AFORISMA

Meglio aggiungere vita ai giorni, che non giorni alla vita
(Rita Levi Montalcini)

Nostra Signora del Carmelo

Nostra Signora del Carmelo
colei che ci ha donato lo scapolare

venerdì 15 marzo 2019

Lettera all'OCDS da parte del Padre Generale e mia immediata risposta



O viceversa, trasformale lo straordinario della vita in un banale ordinario. Permettetemi questa frecciatina!







Ho letto con vivo interesse la lettera del Preposto Generale Padre Saverio Cannistrà, nella quale alcuni punti sono illuminanti. E li ho inseriti in questo contesto.
Resta il fatto che non ho sempre riscontrato nelle decisioni del Consiglio Provinciale, quanto da lui suggerito.
Cosa è successo? A Legnano l’Ocds non esiste più. Ho lottato per anni, cercando di tenere unite quelle persone che erano fortemente motivate a iniziare o proseguire il cammino verso il Carmelo Secolare, malgrado fossimo stati abbandonati dal Consiglio a Statuto Speciale in prima istanza, e successivamente dai formatori. Ci è stato comunque affidata la guida di un Padre Assistente, e fintanto che Padre Claudio Truzzi era con noi a Legnano, il gruppo è rimasto compatto. In seguito al trasferimento in altro luogo, è stato nominato un successivo padre, che però ha fatto l’impossibile per deludere i partecipanti. Come? Con atteggiamenti supponenti, freddo distacco, al punto di far piangere alcune signore presenti. Aggiungo: indifferenza e incapacità di ascolto, ovvero, ci veniva impedito di porre domande sull’argomento, di esprimere un nostro modesto parere, in conclusione, incapace di trasmettere il vero senso del Carisma Carmelitano.


Obbedienza? Certamente applicabile, se chi ha l’incarico della formazione dimostra di essere all’altezza del compito, non solo pontificando dall’alto con un atteggiamento poco fraterno, ma ignorando il fatto che i membri di ogni Comunità o gruppo sono persone e non burattini.
Non ho avvertito quel tono fraterno e amicale che dovrebbe sussistere, come il Padre Generale consiglia, e per amore dei miei confratelli (anche di quelli momentaneamente simpatizzanti) mi sono permessa di esternare il disagio che è subentrato in un gruppo che era unito e con il quale avevo creato una vera “famiglia”. Si, io che sono nessuno, senza alcuna carica, senza oneri e onori, ho tenuto unito quelli che ho sempre considerato miei fratelli e sorelle. Perché è questo che intendo per Comunità,  e che deve avere precedenza su riunioni, congressi, e quant’altro. Se non si forma una vera “famiglia” di persone che la avvertono come tale, che si vogliono bene e si rispettano tra loro, tutto il resto perde valore.












Quindi ho disobbedito, reagendo davanti ad una situazione che si era creata e sempre di più difficile gestione. Il Carmelo, così come è diventato per noi, non rispecchiava l’idea che mi ero fatta. Quell’idea che per anni mi era stata insegnata attraverso i libri di Santa Teresa d’Avila, di Santa Teresina e di tutti i santi Carmelitani. Un preciso carisma disatteso in questi ultimi tempi. Che m'importa se mi metto all'ascolto di conferenze colme di paroloni, nello sfoggio di grande cultura religiosa, se alla base manca la sostanza? La vera fratellanza!
Ora a Legnano non c’è nulla. Devo ringraziare chi ha fatto del vero mobbing? Grazie di cuore per averci fatto capire che è più importante il successo piuttosto che l’umiltà, la gratificazione del comando, piuttosto che il chinarsi sui bisogni dei fratelli. La cosa che maggiormente mi ha scandalizzato è stata l’assoluta indifferenza da parte del Parroco riguardo al nostro gruppo. Mai che abbia chiesto cosa fosse accaduto, il motivo per cui non ci riunivamo più. Normale amministrazione in un clima sempre più laicizzato.
Certo, chi eravamo noi, per doversi occupare di queste miserie? Fratelli e sorelle? Ma va! Perché riunirci, se non c’era un Consiglio, un Padre Assistente? Quale futuro ci aspettava? Ci hanno proposto di unirci ad altre Comunità, lontane dalla nostra città, laddove sarebbe stato invece utile una comunità secolare in loco.


Per fortuna ci sono ancora rarissimi Padri che si sono resi conto di come stanno le cose e che, come possono e a distanza, ci sono vicini.  Padre Claudio m’invia il testo delle sue conferenze, in modo da poter proseguire il cammino di spiritualità carmelitana. E Padre Nicola m’inoltra altro materiale, che  entrambi regolarmente pubblico sul mio blog (questo dove sto scrivendo per la precisione) affinché altri possano conoscere il vero carisma carmelitano e non quel che è diventato ora. É grazie a loro se sono ancora legata al Carmelo, e mi sento carmelitana al cento per cento.
Ho a suo tempo presentato le mie dimissioni dall’ocds, non si sono degnati di inviarmi neppure una risposta, tanto meno convincermi a desistere da tale proposito. Come dire, e scusate il termine: “chi se ne frega!”. Di tanto in tanto i miei ex confratelli mi chiedono se ho novità positive. Mi sento un verme a non avere una risposta da dare. Che devo dire? Che di noi se ne sono bellamente dimenticati? Quale immagine carmelitana hanno trasmesso, con questo loro atteggiamento? Non certo luminosa.
Quando ancora ci riunivamo, il Presidente del Consiglio Provinciale Secolare ci aveva promesso un incontro. Mai visto!
Di inviarci un formatore? Ma come, un ristretto numero di persone si permetteva di formulare una simile richiesta?
Allora ricordo che, ad una mia lettera, il Padre Generale mi rispose che la soluzione sarebbe stata quella di venirci incontro reciprocamente. Bene, abbiamo pensato che se un formatore ci fosse stato accordato, gli avremmo rimborsato il viaggio e altre spese vive, pur di mantenere in vita questo nostro gruppo. Niente da fare. E le nostre pretese erano davvero misere. Noi ci riunivamo due volte al mese, ogni 15 giorni, per un incontro della durata di due ore. Sarebbe bastato che il formatore ci raggiungesse una volta al mese, e il secondo incontro, di natura non tanto formativa ma piuttosto spirituale, con un Padre assistente. Quindi lo spostamento di un formatore si risolveva in un solo giorno di poche ore al mese.
Però, perché dilungarmi in questo discorso, quando non ci sono orecchie disposte ad ascoltare, e soprattutto perché voler riaprire la stalla dopo aver messo in fuga i buoi? Per quanto mi riguarda, me ne sono uscita con le corna spezzate, ferita nel più profondo. E non ferita nel mio amor proprio, che proprio non mi appartiene, ma per la profonda delusione patita dagli effettivi secolari e dai simpatizzanti ben propensi a camminare nell’Ordine.
Mi rendo perfettamente conto di aver indossato l'armatura di Dom Quixote de la Mancha, che combatte contro i mulini a vento, ma del resto, cosa pretendere da un Ordine della Provincia Lombarda, che vende e svende i suoi conventi ed eremi, perché oramai anche i frati sono ridotti ad un piccolo manipolo di soldati di Dio? 
Danila Oppio














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Il Paradiso non può attendere: dobbiamo già cercare il nostro Cielo qui sulla terra! Questo blog tratterà di argomenti spirituali e testimonianze, con uno sguardo rivolto al Carmelo ed ai suoi Santi