AFORISMA

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(Rita Levi Montalcini)

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mercoledì 4 dicembre 2019

Breve storia della Basilica di San Magno a Legnano (MI)


La splendida veduta notturna della Basilica di San Magno a Legnano con la sua piazza.
La Storia:
La basilica di San Magno fu edificata sopra l’antica chiesa romanica dedicata a San Salvatore. E’ la chiesa più bramantesca tra quante furono costruite all’inizio del Cinquecento, dopo la partenza dell’architetto urbinate per Roma. Fu ritenuta opera sua nelle antiche cronache, a cominciare dalla Storia delle chiese di Legnano di Agostino Pozzo (1650): ” Questa fabbrica è disegno per quello si tiene di Bramante architetto de’ più famosi habbi hauto la cristianità…” . Edificato tra il 1504 e il 1513 senza che alcun nome di architetto compaia nei documenti, il tempio rientra nel novero delle opere nate in ambito bramantesco e leonardesco. Si seguì forse qualche disegno o modello, sotto la guida di qualche capomastro che aveva ben assimilato gli insegnamenti e i suggerimenti dei maestri attivi nell’età di Ludovico il Moro.
Facciata – In origine l’esterno di San Magno era di mattoni a vista con decorazioni in terracotta. La chiesa subì alcune modifiche nel Seicento ad opera di Francesco Maria Richini. Ma l’aspetto cambiò ancora per interventi di restauro all’inizio del Novecento. Infatti, nel 1914, venne modificato l’esterno della Basilica, con il prolungamento di una campata dell’atrio d’ingresso. Sulla facciata sopra l’ingresso centrale si legge la scritta “VENITE EGO REFICIAM VOS”.
Le tre artistiche porte in bronzo, opera dello scultore bergamasco Franco Dotti, sono del 1976 in ricordo dell’ottavo centenario della battaglia di Legnano. Le varie formelle rappresentano una sintesi ideale della storia e delle virtù della gente legnanese.
Il campanile – L’attuale campanile fu costruito nel 1752, a fianco del vecchio campanile romanico, i cui resti ancora si vedono sul lato sud della chiesa. Sopra l’ingresso del vecchio campanile romanico è scolpito il distico “PABULA VINA CERES RIVORUM COPIA TEMPLUM LEGNANUM ILLUSTRANT MULTAQUE NOBILITAS”, autore un letterato di Busto Arsizio del 1500, Alberto Bosso.
Sotto tale distico vediamo l’unico bassorilievo pervenutoci dell’antico edificio, il Cristo Salvatore, scolpito in pietra arenaria, inserito sul fronte del campanile.

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