AFORISMA

Meglio aggiungere vita ai giorni, che non giorni alla vita
(Rita Levi Montalcini)

Nostra Signora del Carmelo

Nostra Signora del Carmelo
colei che ci ha donato lo scapolare

sabato 22 ottobre 2011

LA PACE E' FIGLIA DELLA SAPIENZA

Nel Poema dell'Uomo-Dio, volume quarto, Maria Valtorta scrive:

"Vi dò la mia pace perché vi prepari lo spirito all'intendere. Nella tempesta non può giungere la Voce del Signore. Ogni turbamento nuoce alla Sapienza perché essa è pacifica, venendo da Dio. Il turbamento invece non viene da Dio, perché le sollecitudini , le ansie, i dubbi, sono opera del Maligno per turbare i figli dell'uomo e separarli da Dio".

E' un concetto che fa riflettere nel profondo. Quando siamo inquieti, preoccupati, oberati da mille problemi, non siamo nella pace e soffriamo nello spirito. Il nostro cuore non è in grado di accogliere il Signore nel dovuto modo. Certo lo preghiamo, affinché ci aiuti, ma spesso ce ne dimentichiamo, adducendo a Lui il suo disinteresse nei nostri riguardi quando invece siamo noi a disinteressarci di Lui. Non facciamo così anche tra noi Suoi figli? Non addossiamo ad altri colpe che invece sono solo nostre, ovvero vediamo negli altri i nostri stessi difetti che però non ammetteremo mai di possedere? La famosa pagliuzza negli occhi altrui, mentre noi abbiamo una grossa trave nei nostri? Quante volte, se ci accade qualcosa di spiacevole, pensiamo che Dio ci abbia abbandonato? E che forse, magari, chissà, non si tratti di quel Dio premuroso, paterno, che ci è stato descritto? O, peggio ancora, non crediamo nella Sua infinita onnipotenza e quindi nella Sua capacità di venirci in soccorso?
Ricorro spesso ai proverbi della nonna: "aiutati che Dio ti aiuta". Significa semplicemente che non dobbiamo stare immobili crogiolandoci nel nostro dolore, o piangere amare lacrime sulle nostre sconfitte, aspettando che la manna cada dal Cielo. Significa che dobbiamo metterci all'opera per dimostrare al Signore che non abbiamo perso la buona volontà anche se  le cose non vanno come avremmo sperato. In questo modo, la pace non verrà mai. Confidando nell'intervento del Signore, predisponiamo la nostra anima all'accoglienza, e allora Lui arriva, inatteso, perché trova l'ambiente riscaldato dalla fiamma dell'Amore, della Speranza in Lui. Allora il nostro cuore diventa la Sua casa, e Lui, abitandola, porta la Sua pace. 
Vediamo dunque che l'agitazione del nostro cuore, del nostro spirito, ci allontana da Dio. Ma non è tanto Lui a volersi separare da noi, quanto noi a creare un'atmosfera inadeguata alla Sua venuta, inospitale come una caverna fredda e piena di correnti malsane. Ecco che "aiutati che Dio ti aiuta" chiarisce ampiamente il pensiero: proviamo ad allontanare da noi tutti i sentimenti negativi che scombinano la nostra esistenza, quei sentimenti che fanno più male a noi che a coloro sui quali li riversiamo, e rappacificandoci con noi stessi, la nostra piccola pace verrà amplificata dalla grande Pace del Signore. Termino con questa formichina allegra, che è felice anche negli umili lavori domestici, perché le sue azioni ed i suoi pensieri  sono buoni agli occhi del Signore.

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