AFORISMA

Meglio aggiungere vita ai giorni, che non giorni alla vita
(Rita Levi Montalcini)

Nostra Signora del Carmelo

Nostra Signora del Carmelo
colei che ci ha donato lo scapolare

lunedì 31 gennaio 2011

SANTA TERESA D'AVILA - CAMMINO DI PERFEZIONE - Capitolo IX

CAPITOLO 9
Essendosi staccate dal mondo, è bene staccarsi pure dai parenti, e si troveranno amici più sinceri

1 - Oh, se le religiose intendessero il danno che proviene loro dal trattare spesso con i parenti, come li fuggirebbero!
Non so ancora capire che vantaggio n’abbiano, non dico in ciò che riguarda il servizio di Dio, ma neppure in quanto alla loro pace e tranquillità. Non si può, infatti, né si deve prender parte alle loro feste, e intanto si risentono tutti i loro travagli, ognuno dei quali strapperà lacrime dagli occhi, e forse più abbondanti delle loro. Anche se per i loro regali il corpo ne ha sollievo, non così l'anima che la paga assai cara. Da questo pericolo voi siete libere. Fra voi, dovendo esser tutto in comune e non essendo permesso alcun privato vantaggio, l'elemosina che vien fatta ad una entra nell'interesse di tutte, e perciò non avete la preoccupazione d'ingraziarvi i parenti, sapendo di venir provvedute in comune da Dio stesso.

2 Mi spaventano i danni di questi rapporti con i congiunti. Non li può immaginare se non chi li conosce per esperienza. Eppure ora questa perfezione sembra che nelle case religiose sia posta in dimenticanza! Quando dichiariamo di lasciar tutto per Iddio, non so veramente cosa intendiamo, se insieme non lasciamo il principale che sono i parenti. Ma la cosa è arrivata a tal punto che i religiosi credono di mancar di virtù se non amano tanto e non trattano spesso con i parenti; e nemmeno temono di dirlo, allegandone ragioni!

3 - In questa casa, figliuole, si deve avere gran cura di pregare molto, com'è giusto, per tutti i nostri congiunti, ma, quanto al resto, si deve fare il possibile per allontanarli dalla mente, perché ad essi ci porta già la natura, e più fortemente che non ad altre persone.
A quanto mi dissero, io ero molto amata dai miei parenti, e da parte mia li ricambiavo di tanto affetto da non permetter loro di dimenticarmi. Ma ecco ciò che ho notato per mia e per altrui esperienza.
Non parlo dei genitori: è raro che essi si dimentichino dei loro figli; ed è quindi giusto che quando hanno bisogno di conforto, non li trattiamo da stranieri. Altrettanto si dica dei fratelli, specialmente se nel far questo non ne scapita l'opera principale della nostra perfezione. Ma quanto agli altri, posso dire che quando mi sono trovata fra i travagli, furono quelli che meno mi aiutarono. Il soccorso non mi venne che dai servi di Dio.

4 - Credetemi, sorelle, servendo voi il Signore come dovete, non troverete congiunti tanto devoti quanto quelli che Egli vi manderà. So che è così. E se su questo punto vi diporterete sempre come ora, persuase altrimenti di far oltraggio al vero Amico e Sposo vostro, in breve tempo, credetene, arriverete alla libertà di spirito. Quelli che vi amano soltanto per Iddio non vi verranno mai meno, e potrete fidarvi di loro più che dei vostri congiunti. Troverete padri e fratelli in chi meno crederete, perché essi si consacrano ai nostri bisogni unicamente per amore di Dio da cui solo attendono la ricompensa, mentre chi l'attende da noi, vedendoci povere, e impossibilitate a ricambiarlo, si stanca presto e ci lascia.
Non è che sì faccia così da tutti; ma è un fatto che così succede ordinariamente, perché il mondo è sempre mondo. Non credete a chi v'insegna il contrario sforzandosi di farvelo passare per virtù. Se volessi esporre tutto il danno di questi attacchi, dovrei allungarmi di molto; ma siccome persone più istruite ne hanno già scritto abbastanza, basti quello che vi ho detto.
Se io che sono tanto imperfetta vi scorgo così gravi pericoli, che cosa vi scorgeranno i perfetti?

5 - Per il fatto stesso che tutti i santi non si stancano di ripeterci e di consigliarci la fuga dal mondo, vuol dire che l'avviso è salutare. Ora, quello che più per noi partecipa del mondo, e da cui più difficilmente ci stacchiamo è, credetemi, l'affetto per i parenti. Fa bene chi per liberarsene va lontano dai suoi paesi, purché gli giovi, perché, a mio parere, più che con l'allontanamento corporale, il distacco si ottiene unendosi generosamente a Gesù, nostro Bene e Signore: l'anima, trovando in Lui ogni cosa, dimentica tutto il resto.
Fino a quando non si sarà ben compresa questa verità, sarà sempre di grande aiuto star lontano dai parenti anche fisicamente. Potrà poi avvenire che il Signore, per farci trovare una croce dove prima avevamo una soddisfazione, esiga che trattiamo ancora con essi.

Santa Teresa di Gesù – Cammino di Perfezione

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