che ci ha donato lo scapolare

martedì 18 dicembre 2012

COM'E' IL NATALE OGGI?



Natività

Mi sono guardata intorno, in questi giorni, per cercare un argomento relativo al Natale, che non fosse la solita tiritera trita e ritrita, sul significato del Natale, su quello che in effetti è diventato, allontanandosi dalla sua vera identità.
Com’è il Natale oggi? Molto laicizzato. Ormai imperano luminarie, abeti decorati, il Presepe è quasi scomparso. La corsa all’assalto dei regali esiste ancora, lo si nota nei grandi magazzini, ma la gente esce con acquisti inferiori al solito, cerca il prodotto meno caro, e spesso se ne va a mani vuote. Entra negli ipermercati per passare il tempo, forse anche per riscaldarsi un poco. E i negozianti vendono tutto scontato, non dopo le feste, com’era consuetudine, ma già da prima, perché se vogliono ricavare qualcosa, devono incentivare gli acquisti, proponendo prezzi notevolmente ribassati. E’ crisi, e grande! Ma, malgrado la crisi economica, noi possiamo ritenerci ancora fortunati: se alla tavola delle feste serviamo cibi poco costosi, non moriamo certo di fame.
Penso invece a quelle popolazioni della Terra, quelle definite “del Terzo Mondo” e che forse, o senza dubbio, sono così ridotte per colpa della globalizzazione, delle speculazioni, delle guerre volute dal Primo Mondo, da noi occidentali. Gente ridotta alla fame, alle tribolazioni più gravi, colpita da epidemie, tremende malattie cui non vanno prestate cure adeguate. Penso ai bambini che muoiono ogni giorno, sottoalimentati, e a quelli che invece finiscono la loro piccola vita, uccisi dalle armi da guerra, o da assassini che sparano a raffica su di loro, nelle scuole, per follia, o per il semplice gusto di farlo, perché la vita ormai conta tanto poco, nell’indifferenza più assoluta. Penso a quei genitori, che si sono visti strappare dalla famiglia il più grande bene: le loro creature. E tra pochi giorni è Natale, e magari avevano già acquistato i doni da mettere accanto al Presepe, o sotto l’albero.
Penso ai nostri bambini, che forse fanno capricci perché non troveranno, questo 25 dicembre, quanto richiesto nella letterina a Babbo Natale o a Gesù Bambino.
Penso a tutti coloro che non hanno un tetto sulla testa, e dormono all’addiaccio, in queste giornate da Bianco Natale, innevate, gelide, proprio come da cliché…cade la neve in bianchi fiocchi…che spettacolo! Si, per te, per me, che abbiamo la casa riscaldata, abiti adeguati per difenderci dal freddo, cibo a volontà per incamerare calorie…
Barboni, li chiamiamo, o Clochard, che fa più fine, ma resta la triste realtà dei senzatetto, e questa parola non è né fine né simpatica, è il termine più drammatico della situazione reale di molte persone. Sono persone – e non voglio andare ad indagare sui motivi per cui si sono ridotte così – che non hanno casa, che non hanno reddito, quindi non possono procacciarsi cibo, né abiti, né tutte quelle cose necessarie ed a volte anche inutili cui siamo abituati. Sto bene io, la mia famiglia, e  questo basta e avanza. Gli altri? Quelli lì? Affari loro, se la sono voluta! Siamo proprio sicuri che se la siano cercata, o sono piuttosto le circostanze della vita ad averli ridotti tanto male? Il fatto è che sono persone sole, prive di tutto, e noi dovremmo avere carità. Non elucubrare del come e del perché. C’è un uomo, una donna in difficoltà. Questo è quanto. Ce ne dobbiamo occupare, per quel poco o per quel tanto secondo le nostre possibilità.
Che siano extra-comunitari, o italiani, a noi non deve importare. Sono persone, fratelli, sono il volto di Cristo in mezzo a noi. E dobbiamo solo ringraziare il Signore che non è successo a noi, di essere tanto soli e in tristi condizioni.
Ho visto tante cose, ne ho lette molte altre, riguardo il Natale di Gesù, di chi ci crede, e dei tanti che hanno smesso di farlo. Sono triste per loro che, pur non avendo fede, festeggiano. Ma cosa festeggiano, se non credono che questo Bimbo che sta per nascere è Colui che ha salvato l’umanità? Non lo so, e sono anche stupita di tanta incoerenza.
Leggo di tanta nuova povertà, causata dalla crisi economica, dai tanti licenziamenti, da aziende che chiudono o che mettono in cassa integrazione. Leggo della situazione politica in Italia, delle lotte di potere, a colpi di parolacce e di accuse. Che tristezza!
La luce della Fede
E allora penso: non abbiamo proprio nulla per osteggiare tutte queste cose negative che accadono nel mondo? Ne siamo sicuri? Perché di certo abbiamo l’abitudine di delegare: ci pensi il Governo, ci pensi il Comune, la Regione, la Chiesa, la Parrocchia…perché devo pensarci io, che non ne ho la capacità, o la possibilità? Come no!? Sicuro? Noi abbiamo validi alleati: sono il Signore Dio, lo Spirito Santo, Maria Santissima, e questo Bambino che sta per nascere. Sono i soli che hanno la possibilità di realizzare cose che noi da soli non siamo capaci, e possiamo ottenere il loro aiuto pregando, pregando molto. Abbiamo smesso di pregare o lo facciamo molto poco, o con poca convinzione. Ma Gesù dice: Chiedi e ti sarà dato, bussa e ti sarà aperto”.
Cosa ne dite, se questo Natale ci accostiamo al Bambino Gesù, e preghiamo non per la nostra salute fisica, morale ed economica, ma perché nel mondo ritorni una Fede viva, un desiderio di preghiera forte, che è il contatto più diretto con il Signore nostro Padre, e con la Sua dolcissima Madre. Forse…ma che dico!! di certo qualcosa cambierà in meglio, non solo per le intenzioni che abbiamo messo nelle nostre preghiere, ma succederà qualcosa di bello anche nel nostro cuore!
BUON SANTO NATALE!
Danila Oppio







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