AFORISMA

Meglio aggiungere vita ai giorni, che non giorni alla vita
(Rita Levi Montalcini)

Nostra Signora del Carmelo

Nostra Signora del Carmelo
colei che ci ha donato lo scapolare

venerdì 16 settembre 2011

SANTA TERESA DEL BAMBINO GESU'

PERCHE’ FESTEGGIAMO SANTA TERESINA DEL BAMBINO GESU’ IN QUESTO PERIODO?
In una Parrocchia dedicata alla Santina, pare quasi sottinteso che tutti i fedeli conoscano a memoria la storia della vita e le opere di Teresina. Mi sento inadeguata a scrivere di lei, però c’è sempre da scoprire qualcosa di nuovo, o da ricordare ciò che la riguarda.
Per fare un esempio, quanti sanno che Santa Teresina al secolo era conosciuta come Maria Francesca Teresa Martin, e che è senza dubbio la più letta e più pregata tra coloro che sono stati elevati agli onori degli altari?  
La “piccola Santa di Lisieux”, come viene chiamata dal monastero francese dove entrò a poco più di 15 anni, e dove morì dopo 9 anni e mezzo, è notissima anche ai più distratti fedeli cristiani, che sicuramente hanno sentito nominare “La storia di un’anima”, il libro religioso più letto nel secolo scorso, dopo il Vangelo. Questa suora di clausura, così capace di entrare nel cuore di tutti e di richiamare l’amore “folle” verso Gesù, è entrata  in modo speciale nella vita della Chiesa. Un immenso dono di Dio!
Ora veniamo alla domanda del titolo: S. Teresina è morta, dopo lunga sofferenza a causa della tubercolosi che a quei tempi decimava giovani vittime, il 30 settembre del 1897, per questo noi, la prima domenica di ottobre, la ricordiamo nella nostra Festa Patronale.
Vorrei ora lasciare a lei, a SantaTeresina, la parola, in quanto in ogni suo scritto comunica al nostro cuore, alla nostra anima, in modo semplice - forse potrebbe apparire infantile, ma l’apparenza inganna! - eppure profondo, maturo. Ci insegna a dialogare con il Signore, con la Sua tenera Madre, in modo diretto, ci introduce ad un’amicizia vera, oserei dire ad una stretta parentela con la Santissima Trinità e con Maria.
Nel Manoscritto A, proprio alle ultime righe ne troviamo un valido esempio:
Oh, come è dolce la via dell’Amore! Come voglio impegnarmi a far sempre, con il più grande abbandono, la volontà del Buon Dio!
Ecco, Madre diletta, tutto ciò che posso dirle della vita della sua Teresina; lei sa molto meglio di me quello che sono e quello che Gesù ha fatto per me, perciò mi perdoni se ho abbreviato molto la storia della mia vita religiosa. Come finirà questa “storia di un fiorellino bianco?”....Forse il fiorellino sarà colto nella sua freschezza oppure trapiantato su altre rive... lo ignoro: ma ciò di cui sono certa è che la Misericordia del Buon Dio l’accompagnerà sempre e che mai il fiorellino smetterà di benedire la Madre diletta che l’ha donato a Gesù, eternamente si rallegrerà di essere uno dei fiori della sua corona. Eternamente canterà con questa Madre diletta il cantico sempre nuovo dell’Amore...”
E nei suoi ultimi colloqui, il 17 luglio del 1987, dice:
Sento che sto per entrare nel riposo...Ma sento soprattutto che la mia missione sta per cominciare, la mia missione di far amare il Buon Dio come io lo amo,di dare la mia piccola via alle anime. Se il Buon Dio esaudisce i miei desideri, il mio Cielo trascorrerà sulla terra sino alla fine del mondo. Sì, voglio passare il mio Cielo a fare del bene sulla terra. Non è impossibile, perché nel seno stesso della visione beatifica gli Angeli vegliano su di noi.
Non posso essere felice di godere, non posso riposarmi finché ci saranno anime da salvare...Ma quando l’Angelo avrà detto: “il tempo è finito!”, allora mi riposerò, potrò godere, perché il numero degli eletti sarà completo e tutti saranno entrati nella gioia e nel riposo. A questo pensiero il mio cuore esulta...”
Ho scelto questi due brani, dalle Opere complete di Santa Teresa del Bambino Gesù - e non consideratele tristi, poiché non lo sono - in quanto rispecchiano l’innato altruismo della nostra Patrona, una dedicazione totale agli altri, al punto non solo di offrire la sua sofferenza per il bene altrui, ma addirittura di non volere per sé soltanto la vita eterna, da gustare interamente subito dopo il passaggio alla Casa del Padre, ma rinunciandovi nell’immediato e sino alla fine del mondo, per la salvezza delle anime. 
Non sono un’agiografa, ma credo di intuire cosa  Teresina volesse significare  in questo suo estremo desiderio: avrebbe rinunciato alle gioie del Paradiso, al meritato riposo dell’anima, per occuparsi di coloro che sulla terra avessero necessità di salvezza: li vuole tutti in Paradiso con lei e per questo, anche da lì, avrebbe continuato a “lavorare”!!!
Lo stesso dicasi per il primo brano dove, pur parlando di sé stessa come del fiorellino bianco, insegna a noi tutti quanto sia importante conoscere l’Amore di Dio, e ricambiarLo in ugual misura. 
Ti chiamano Teresina per distinguerti dalla Santa Madre Teresa d’Avila, ma ciò non toglie che tu sia GRANDE!! Un immenso dono del Signore per noi tutti!!! 

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