“L’arcobaleno
delle favole”.
Tra
le novità della collana “I Semi di Partenope” di Loffredo Editore, dedicata
agli autori esordienti, è stato appena pubblicato “L’arcobaleno delle favole” di
Livia De Bonis. Il libro sarà presentato lunedì 2 dicembre alle ore 18 nella
libreria Loffredo di Napoli
L’autrice
(laurea in Giurisprudenza, una grande passione per il cinema) ha trasferito su
carta la propria esperienza di “zia esperta del mondo delle favole”, preferendo
al linguaggio essenziale delle norme giuridiche quello più semplice e giocoso
della fantasia.
Così è nata
l’idea di raccogliere una serie di favole, impostandole in modo che il bambino
possa interagire con l’adulto che le racconta e che l’aiuta a scopre quale
morale la fiaba nasconda. Ecco perché l’autrice ha scelto di inserire al
termine di ogni favola, una breve morale che aiuti il bambino a comprendere che
quel racconto può avere un significato anche nella sua vita.
Educazione,
certo, ma anche rivalutazione del rapporto adulto-bambino. Per recuperare un bel rapporto,
gioioso e confidenziale con il bambino, raccontargli una favola è un ottimo
punto di partenza.
Comunicato stampa
“L’arcobaleno
delle favole”
La
sfida educativa per la scuola dell’infanzia
Sarà presentato lunedì 2 dicembre alle ore 18
nella libreria Loffredo, in via Kerbaker, 21 Napoli, il libro “L’arcobaleno delle
favole” di Livia De Bonis.
Si tratta di una raccolta di favole,
pubblicata nella collana “I Semi
di Partenope” di Loffredo Editore, dedicata agli autori esordienti.
L’autrice,
napoletana, laureata in Giurisprudenza, con conoscenze di Pedagogia e psicologia, ha sempre amato raccontare
favole ai più piccoli, convinta che il mondo della fantasia non debba essere popolato
esclusivamente di robot, cartoni animati violenti o videogiochi.
Proprio dall’esperienza personale è nata l’idea di
raccogliere una serie di favole, impostandole in modo che il bambino possa
interagire con l’adulto che le racconta e che l’aiuta a scopre quale morale la
fiaba nasconda. Ecco perché l’autrice ha scelto di inserire al termine di ogni
favola, una breve morale che aiuti il bambino a comprendere che quel racconto
può avere un significato anche nella sua vita.
Se nel nucleo familiare ‘è la necessità che il bambino
trascorra gran parte del proprio tempo nella scuola dell’infanzia; il ruolo
dell’adulto che instaura una relazione comunicativa con piccolo è delegato agli
insegnanti.
L’insegnante che racconta la fiaba, vive con bambino
minuti immersi nel sogno, nella paura, nel riscatto, importanti sia per il
rapporto di fiducia e familiarità che s’instaura sia perché diventa un viaggio nella scoperta dei
veri valori della vita: la speranza, la condivisione, la difesa dei più deboli,
il rispetto della natura, la forza dei vincoli familiari, l’amore per la verità
e la giustizia.
Una scelta
importante anche per riportare il bambino a un linguaggio meno omologato che
ritroviamo nelle pubblicità, a un ruolo meno passivo al quale è abituato dai
videogiochi, meno violento di quello proposto da alcuni cartoni o film di
animazione che oggi vanno di moda.
Non si
tratta di demonizzare quelli, ma di aiutare il bambino a essere più critico,
abituarlo a leggere altro, a scegliere, a condividere. Ed è la sfida educativa
che la scuola dell’infanzia e elementare può raccogliere e rilanciare con
originalità.