AFORISMA

Meglio aggiungere vita ai giorni, che non giorni alla vita
(Rita Levi Montalcini)

Nostra Signora del Carmelo

Nostra Signora del Carmelo
colei che ci ha donato lo scapolare

lunedì 1 novembre 2010

DILUVIO UNIVERSALE

Per popolazione mondiale si intende il numero totale di esseri umani viventi sul pianeta Terra in una data definita. Per esempio, si stima che all'8 febbraio2010 la popolazione mondiale abbia raggiunto i 6.872.272.000 abitanti. Si stima che la popolazione mondiale sia stata interessata da una crescita continua sin dalla fine della piaga della Morte nera, nel corso del XIV secolo; il tasso di crescita della popolazione mondiale raggiunse un picco del 2.19% nel 1963, anche se nel 2008 si è quasi dimezzato. L'Onu stima che entro la fine del 2011 la popolazione mondiale raggiungerà il settimo miliardo e che nell'anno 2040 sul nostro pianeta ci saranno circa 9 miliardi di abitanti. La maggior parte dei demografi prevedono comunque che a partire da quella data la popolazione mondiale comincerà a diminuire e che potrebbe tornare a 5 miliardi entro il 2100 a causa della diminuzione dei tassi di natalità. Nel 1960, la popolazione ammontava a 2.981.659.278 di persone, il che significa che negli ultimi 50 anni siamo molto più che raddoppiati. Per quale motivo riporto questi dati? Per il semplice motivo che, da Adamo ed Eva, il male del mondo si è dilatato in proporzione al numero dei suoi abitanti. Si sente dire che ora le iniquità sono cresciute a dismisura, che il male ha contagiato ogni cosa. Sarà anche vero, ma dobbiamo dire che il male è insito nell’uomo, e che aumentando la popolazione, anche il male, come il bene, aumenta in proporzione. Dalla Bibbia leggiamo che il male è sempre esistito: omicidi, guerre, tradimenti, oppressioni, e quant’altro. Dalle  odierne cronache dei quotidiani e dei telegiornali, apprendiamo le stesse cose. Dunque, l’uomo non cambierà mai?  Dio si era davvero arrabbiato, quando ha imposto a Noè di costruire l’arca, e salvare il salvabile, in quando la sua ira avrebbe colpito la terra. Leggiamo Genesi 6,12-13-14 “Dio guardò la terra ed ecco essa era corrotta, perché ogni uomo aveva pervertito la sua condotta sulla terra. Allora Dio disse a Noè: “E’ venuta per me la fine di ogni uomo, perché la terra, per causa loro, è piena di violenza; ecco, io li distruggerò insieme con la terra. Fatti un’arca di legno di cipresso…”.
Ed ora? Ora l’uomo non sta forse distruggendo sé stesso, la terra, ovvero tutta la creazione? Sappiamo in quale modo: inquinamento, armi nucleari, guerra e un’economia basata non sul bene dell’intera umanità, ma solo su una piccola parte di essa. E ancora: disboscamenti, cementificazione eccessiva, sfruttamento incontrollato delle risorse. Devo andare avanti? Non serve, ognuno conosce i pericoli reali a cui andiamo incontro. Aggiungiamo che Dio oggi viene allontanato dal cuore di molti, e senza Dio, si magnifica il proprio io, a scapito del prossimo e della natura che, purtroppo, non è inesauribile.
Allora non possiamo più farci nulla? Tutto è compiuto, sotto il dominio del demonio? Sono persuasa che esistano ancora tanti giusti, da commuovere il Signore affinché accorra in aiuto all’umanità. Non dovremmo per caso cominciare ad abbattere dei cipressi (ce ne sono ancora o li abbiamo già estinti?) per fabbricarci un'altra arca?
Il Signore ci ha dato un’arma potente, per distruggere il nemico senza spargimenti di sangue: la preghiera. La stessa Madre di Dio, Maria Santissima, a più riprese, nelle sue apparizioni, chiede di pregare, di fare penitenza, affinché il braccio del Signore non cada pesantemente sulla terra. Queste preghiere posso impedire un novello diluvio, una distruzione che non Dio vuole, non Dio manda, ma la stessa umanità che Lo rifiuta, provoca.
Un giorno parlavo con un religioso, chiedendo se davvero la Terra potesse assorbire le negatività dell’uomo. Era il 1996, quando lo tsunami colpì l’Indonesia. Mi rispose di si. Il nostro Pianeta è strettamente connesso all’uomo, e viceversa, creature entrambe, del Creatore. Da allora (ma anche prima) molte catastrofi hanno colpito l’umanità, e ci si chiede come mai spesso succedono, come recentemente ad Haiti, in territori la cui popolazione è già provata dalla miseria. Cinicamente qualcuno sostiene sarebbe meglio che queste calamità distruggessero i luoghi di potere, dove vige il disprezzo o il disinteresse per l’Altro e per gli altri. Sono domande retoriche, che non richiedono risposte. So solo che il Pianeta Azzurro va rispettato, come i suoi abitanti. So che non abbiamo arbitrio sulla Creazione, opera del Creatore. Ma senza l’aiuto di Dio, scivoleremo inevitabilmente verso la catarsi. Ci autodistruggeremo, e guai a darne la colpa a Dio. Battiamoci il petto con tanti mea culpa! Il dies irae non viene direttamente da Dio, è la conseguenza stessa della nostra perversione, Lui si limita a guardarci annegare in un diluvio di peccati,  sprofondare in un torrente di  insulsaggini, cadere in una voragine di vanità. O più semplicemente moriremo di sete, per l’inquinamento delle acque; moriremo di fame, perché la terra è troppo sfruttata, moriremo asfissiati dall’inquinamento dell’aria. E dobbiamo puntare il dito su di noi, autoaccusandoci..
Preghiamo dunque, affinché i cuori di pietra tornino di carne come quando pulsavano nel petto innocente di noi bambini, perché “se non ritorneremo come bambini”  il mondo non andrà verso il Bene.
E senza il Bene, la nostra esistenza su questa "Valle di lacrime" perderebbe di senso e non avrebbe Futuro nella Vita Eterna! Rifiutare il Bene sarebbe un clamoroso autogoal!!!



 .

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