Nel giardino di una casa di riposo, il signor Carlo coltivava rose.
Ogni mattina parlava loro piano, come si parla a chi si ama. “Non crescete in fretta,” diceva, “la bellezza ha bisogno di tempo.”
Una ragazza del personale lo osservava, incuriosita.
“Carlo, perché tratti le rose come persone?”
Carlo sorrise: “Perché ogni creatura risponde all’amore.”
Un giorno, una rosa sbocciò fuori stagione.
Era piccola, imperfetta, ma profumava di primavera.
Carlo la guardò e disse: “Il cuore dell'uomo, anche se ferito e deluso, quando è curato, fiorisce quando vuole.”
La ragazza pianse.
Aveva capito qualcosa che nessuno le aveva mai spiegato.
Le rose non erano solo fiori. Erano specchi.
“Ci hai fatti per Te, Signore, e il nostro cuore è inquieto,
finché non riposa in Te”
"Sono un fiore primaverile che il Giardiniere coglie a suo piacere.
Tutti siamo fiori piantati su questa terra e che Dio coglie a suo tempo:
un po’ prima, un po’ dopo.
Un giorno ci ritroveremo in paradiso e godremo della vera felicità
(S. Teresa di Lisieux)
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