AFORISMA

Meglio aggiungere vita ai giorni, che non giorni alla vita
(Rita Levi Montalcini)

Nostra Signora del Carmelo

Nostra Signora del Carmelo
colei che ci ha donato lo scapolare

giovedì 26 marzo 2015

CANTO A DUE VOCI


L'incontro - il viaggio
Presentazione dell'Editore de L'argoLibro Francesco Sicilia


L’arte – quella vera, quella “sentita” e vissuta – dona all’artista una serie di capacità che forse, in potenza, appartengono a tutti noi, ma che poi solo l’artista (appunto) riesce a consapevolizzare, a portare alla luce, a mostrare a se stesso e agli altri.
Tra i tanti doni, c’è anche quello dell’incontro profondo e fecondo con altri artisti, perché il linguaggio comune che viene sviluppato consente di “conoscersi e riconoscersi” al di là delle convenzioni, delle maschere, delle consuetudini che allontanano o quanto meno tengono a distanza.
Gli artisti, invece, sanno che oltre le apparenze c’è tutto un mondo intimamente gratificante.
Così ci si incontra a livelli profondi, a volte, ed è questo che è accaduto anche a Danila Oppio e a Tommaso Mondelli, due grandi artisti della parola e (nel caso di Danila) dell’arte visiva. Artisti che nel tempo hanno consolidato e raffinato tecniche, linguaggi, capacità, e a un certo punto della loro vita si sono incontrati. Le linee della loro arte si sono intrecciate, riconoscendo un comune terreno nel quale si muovono, si spostano, agiscono, operano.
È un istante sempre particolarmente gratificante, quello in cui due sensibilità particolari scambiano emozioni e sa-peri (un sapere, in questo caso, non razionale) che potenziano ulteriormente ciò che ne può scaturire.
Il “Canto a due voci” è opera d’incredibile e genuina forza artistica, come tale capace di trasmettere al lettore la possibilità di riflettere. Cosa ben diversa, questa (anzi, diciamolo: diametralmente opposta), dal linguaggio sempre più aggressivo e invadente di quasi tutti i mass-media, che misurano la loro efficacia in base alla capacità di saper con-vincere schiacciando l’altrui capacità critica, in un infinito spot pubblicitario martellante e spersonalizzante.
Agli antipodi di questa miseria umana (come definirla altrimenti?) è l’arte, voce limpida che invita alla riflessione con rispetto e autentica partecipazione all’opinione altrui.
Lo scambio che avviene è stimolante, redditizio, ma di un guadagno interiore che è infinitamente più solido e duraturo degli arricchimenti materialistici.
Tommaso Mondelli: sagacia, leggerezza, ironia, umorismo, musicalità. Danila Oppio: delicatezza, profondità, umorismo, sensibilità femminile, empatia.
Con queste particolarissime “armi”, e con una grande bravura che non finirà di gratificare il lettore nemmeno dopo mille letture (anche per questo motivo, l’arte è e sa essere lontana mille miglia da qualsiasi concetto di consumismo), Tommaso e Danila ci trasportano e ci accompagnano in una visione della società e della vita che ha il potere benefico di “rallentare” il nostro sguardo spesso – troppo spesso – frenetico, superficiale.
Tra gioie e dolori (anche acuti, estremi), slanci e riflessioni, ricerche e scoperte, si fa strada questo “viaggio a due” che fin dalla prima pagina abbraccia tutti, tutti i lettori che si lasciano andare.
Voglio concludere queste brevi considerazioni con le prime parole che mi sono venute alla mente leggendo i versi che seguono: Tommaso è acuto, Danila possiede il dono immenso dello sguardo allargato. Due considerazioni, queste, inevitabilmente parziali e riduttive (anche se per me sono qualità indispensabili, in un artista), ad esse ne seguono molte altre, avanzando nella lettura. Questi sono solo i miei personali tasselli iniziali per “avviare” il mosaico di quest’opera. Ogni lettore, ne sono certo, riconosce i suoi, dai quali partire per un viaggio che non finirà mai di arricchire.

Francesco Sicilia
  

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