AFORISMA

Meglio aggiungere vita ai giorni, che non giorni alla vita
(Rita Levi Montalcini)

Nostra Signora del Carmelo

Nostra Signora del Carmelo
colei che ci ha donato lo scapolare

lunedì 6 giugno 2011

SANTA TERESA D'AVILA: Cammino di Perfezione Cap. XX

CAPITOLO 20
Diverse sono le vie dell'orazione, ma si ha conforto in tutte - Consiglia le sorelle a parlare spesso di quest’argomento

1 - Pare che nel capitolo precedente affermi il contrario di quello che ho detto prima.
Consolando le anime che non arrivano alla contemplazione, ho detto che diverse sono le vie per andare a Dio e che in cielo vi sono molte mansioni.
Ed è vero, perché il Signore, conoscendo la nostra debolezza, ha voluto appunto, da Quegli che è, moltiplicarci gli aiuti.
Però non disse: « Per questa via verranno gli uni e per questa gli altri ».
Anzi, fu cosí grande la sua bontà che, non impedì ad alcuno d'attingere a questa fonte di vita.
Sia Egli per sempre benedetto! Con quanta ragione avrebbe potuto impedirlo a me!

2 - No, non ne allontana nessuno, tanto vero che non proibì a me di continuare a bere quando cominciai, né permise che mi cacciassero nel profondo.
Anzi, grida a gran voce, chiamando tutti.
Tuttavia, nella sua bontà, non sforza nessuno, ma a coloro che lo seguono dà a bere in mille modi, affinché nessuno sia senza conforto e muoia di sete.
Si tratta, infatti, di una fontana abbondante, da cui derivano vari ruscelli, alcuni piccoli, altri grandi, e altri con piccole pozze.
Questi ultimi sono per i bambini, per coloro, cioè, che sono ancora sul principio, ai quali basta quel poco: mostrandone loro in gran copia, non si farebbe che spaventarli.
Perciò, sorelle, non dovete temere di morir di sete. Su questo cammino l'acqua delle consolazioni non manca mai, né sarà mai che arriviate al punto da non poterne più.
E perché è così, seguite il mio consiglio: andate sempre avanti, combattete da forti, morite pure nella lotta, non essendo qui che per questo.
Procedendo con la ferma risoluzione di morire piuttosto di non giungere alla meta, anche se qui il Signore vi lascia soffrire un po' di sete, vi disseterà sovrabbondantemente nella vita che non ha fine, dove non si avrà più a temere che quell'acqua ci manchi.
Piaccia a Dio che non manchiamo noi a Lui! Amen.

3 - Vediamo ora quello che dobbiamo fare per metterci sul cammino e non sbagliare strada fin da principio.
Importa molto cominciar bene, perché dal principio dipende il resto.
Non dico già che non si debba neppur cominciare se non si abbia la risoluzione di cui parlo. Il Signore ci verrebbe perfezionando: quando da parte nostra non si facesse che un sol passo, questo avrebbe in sé tanta forza, che, lungi d'andar perduto, verrebbe ricompensato ad usura.
Se ne può essere sicuri.
Ecco una persona che ha un rosario indulgenziato. Se lo recita una volta, guadagna le indulgenze una volta, e più volte, se lo recita più volte.
Ma se invece di recitarlo lo tiene chiuso nello scrigno, è meglio che non l'abbia.
Altrettanto è di coloro che non possono più continuare su quella via.
Grazie al poco che vi han camminato, hanno lume per ben condursi su altre vie; e più ne hanno, quanto più si sono in essa inoltrati.
Stiano dunque sicuri che dal cominciare quella via non ne avranno alcun danno, anche se poi l'abbandonino, perché il bene non è mai   causa di male.
Perciò, figliuole mie, quando trattate con altre persone, se le vedete disposte e l'amicizia ve Io consente, procurate che si diano senza timore alla ricerca di tanto bene.
Vi chiedo, per amor di Dio, che i Vostri intrattenimenti siano sempre ordinati al maggior bene di coloro con cui parlate, perché la vostra orazione non deve aver altro di mira che il profitto delle anime.
Questo dovete chiedere a Dio, e sarebbe veramente mal fatto se ciò non procuraste in tutti i modi.


4 - Volete comportarvi da buone parenti?
Sia questa la vostra affezione.
Volete essere amiche sincere? Persuadetevi che mai lo sarete se non così.
Regni nei vostri cuori la verità, come ve la deve far regnare la meditazione, e comprenderete chiaramente in che modo dobbiamo amare il prossimo.
Non è più tempo, sorelle, da fermarsi in giochi da fanciulli, ché tali appunto sembrano quelle pur buone amicizie che si coltivano nel mondo. Lungi da voi queste espressioni: « Mi vuoi bene? » o « non mi vuoi bene? »,
A meno che non lo diciate per un qualche gran fine o per il bene di qualche anima, non vi escano mai di bocca, né con i parenti, né con altri. Può darsi che per attirarvi l'attenzione di un vostro congiunto, fratello o altri, e indurli ad ascoltare una verità, dobbiate prima disporli con espressioni di questo genere e con simili manifestazioni d’affetto che tanto piacciono alla natura.
Forse stimeranno di più una buona parola - ché così queste si chiamano - che non molte altre di Dio: si disporranno meglio, e per il tramite di quelle ascolteranno anche queste.
No, non le biasimo se le usate con intenzione di giovare alle anime, ma fuori di questo caso, nonché non esservi di vantaggio, vi sono piuttosto di danno senza che ve n'accorgiate.
Le persone del mondo sanno che siete religiose e che la vostra vita dev'essere di orazione. Perciò guardatevi dal dire: « Non voglio che mi tengano per virtuosa! ».
Il bene e il male che si vede in voi si riflette sopra tutte, ed è veramente un gran male che persone come le monache, tenute a non parlare che di Dio, pensino che in simili occasioni sia meglio dissimulare.
Escludo sempre la circostanza - ben rara del resto - in cui vi sia in vista un qualche bene maggiore.

5 - Voi non dovete parlare che così: questo è il vostro linguaggio. Chi vuol trattare con voi l'impari, ma guardatevi bene dall'imparare voi il suo, ché sarebbe un inferno. Importa poco se per questo siete prese per villane, e meno ancora se per ipocrite.
Otterrete che non vi verranno a visitare se non coloro che parlano come voi, non potendosi concepire un individuo che, ignaro della lingua araba, prenda piacere nel trattare a lungo con chi non conosce che quella.
Così eviterete di annoiarvi e di correre il non lieve pericolo di cominciare una nuova lingua, sciupando in questo il vostro tempo.
Voi non potrete mai conoscere, come lo conosco io che l'ho provato per esperienza, il gran male che ne viene facendo altrimenti.
Imparando una lingua, si dimentica l'altra e si cade in una continua inquietudine: cosa da cui dovete guardarvi ad ogni costo, perché la pace e la tranquillità dell'anima sono assolutamente necessarie per entrare nel cammino di cui ho cominciato a parlare.

6 - Se quelli che vi vengono a far visita vogliono imparare la vostra lingua, voi, siccome non è vostro ufficio insegnare, potete dir loro le grandi ricchezze che si guadagnano imparandola, senza mai stancarvi di ripeterlo.
Ma fatelo con pietà, con carità e con abbondanza di preghiere, perché ne cavino profitto.
Così, dopo averne compresa l'importanza, sapranno pure risolversi, andando in cerca di un maestro che li istruisca.
Non piccola grazia vi farebbe certo il Signore col concedervi di indurre qualche anima a mettersi sulla via di tanto bene. Quante cose si presentano alla mente quando si vuol trattare di questa via, anche se la si è percorsa così male come ho fatto io!
Piaccia a Dio, sorelle, che io sia più abile nel parlarvene che non lo sia stata nel percorrerla! Amen.

Santa Teresa di Gesù – Cammino di Perfezione

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