AFORISMA

Meglio aggiungere vita ai giorni, che non giorni alla vita
(Rita Levi Montalcini)

Nostra Signora del Carmelo

Nostra Signora del Carmelo
colei che ci ha donato lo scapolare

venerdì 29 novembre 2019

PARAFRASI dei pensieri di GIANNETTA BOSCHI - Parte Terza










CITAZIONI ORIGINALI DAL DIARIO
 Passava un'ora tutte le mattine nella Chiesa delle suddette monache adoratrici, dove si comunicava ed ascoltava la S. Messa sempre in ginocchio, e la sera ritornava pure a (Pagina 23) visitarla trattenendosi un'altra ora in adorazione avanti al SS Sacramento. I giorni poi delle Quaranta Ore non si sa­rebbe mai distaccata di là, se l'ubbidienza imposta da Mamà, che la vigilava moltissimo per timore della sua salute, non ne avesse moderato un poco il fervore, andando ella personalmente, o mandando qualcuno dei fratelli o sorelle a intimarle di interrompere un poco la lunga adorazione, o di con­tinuarla seduta”. (Pagina 24 del Diario)
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“II sacrificio da voi compiuto e che vi costò tanto, credetelo pure che fu piena­mente conforme alla volontà di Gesù ed ora state più tranquilla e quieta per meglio ascoltare la voce del Signore. Dalla solitudine interna del vostro cuore nessuno vi potrà distogliere e nessuno potrà impedirvi di restarvene nella clausura santa della Piaga del Cuore di Gesù. Là dentro ci sarà per voi sempre una cella di adorazione.
Intanto ora restatecene in tutto e per tutto sotto l'obbedienza dell'ottimo Don Sani, e tornerete quando l'obbedienza ve lo imporrà... Gesù vi mira con occhio vigile e vi prepara la via che dovete percorrere senza angustie ed agitazione, ma seguendo docilmente la sua scorta fedele.
Io vi benedico ben di cuore e vi auguro che possiate sempre corrispondere alla volontà di Gesù, nel cui Cuore sacratissimo ci troveremo sempre. Gradite i nostri saluti e raccomandateci a Gesù”.
Vostro in Gesù Cristo Don FRANCESCO    BARELLI    (Pagina 46)

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   “L'esecuzione poi delle fatte immolazioni non tardò in farsi sentire. Giannetta così la descrive : " O Gesù ! Invece di sentire amore, passo le ore a' tuoi piedi (era tempo di Qua­ranta Ore nella Chiesina delle Adoratrici perpetue) fra l'ira che m' invade e la bestemmia che mi muore sul labbro, pa­rendomi che la lingua non sappia articolare e profferire che questa. Oggi le mie ore di adorazione sono state penosissime. Tentazioni in tutti i modi e bestemmie proferite al mio orec­chio da ambe le parti con grande furore, ma con tanta mia pena udite. Sentivo tutta la rabbia satanica infusa nell'anima mia, e odio contro il mio Gesù, specialmente al suo caro Sa­cramento verso cui in altro tempo mi sento divorata e distrutta dall'amore. Nella mia mente passavano torbide immagini, e l'incredulità verso quel Sacramento aumentava in me con tanta mia pena. Gesù oggi ha reso tutti i miei sensi penanti e tutto ciò che forma il mio capo e sensazioni di esso tutto un tormento e di tale atrocità che mi sentivo impazzire." (Pagina 96)
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" Nelle ore del pomeriggio, stando in adorazione avanti a Gesù, non ho trovato che penalità in ordine alla mia fatta offerta. Mille cose mi si presentavano di cibi e di bevande per stimolare le brame della mia sensualità, recando gran pena alla mia anima combattente. Gesù mi ha fatto conoscere quanto veniva offeso in tutte le parti del mondo dagl'intem­peranti ed ebbri di liquore o di vino, e come questi eccessi muovono all'ira, alla rissa, a non rispettare più la carità ed anche incitano all'omicidio”. (Pagina 97)
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   “Io seppi pure da Giannetta che stando ella in adorazione notturna, sopratutto quando era probanda nel Monastero delle Adoratrici perpetue, le anime le avevano più volte fatto sen­tire i loro lamenti e le avevano scosso e fatto risuonare all'o­recchio il S. Rosario, acciò si ricordasse di loro.
   E a proposito delle Piaghe di Gesù e del Sangue Pre­zioso uscente da esse, viene qui l'opportunità di parlare di una pia usanza che Giannetta ebbe sempre, cioè di succhiare le dette Piaghe e assorbirne il Sangue pei peccatori e le anime purganti e di cui fa cenno nel suo diario dopo la rela­zione della visione precedente”. (Pagina 110)
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   13 Febbraio 1903 " Stamane nell'ora di adorazione, venen­domi il pensiero delle mie sorelle monache, sentiva in me una sete ardente di essere come loro, pensando che nella Religione si fanno sante. Gesù così mi ha detto: — Io ti voglio santa e devi essere santa, ma santa fra le pareti domestiche. Io serbo in secreto la mia pregiata gemma a gloria del mio Cuore. Ti chiamai dal chiostro con tanto tuo dispiacere e sacrificio, perché tale era il mio volere. Tu eri da me eletta ad essere la totale e universale vittima, e perciò dovevi sacrificare anche la Reli­gione. Guai se la Religione non fosse stata per te un gran sacrificio per sempre più immolarti a Dio, affine di renderti quella vittima universale che sempre rinunzia e immola per tutti i secreti fini di Dio e chiama quei santi beni sopra altre anime ! — (Gesù mi ha fatto più volte e mi fa conoscere che in cambio di quei beni sacrificati, chiamerà certe anime mon­dane alla vita del Chiostro”.) (Pagina 112)
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  " Come amante adoratrice ti stringo al mio Cuore Eucaristico, perché sii una sentinella fedele nell'adorazione perpetua e mai assopisca per languore l'amor tuo. Brucia come un serafino, né mai ti allontanare da questo Cuore. Adora giorno e notte e non cessare di riparare per tanti che lo offendono con ogni sorta di peccati. Resta qual braciere ardente avanti al mio Cuore dimenticato. Entra in questo Ciborio santo ove si cela il tuo Amore Sacramentato. Entra e cercami in ogni Tabernacolo. Ovunque tu ti volga è il mio Cuore prigioniero. " (Pagina 131)
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E bene aveva ragione il direttore di Giannetta di dire : Pensate però, o figlia, che il demonio, invidioso com'è del profitto spirituale delle anime, non vi risparmierà quegli as­salti, ond'esso in mille guise, in mille fogge vi farà patire..." Infatti in quello stesso giorno i demoni, inferociti contro i voti di Giannetta, andavano grida e facevano strepito intorno (Pagina 133) a lei, come scrisse al sullodato direttore, ed esclamavano : “ Oh voti !... Oh legami !... Noi ti strozzeremo e saranno tali gli assalti che ti daremo, che nessuno potrà liberarti e resterai vittima nostra e non di chi noi tanto odiamo. Così dicendo (riferisce Giannetta) mi strinsero alla gola, sembrando voles­sero affogarmi senza pietà. Maledicevano le mie sette catene, le condannavano, e se fosse stato loro dato avrebbero distrutto anima e catene insieme. Quella vittima... dicevano, quelle offerte... quelle sortite a quel Cuore... quelle adorazioni... ahi quanto ci rubano... In quanto abbominio ci sei per que­gli atti umilianti... tu inveisci il nostro furore. Per ciò ti ten­deremo lacci in ogni cosa più santa e ti sarà difficile riuscire nell'umiltà, perché ti faremo restar vittima intera della più spirituale superbia. Noi ti trascineremo al luogo delle nostre condanne. Là non amerai più quel Cuore, ma unita a noi sarai costretta a maledirlo e perseguitarlo coll'odio e la be­stemmia e col più infernale furore. " (Pagina 134)
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   " No, codardi ed audaci, rispondeva Giannetta ; affidata in Gesù Crocifisso e da Lui assistita, nulla potrete contro di chi a vostro dispetto ama, adora e maggiormente si sacrifica ed è pronta a sostenere ogni sorta di tormenti, che venir meno a quelle promesse che ora ha fatto e che a vostro mal­grado rinnova. Vittima sacra al Divin Cuore nell'atto il più perfetto mi lego e mi accingo ad essergli sempre e in tutto più fedele nell'amare e adorare, assumendo di farlo anche in vostra sostituzione e rendergli quell'amore, quella lode e quella adorazione che aspetta da ogni creatura e che Egli assolutamente merita. Sono vittima di quel Cuore, sono legata alle sue forze d'amore, e non temo le vostre infernali potenze." (Pagina 134) 

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