AFORISMA

Meglio aggiungere vita ai giorni, che non giorni alla vita
(Rita Levi Montalcini)

Nostra Signora del Carmelo

Nostra Signora del Carmelo
colei che ci ha donato lo scapolare

domenica 14 novembre 2010

DIO A NOSTRA IMMAGINE O PIUTTOSTO NOI AD IMMAGINE DI DIO?

Se avete letto la dichiarazione del Capo Seattle, avrete capito che il “Dio dei bianchi” al quale si riferisce, non è il Dio nel quale noi crediamo. In ogni tempo Dio è stato definito secondo il metro dell’uomo: se l’uomo è geloso, anche Dio afferma di essere geloso “sono un Dio geloso”; se l’uomo è violento, anche Dio manda maledizioni sull’umanità; se l’uomo vuole fare la guerra, allora anche Dio è guerrafondaio. E via di seguito. L’immagine di Dio cambia con l’uomo, si modella sullo stato d’animo dell’uomo. Ma Dio nulla ha a che fare con i sentimenti fragili e altalenanti dell’essere umano. Dio è perfetto, immutabile. Non possiamo dimenticare quante volte, in nome di Dio, i popoli hanno commesso gesta disumane, cruente e attualmente inammissibili. In nome di Dio si sono sterminati popoli: Maya, Aztechi, Inca, e un’infinità di tribù indigene pellerossa. In nome di Dio si sono battute nazioni contro nazioni e, pensando di difenderLo o di farLo conoscere, hanno trasmesso l’idea di un dio crudele, disumano, terribile, giudice impietoso. Ho scritto in quest’ultima frase “dio” in lettera minuscola, perché quel “dio” non è il Dio d’Amore che conosciamo. E’ invece un dio limitato, un demiurgo, un dio talmente colmo di difetti umani, che non può essere il dio Perfetto, di inesauribile bontà, di grande Misericordia che è  il nostro Dio. Gesù Cristo ci ha spiegato molto bene chi è il Padre. Perché dunque il Vangelo è stato, nel corso dei secoli, travisato e plasmato ad uso e consumo dell’egoismo umano? Perché, come dice il proverbio: “fatta la legge, trovato l’inganno”!
Ma credo che l’errore sia a monte: chi si è preoccupato di affermare davvero che Dio è il sommo bene, la felicità dell’essere umano? Una cattiva informazione, certi correnti filosofiche, un rigorismo morale hanno modificato nella mentalità dell’uomo, l’immagine di Dio: posso dire, e non fraintendetemi, che invece di essere l’uomo ad immagine di Dio, abbiamo poco alla volta creato un Dio ad immagine d’uomo! Ovvio che nessuno sa esattamente chi sia Dio, quale sia la Sua sostanza, e solo Gesù si è sbilanciato in tal senso, ammettendo il suo stretto legame con il Padre Celeste: l’esserne Figlio Unigenito. E ha aggiunto: chi ha visto me, ha visto il Padre mio che sta nei Cieli. Solo io conosco il pensiero del Padre, solo io posso dirvi chi Egli sia. E quindi noi dobbiamo farci guidare da un’attenta lettura del Vangelo, dove ogni parola del Cristo trasuda quel legame viscerale che lega le tre persone della Trinità: Padre, Figlio e Spirito Santo. Non facciamo dunque voli pindarici, inventandoci un Dio secondo la nostra fantasia: un Dio tanto Misericordioso che non ha creato l’inferno, perché un Padre così buono non può volere il male dei suoi figli. Dio perdona, ma vuole la conversione totale a Lui. Non possiamo agire nel peggiore dei modi, perché tanto il Padre ci accoglierà comunque nel suo Regno: Dio è soprattutto Giusto, di una giustizia perfetta: chi rifiuta la Spirito Santo e il Padre, Gesù stesso lo rifiuterà nel momento del Giudizio, e la geenna lo attende. Non lo dico io, lo dice Cristo! Quindi la Divina Misericordia esiste, ma non va confusa con la divina imbecillità: io so che Dio ha perdonato e perdona i miei peccati, ma solo se sono pienamente consapevole della gravità degli stessi, solo se ne sono totalmente addolorata, e solo se riprometto a me stessa di non ricadere e perdere così la grazia di Dio. Allora so che, come il figliol prodigo, il Padre mi accoglie amorevolmente tra le sue braccia e mi perdona, dimenticando quanto lo abbia fatto soffrire, facendo festa per me!! Anche in questo caso, se penso che la Divina Misericordia sia la gomma che cancella ogni stupidità umana, ogni errore anche il più efferato, elimino la Giustizia divina, che invece esiste, perché Gesù ne ha parlato in diverse parabole, e chi ha orecchi per intendere, intenda! Così come non esiste quel  dio assoluto, che tiene a distanza l’umanità, come se non fosse un Padre affettuoso. Sono tutte idee parziali di Dio! Dio è assoluto, è misericordioso, è adulatore, è bontà infinita, e nel contempo Dio degli eserciti, ed è anche giudice, e tante altre cose ancora.

Ma per avvicinarsi a Lui, per conoscerlo almeno in parte, occorre affidarsi all’immagine di Dio che appare nella Vita di Gesù: il Dio incarnato che dà e si dona senza misura, che viene tra noi per essere uno di noi.
Vi propongo tre modelli o immagini che non sono nuovi, in quanto molto ben radicati nella tradizione spirituale e sono molto amate tanto dal mondo teologico, quanto dalla sensibilità religiosa del nostro tempo.
-          Dio-Madre: Essa rappresenta Dio creatore, colui che genera la vita e rimane accanto alla vita, custodendola ed aiutandola a crescere.
-          Dio-Amico: che presenta l’aspetto di Dio come il sostentatore, colui che si preoccupa di tutto (l’opera della creazione) e di tutti, specialmente dei piccoli
-          Dio-Amante: raffigurante il Dio salvatore in quanto ci ama e soffre, ha un gran desiderio e passione verso l’essere amato, intendendo per “l’essere amato” il mondo, la creazione, l’umanità.
Ma nessuna di queste immagini esaurisce il mistero di Dio, che in tutte trova una parte di verità su Dio, e che dietro a tutte le immagini che noi fabbrichiamo di Dio, c’è un “Dio non riconosciuto” che ci chiede soltanto che noi ci si liberi da queste immagini, per giungere a comprenderlo nel messaggio di Gesù;
che si comprenda che Lui vive nel cuore umano, nel profondo della vita
che è lì dove è nostro dovere cercarlo e parlare con Lui.
Se noi ci fermiamo alle immagini – verità parziali di Dio – correremo il pericolo di cadere nell’idolatria, nel forgiarci un Dio a nostra misura, secondo il nostro gusto od inclinazione.
Quest’ultima parte è tratta da uno scritto di Padre Claudio Truzzi, Carmelitano Scalzo, a cui porgo i  miei sentiti ringraziamenti, poiché anche parte del testo da me elaborato, è frutto dell’ attento ascolto di una sua conferenza, interiorizzata,ruminata, come tradizione teresiana!!! I
l famoso dipinto iconografico di Andrej Rublev rappresentante la Trinità è a mio avviso il modo migliore per "immaginare Dio"! Non  il vecchio dalla lunga barba bianca: Dio non ha età quindi non modifica il suo aspetto fisico come noi esseri umani nel corso dell'esistenza. Non è un solitario, in quanto unito dall'amore trinitario con il Figlio e lo Spirito Santo.

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