AFORISMA

Meglio aggiungere vita ai giorni, che non giorni alla vita
(Rita Levi Montalcini)

Nostra Signora del Carmelo

Nostra Signora del Carmelo
colei che ci ha donato lo scapolare

lunedì 12 ottobre 2015

Bufera nell'Ordine Carmelitano nella Curia Generalizia degli scalzi? PREGHIAMO!!!

Non vi stupite se  questo titolo lo riporto io stessa, con un bel punto interrogativo, e non per aumentare lo scandalo che è avvenuto a Roma. Di questo ne stanno parlando tutti i giornali e quanto tra poco riporto, proviene da articoli del Corriere della Sera e di Repubblica. Se si tratta di verità, e la carne è debole, lo scandalo che si rovescia sull'OCD è gravissimo. Ancor più grave, se consideriamo che al primo di ottobre si è festeggiata S. Teresa del Bambino Gesù e il 15 è la ricorrenza di Santa Teresa d'Avila. In aggiunta, sta per iniziare l'anno della famiglia, e anche i carmelitani fanno parte della famiglia del Carmelo. 
Se non è vero, e si tratta di un putiferio scatenato dai parrocchiani della chiesa di  Santa Teresa a Roma, allora si tratta di una calunnia che va ad infangare ancor più un Ordine che è legato alla Vergine Maria. Il motivo per cui ne parlo qui, e non sono parole mie, ma articoli di giornale, è per chiedere a tutti voi di pregare, pregare molto, soprattutto se siete Carmelitani, sia Frati che Monache, sia appartenenti all'Ordine Secolare, come lo sono io.

Pregate, se davvero quell'alto membro della Curia Generalizia è caduto nel peccato. Pregate che non succeda ad altri. 
Pregate perché i Padri abbiano la forza di combattere le tentazioni, in ogni campo, non solo in quello sessuale.
Pregate per coloro che si sono macchiati l'anima di un'infame calunnia, nel caso non risultasse vero quel che i giornali stanno diffondendo.
Pregate sempre per i sacerdoti per la loro vocazione, affinché sia forte e vera. Pregate perché sappiano mantenere fede alle promesse fatte, sia nell'Ordine Carmelitano,che in qualsiasi altro Ordine, e anche per i sacerdoti diocesani. 

Sono stanca, amareggiata, sfiduciata, nel leggere notizie che non fanno bene alla Chiesa cattolica: pedofilia commessa da sacerdoti, omosessualità vissuta (essere omo non è peccato, capita di nascere così, ovvero di vivere in un corpo che non dialoga con la psiche, che non lo accetta). Ma si può essere etero o omosessuali, mantenendo la castità promessa, insieme alla povertà e all'obbedienza. Quindi non ha per me senso dire che un sacerdote è omosessuale, se vive castamente. Così per i sacerdoti eterosessuali che, se vivono onestamente il loro celibato, non mettono in discussione la loro castità. 
Quel che penso veramente, è che vi siano sacerdoti, Carmelitani o no, che hanno sbagliato e continuano a sbagliare, e laici cui piace rotolarsi nel fango, nutrendosi e diffondendo il male, magari attraverso terribili calunnie. Nessuno è perfetto, e tutti siamo peccatori, chi più e chi meno. Ma accanirsi contro gli uomini di chiesa, che siano santi o peccatori della peggior specie, non fa bene a nessuno.
I fatti, o presunti tali, commessi dal Carmelitano, sono questi riportati sui due giornali. Ma quanto di vero c'è veramente, è quello che hanno fatto i parrocchiani della chiesa romana.
Addirittura sono arrivati al pestaggio sul sagrato della chiesa. Dov'è la Pace? Non vi siete accorti che, per vie traversali, il demonio sta entrando nella Chiesa, che sia formata da sacerdoti o da fedeli laici? Quando addirittura non entra dalla porta principale?
Allora torno a dire a tutti noi:
PREGATE, PREGATE, PREGATE, perché la fede nel Signore sta scemando, la stiamo allontanando da noi, giorno per giorno e poco alla volta, fino a che non riusciamo più a distinguere il bene dal male. E allora aveva ragione Margherita Hach, scienziata agnostica. Ecco un suo pensiero: 

Chi ha la morale, non deve necessariamente vivere una religione, ma chi ha una religione, aggiungo io, dovrebbe avere un senso morale ancora più alto.
Ecco gli articoli, giusto per la cronaca e per capire quanto si sta dicendo in giro.
Bufera sui Carmelitani scalzi. S'indaga sul pestaggio del gigolò

Un presunto giro di prostituzione gay nel quartier generale della Curia generalizia dei Carmelitani. Nel dettaglio: un alto esponente della curia generalizia dell'Ordine dei Carmelitani scalzi sarebbe finito in uno scandalo per delle frequentazioni con giovani prostituti di Villa Borghese. Per far luce su questa torbida vicenda, raccontata sulle pagine del Corriere della Sera, la procura di Roma ha aperto un fascicolo. Un'indagine senza ipotesi di reato e senza indagati (tecnicamente un modello 45) che però rischia di tirare in ballo in un altro scandalo la Chiesa.

A sollevare la "curiosità" investigativa non solo la lettera, acquisita agli atti, di un gruppo di fedeli che frequentano la parrocchia Santa Teresa D'Avila, inviata peraltro al Papa, al cardinale vicario di Roma Agostino Vallini e al preposto generale dei Carmelitani Saverio Cannistrà. Ma un altro episodio su cui va fatta luce: il presunto giovane amante del sacerdote, dopo aver confessato la sua relazione col prelato, avrebbe subìto un violento pestaggio proprio a Villa Borghese.

"Abbiamo scritto al Papa per presentargli la vicenda - dice Giuseppe del Ninno, portavoce di oltre

cento parrocchiani che hanno fatto esplodere il caso - ma pensiamo che non sia stato neanche informato della nostra lettera". I fedeli denunciano "l'insensibilità delle gerarchie, le risposte burocratiche, la mancanza di coraggio nella verità. Ci sono dichiarazioni scritte delle vittime - racconta ancora Del Ninno - adulti vulnerabili, anche senza tetto che ruotano intorno alla parrocchia dei Carmelitani per avere un aiuto". Anche dei sacerdoti carmelitani avrebbero fatto presente il comportamento scorretto di questo confratello.

Ma dalla Curia arriva tutta un'altra versione. E' il parroco più vicino all'accusato numero uno, don Paolo di nazionalità indiana, da 11 anni nella Congregazione di corso Italia: "Questo gruppo di fedeli ha inventato tutto perché non ha accettato il trasferimento di don Angelo Ragazzi, il prete di questa parrocchia. Non hanno capito che lui invece è contento di quel trasferimento e non gli è stato imposto". Quanto ai rapporti omosessuali del Capo della congrega? "Mi viene davvero da ridere, lo conosco da 6 anni, da quando è arrivato qui, e vedo come trascorre  le sue giornate. Il nostro ordine è molto contemplativo e siamo davvero lontanissimi da queste cose di cui i parrocchiani ci accusano".
I trasferimenti chiamati "normali avvicendamenti" sono in realtà tre, destinazioni Trento, Bolzano, Bruxelles. Oggi "dopo la Messa di congedo dei sacerdoti, ci riuniremo in parrocchia per chiedere ai superiori dell'ordine di motivare pubblicamente questi trasferimenti", fa sapere ancora Del Ninno.
In conseguenza della lettera inviata da oltre 100 parrocchiani di Santa Teresa d’Avila ai vertici della Santa Sede, dal pontefice in giù - si arricchisce di dettagli scabrosi. Il dossier consegnato nelle mani del cardinale vicario Agostino Vallini (di cui sono stati posti a conoscenza anche papa Francesco, il Segretario di Stato Paolo Parolin e il vescovo ausiliario di Roma nord, Guerino Di Tora), secondo indiscrezioni delle ultime ore conterrebbe riferimenti precisi alla durata e alle modalità delle illecite relazioni, di cui molti confratelli erano al corrente.
La lettera ai vertici della chiesa firmata da 110 parrocchiani di Santa Teresa

La reazione dei vertici ecclesiastici alla decisione dei parrocchiani di rendere pubblica la lettera-denuncia è stata improntata al massimo riserbo. Non si è registrata nessuna presa di posizione ufficiale dalla Santa Sede, il che potrebbe interpretarsi come una conferma della presa di distanze stabilita due giorni fa da monsignor Di Tora («Sono questioni che riguardano l’ordine carmelitano»). In ogni caso, oltre che un problema di rapporto con la comunità parrocchiale, stanno emergendo nodi sul versante giuridico-organizzativo: se verrà provata la condotta illecita del sacerdote, in violazione di almeno uno degli obblighi di castità, obbedienza e povertà solennemente sottoscritti, cosa ne sarà degli atti da lui firmati per conto della Curia generalizia? Il padre chiamato in causa nel dossier a luci rosse, infatti, ha rivestito incarichi di rilievo in tutto il lungo periodo di cui parlano i due prostituti che hanno confessato la liason. Gli scenari possibili, qualora venga provato il «persistere del delitto», sono di natura diversa: vanno dalla dimissione dallo stato clericale (prevista dal codice di diritto canonico) all’allontanamento dall’ufficio (decisione peraltro già presa un mese fa), con forti dubbi da sciogliere sulla regolarità delle determinazioni assunte in passato.Volantini contro «l’omertà»
Resta lo sconcerto per l’accaduto. Qualche settimana fa tra corso d’Italia e via Po sono stati affissi decine di volantini (subito strappati) che denunciavano «l’omertosa complicità» della «gerarchia ecclesiastica». I promotori dell’iniziativa contestano in primis il fatto che, nel tentativo di mettere a tacere lo scandalo, si sia deciso di trasferire fuori Roma non solo il padre coinvolto ed eventuali correi, ma anche parroco, viceparroco e collaboratore dell’annessa chiesa di Santa Teresa. Il «repulisti» è stato vissuto come un’ingiustizia ai danni dei religiosi di grado più basso. E ieri, a conferma di quanto il tema sia sentito nel quartiere, è trapelato un dato: i bimbi iscritti al catechismo per la prima comunione sono scesi, per effetto dello scandalo affiorato un po’ alla volta da giugno, di ben due terzi, da 46 a 15.
9 ottobre 2015 | 07:59 CORRIERE DELLA SERA

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