AFORISMA

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(Rita Levi Montalcini)

Nostra Signora del Carmelo

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domenica 31 luglio 2022

ARMANDO CUGNOD: un ricordo di ALESSANDRA GIUSTI



ARMANDO CUGNOD

Vorrei dedicare un ricordo ad un caro amico poeta a vent’anni dalla sua scomparsa, avvenuta il 31 luglio 2002. Ringrazio di cuore l’amica Dani che mi offre la possibilità di farlo.

Armando Cugnod, nato a Brusson in Valle d’Aosta l’8 novembre 1911, figlio di una famiglia contadina di nove fratelli, studiò Letteratura presso il Seminario Maggiore di Aosta dove era stato accolto avendo espresso l’intenzione di farsi sacerdote; ma lungo il cammino capì che non era quella la sua vocazione. In seguito, lavorò presso l’Ufficio di Collocamento in vari paesi della sua Valle d’Ayas, una delle più belle vallate valdostane laterali. Profondamente credente, tutta la sua vita fu un inno al Creato, tanto da far percepire a coloro che hanno avuto il dono, come me, di conoscerlo, di trovarsi di fronte ad un piccolo gigante. La sua statura fisica, infatti, non rispecchiava quella morale, ma appena incominciava a parlare, ecco che la grandezza spirituale si manifestava in tutta la sua potenza. Un antesignano della difesa dell’ambiente, un illuminato che sapeva vedere lontano. La sua fede si esprimeva, oltre che tramite la sua poesia, attraverso la sua capacità di accoglienza del prossimo, la sua disponibilità nei confronti dei più deboli, il suo profondo senso di giustizia, la sua attenzione alle piccole cose, ai fiori, alle piante, alla Terra intera. Visse tutta la sua vita insieme alla sorella Graziella, di salute cagionevole, dedicandosi a lei con vero amore fraterno. Ecco, dunque, qual era la strada che il Signore aveva tracciato per lui.

Il “supporto” che amava di più per le sue poesie non era cartaceo: erano le pietre, per l’esattezza le “lose”, sottili lastre di ardesia spaccate a mano e utilizzate per la copertura dei tetti delle case, sulle quali egli scriveva con eleganti pennellate bianche, esponendole poi fuori di casa alla portata di tutti. Ogni passante rimaneva colpito e si fermava a leggere e, se Armando era sulla soglia, invitava le persone ad entrare: ascoltarlo era sempre un piacere e un arricchimento. Scriveva in francese, italiano e latino e la sua voce dolce incantava l’ascoltatore. Ebbe la gioia, poco prima della sua scomparsa, di vedere pubblicate, questa volta su carta, le sue composizioni nel volume “Rime e Pensieri”, di cui si occupò personalmente con l’aiuto di alcuni volenterosi compaesani affascinati dal suo scrivere. Sulla copertina del libro sono ritratti Armando e Graziella.

Da “Rime e Pensieri” riporto la seguente poesia, priva di titolo, come spesso le sue composizioni:

Je vous aime humbles fleurs de la montagne,

des glaciers vous êtes les fidèles compagnes…

c’est vous si petites, si pures, si belles

qui m’apprenez à gravir la mystique échelle

qui de sommet en sommet mène à Dieu.


Alessandra Giusti


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