ROMA
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Nella volta del cubicolo ci sono anche le immagini di una matrona romana (probabilmente la donna che lì ha trovato sepoltura) e di «un fitto cassettonato che forse imitava la basilica di San Paolo: sappiamo che alla fine del IV secolo era stato ricostruito un “martyrium paolino” e diverse fonti ci dicono che il soffitto era tutti travi e lamine d’oro».
«Il cubiculo - prosegue Bisconti - emula un mausoleo o una basilica. Vicino c’è l’immagine di un collegio apostolico con Cristo al centro tra gli apostoli, come di solito era raffigurato negli absidi delle basiliche romane. La matrona appare ingioiellata insieme alla figlia in atteggiamento orante».
Secondo l’archeologo «tutto coincide» con la vita religiosa cristiana di Roma di quel tempo: «Alla fine di IV secolo a Roma vive san Girolamo, che dà avvio a una sorta di ascetismo quasi monacale, coinvolgendo diverse matrone della città. E la donna sepolta in quel cubicolo poteva essere una di queste aristocratiche che, convertita al cristianesimo, viaggia poi in Terra santa per vedere i luoghi degli apostoli. Poi, al ritorno, fa riprodurre le loro immagini sulla tomba. In ogni caso - conclude Bisconti - sono le icone più antiche a figura intera di Pietro e Paolo e, in assoluto, quelle più antiche di Andrea e Giovanni». (La Stampa)
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