Sinceramente quando quasi 50 anni fa ebbi tra le mani una
delle prime edizioni della Peregrinazione di Anastasio (P. Gerolamo Graziano,
1545-1614), di due cose mi meravigliai. Come mai una figura così rilevante e
poliedrica degli inizi del Carmelo teresiano è stata sistematicamente
cancellata dagli annali della nostra Storia? Anche ad una sommaria lettura di
certi scritti di S. Teresa d’Avila ci vuol poco a capire come nessun altro
confratello sia così tanto entrato nella sua vita, soprattutto spirituale.
Secondo motivo di stupore, per me ancora più grave del primo: possibile che
l’esperienza di una così dura schiavitù patita dal caro confratello a Tunisi
non abbia indotto i suoi molti accusatori ad una sorta di ripensamento
sull’assurdità di quella condanna? Se la parabola del figliol prodigo (supposto
che lui lo sia stato) trova posto soltanto nel Vangelo e non anche in Ordine
religioso, è chiaro che è come aprire la saracinesca ad un’inondazione di dubbi.

Ci sarebbe per la verità anche un terzo motivo di
stupore. Non credo di aver trovato tra i nostri scrittori teresiani uno
altrettanto dotato di buonumore. Il suo, anche quando ne avrebbe tutte le
ragioni, non è mai sarcastico ed a volte raggiunge anche vette di puro lirismo.

Parma
23-1-2014
Padre Nicola Galeno della Madonna del Carmine
Nessun commento:
Posta un commento