Forse a lettrici e lettori parrà strano questo titolo che viene da un arcipelago dove l’occhio spazia più sulle risaie che sui campi di grano… Siamo ormai agli sgoccioli di questo indimenticabile anno centenario (1997) che vede la piccola Teresa messa al fianco dei sommi Dottori della Chiesa!
Mentre nascono queste righe, sono da poco passate le tre mattutine. Ho provato a sbirciare il cielo: ci sono tante stelle così invitanti! Non sono purtroppo riuscito a scovare, come la piccola Teresa, la costellazione che forma l’iniziale del suo nome… Mi son detto allora: perché non provi a “spigolare” qualche “tesoro” dimenticato dagli altri in questa favolosa vendemmia del 1997?
E così mi son messo a sfogliare poesie di alcuni fa: avevano la faccia smunta come di fazzolettini dimenticati per troppo tempo sullo stenditoio… Nel vedersi ripescare subito mi hanno sorriso. “Eh, lo so come siete fatte voi, poesiole! Siete tutta anima e pertanto gli occhi terreni stentano a riconoscervi… Ma questa volta vi dono un corpo e così anche voi vi aggirerete come signorinelle smaniose d’essere complimentate!”.
Nascono pertanto questi brevi commenti, che consentono d’inquadrare la piccola Teresa in precisi momenti della sua vita. A volte si tratta di “parafrasi” in quanto vengono riprese le parole stesse della Santa. Io non so che faccia possa fare lei nel vedersi a volte imprestare sentimenti che nascono ad oltre diecimila chilometri dalla sua Normandia… Di una cosa comunque sono convinto: la “sorellina” ride sempre di fronte agli scarabocchi di un suo fratellino, sapendo che sono dettati soltanto da un amore genuino e dal desiderio di farla conoscere a tutti, qualora ne avesse ancora bisogno…
Questa mia “sorellina” infatti ha il pregio di non aver bisogno di presentazioni: basta che apra la bocca perché subito tutti si rendano conto del suo stile prettamente evangelico. E guardando lei, s’incontra subito lo sguardo del suo unico maestro, Gesù!
Prima di passare al breve commento delle poesie, intenderei precisare una cosa. Sovente a fianco del titolo si troverà la sigla MA seguita da un numero: è il rimando al numero relativo ai Manoscritti Autobiografici. Gli appassionati così potranno consultare più celermente la fonte d’ispirazione!
Tra le oltre cinquanta poesie rimastemi ce n’è una nella quale Teresa dipinge alla perfezione tutti i santi desideri che profumavano il cuore della sua Celina. Leggendola però ci si convince che Teresa senza accorgersi sta fotografando se stessa!
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SPIGOLATURE (08)
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Tanti anni fa, quando la nostra Parrocchia del Corpus Domini di Bologna era appena nata, attorno alla Chiesa c’erano ben poche case: sembrava davvero d’essere in aperta campagna. Ricordo che una sera, passeggiando nelle sue adiacenze, m’imbattei in una famigliola da poco conosciuta. Sorrisi subito nel veder la faccia soddisfatta del maschietto di pochi anni che il babbo si portava a spasso sulle spalle: da lassù il piccolo sembrava davvero il padrone del mondo! Tra l’altro in quella posizione poteva ascoltare tutte le spiegazioni del babbo senza dover sempre sollevare lo sguardo…
Questa volta invece la piccola Teresa sta camminando a fianco del Babbo. Sovente lei ama chiudere gli occhi, stringendo saldamente la sua mano: le pare di acquistare una libertà nuova, scordando tutte le cose della terra! Il Babbo però ora le sta sussurrando qualcosa che la costringe ad aprire gli occhi…
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SCRITTO IN CIELO (MA 62) 530
Papà, ricordi ancora quelle sere
quando tornando il cielo contemplavo?
Un grappolo di stelle scintillava
a forma d'una "ti"... Giuliva allora
a te dicevo:"Vedi? È scritto in Cielo
il nome della piccola Teresa!
Guidami tu, Papà". Chiudevo gli occhi
a questa brutta terra per tuffarli
in quell'immenso mar del firmamento!
(Oita 16-5-1994)
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SPIGOLATURE (09)
Sovente nell’infanzia mi son chiesto come mai mi trovassi nel letto: ero ben sicuro, infatti, di non essermi spogliato… E la mamma o la nonna ridevano! Eh, già: mi ero infatti addormentato sul tavolo e così gli altri erano stati costretti a trasportarmi di sana pianta sul letto, senza che il mio placido sonno subisse alcuna interruzione!
A Teresa invece non sarebbe mai capitato di addormentarsi senza aver ricevuto prima la benedizione ed il bacio del Babbo!
BUONA NOTTE (MA 63) 531
Come dimenticare le invernali
serate che vedevano saltare
sulle ginocchia di Papà festose
Celina e me per farsi dondolare
al ritmo di nostalgiche canzoni,
che dell'eterno il fascino lasciavan...
Poi si saliva tutte per pregare
insieme al Babbo. Ne guardavo il volto.
Capivo allor dei Santi la preghiera!
In ordine d'età la buona notte
al Babbo s'augurava ed il suo bacio
poneva dolce fine alla giornata.
E piccola com'ero, mi prendeva
pei gomiti il Papà per abbracciarmi!
Dicevo a tutto fiato:"Buona notte,
Papà!". Tutte le sere le parole
eran le stesse...E sento sulle gote
Ancora di quel bacio la freschezza!
(Oita 16-5-1994)
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SPIGOLATURE (10)
Anche nell’infanzia ci sono degli episodi che continuano a lasciarci come col fiato sospeso in quanto non riusciamo ancora a capirne il significato. Si tratta forse di segni premonitori?
Quel giorno Teresa vide apparire nel giardinetto una figura che rassomigliava in tutto al Babbo, benché avesse il volto coperto da una specie di grembiule…Eppure il Babbo era assente per un viaggio! Che fosse tornato prima per fare una improvvisata? Teresa continuò a chiamarlo col suo solito accento di gioia, ma lui senza voltarsi scomparve in fondo al giardinetto…
Solo dopo quindici anni Teresa capì d’aver intravisto la lunga e penosa malattia del Babbo!
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