AFORISMA

Meglio aggiungere vita ai giorni, che non giorni alla vita
(Rita Levi Montalcini)

Nostra Signora del Carmelo

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colei che ci ha donato lo scapolare

lunedì 7 ottobre 2019

LA VIA CRUCIS DI TERESA GARDI


LA VIA CRUCIS DI TERESA GARDI


LA STATUA DI S. TERESA NELLA CHIESA DEL CARMINE
E LA TOMBA DI TERESA GARDI IN QUELLA DELL’OSSERVANZA AD IMOLA

Teresa d’Avila e Teresa Gardi di Imola stanno su questa terra lo stesso tempo, 67 anni,
ed io li ho già superati da ben 8, ma continuo a ripetermi:
ben difficilmente la mia memoria rimarrà per oltre 4 secoli (come la prima)
oppure oltre 180 anni (come la seconda).
La prima infatti muore nel 1582 e la seconda nel 1837;
eppure di loro ancor si parla, anche se l’una sugli altari
e l’altra purtroppo ancora dietro … gli altari!

Quello che più mi sorprende è che il loro insegnamento sia ancora di viva attualità.
E dire che nessuna ha acquisito titoli di studio nelle aule scolastiche,
ma solo alla scuola casalinga del Signore,
in quel fecondo dialogo spirituale tra cuore e cuore che è la meditazione.



IL QUADRO SULLA TOMBA DI TERESA GARDI

La prima aveva la penna facile.
Credo che nessuna claustrale abbia scritto così tanto di sé,
anche se il tutto poi confluiva sempre verso Dio.

Della seconda non conserviamo quasi nulla,
eppure il Signore seppe suscitare un Direttore spirituale
che per 36 anni la guidò con mano ferma e sicura
verso i vertici della contemplazione, lasciandoci un Diario illuminante.

Per entrambe l’incontro eucaristico
la condivisione della Passione del Signore
 furono i due capisaldi dell’intera esistenza
e vorrei consentirmi una precisazione per la seconda.
Qualora avvenisse il miracolo per la sua Beatificazione,
la proclamerei subito Patrona della Via Crucis:
questa sua pia pratica serale rappresentò per lei un vero pilastro.



LA MADDALENA AI PIEDI DELLA CROCE (Duomo di Imola)
Facciamo un salto indietro di oltre 60 anni.
Facevo allora le Medie nel Collegino di Cherasco (CN)
ed era per me un tormento tenere a mente
le 14 Stazioni della Via Crucis, che facevamo ogni venerdì.

Dovetti ricorrere all’aritmetica
ed ai numeri dispari 3, 7 e 9 per ricordare le tre cadute.
I numeri pari 4, 6, 8 mi aiutavano invece a tenere a mente
l’incontro con sua Madre, la Veronica e le pie Donne.

Le altre 7 Stazioni riempivano gli spazi vuoti,
ma la scoperta dell’uovo di Colombo avvenne solo due decenni fa,
quando cominciai a commentare liricamente
le varie Vie Crucis incontrate in diverse Chiese.
Le poesie non nascevano a tavolino con lo stampo,
ma solo dopo essermi immedesimato in quelle Stazioni,
 per cui posso dire che ogni Via Crucis ha un sapore diverso.



LA PIETÀ (Chiesa di S. Lorenzo)

Debbo ammettere però che ogni Via Crucis di Teresa Gardi
era effettivamente una riedizione di quella reale del Cristo,
essendo accompagnata da dolori lancinanti.

Ed a questo punto lascio la parola al suo solerte Direttore di spirito,
il francescano P. Carlo Francesco da Bologna.
Si tenga presente che il suo è un italiano di fine Settecento e primo Ottocento.
Mi permetto soltanto di decorare ogni sua narrazione con immagini imolesi,
che erano sempre sotto lo sguardo della nostra cara Teresa Gardi.

(NB: I numeri iniziali tra parentesi si riferiscono sempre
ai vari paragrafi del Diario del suo Direttore Spirituale)


IL CROCIFISSO (Chiesa di S. Agata)

“Disse pure, che era qualche tempo dacché quando faceva la S. Via Crucis
dopo alcune stazioni non poteva tenere ferma la sua mente,
ma che gli andava in aria non intendendone la ragione,
solo dicendo che gli nascevano grandi pene interne.

[68] 11 detto Marzo 1807.

Espressamente manifestò quanto le occorreva nel fare la S. Via Crucis.
Disse pertanto, che da molti giorni nel cominciare questo pio esercizio
(di cui ella ne fu sempre in tutto il tempo di vita sua devotissima)
cominciava pure a sentirsi pene interne, che corrispondevano anche nel corpo,
sempre analoghe alla stazione che meditava ;
ma che poi arrivando alla Crocifissione sentivasi oltre la pena interna,
come smartellare le mani, i piedi, il cuore,
per cui talmente risentivasi tutto il corpo,
che varie volte non è stata capace a proseguire sino alla fine;
onde gli conveniva mettersi a sedere fintanto che gli era passato
con un copioso e freddo sudore effetto della veemenza dell'interno patire.
Di ciò ella si lagnava temendo, o che qualcheduno se ne accorgesse,
o che prendessero scandalo dal non vederla proseguire.
Si raccomandò perciò al Signore, ed altre volte à potuto,
benché con gravissimo stento, terminarla".


PIETÀ (Chiesa di S. Maria in Val Verde)

"Disse pure, che proseguivano le atroci pene,
che soffriva nel fare la S. Via Crucis
sempre analoghe alla stazione, che meditava,
di modo tale che alla Crocifissione
gli conveniva mettersi a sedere,
 per non poter in veruna maniera proseguire ;
che però addimandava se poteva farla
qualora vi fosse della gente in Chiesa,
acciò vedendola mettersi a sedere
 non si scandalizzassero :
cui fu risposto, che non v'era questo pericolo,
onde proseguisse pure il pio esercizio
 fin dove poteva."(69)



ECCE HOMO (Chiesa di S. Maria in Valverde)

[70] 20 Aprile 1807.

"Nella giornata dei 19 corrente non poté parlare ;
solo pregò il Confessore a volergli dire qualche cosa di Dio,
e così restò contenta.
In oggi à manifestato vani strattagemmi del demonio
 usati per impedirgli la S. Via Cruciss.
À pur raccontato, quanto ella patisca
sin dal principio di Quaresima nel suddetto quotidiano esercizio della S. Via Crucis,
e che teme non potervisi più accingere.
Dice pertanto, che sul bei principio sperimenta un non so che,
che neppur essa sa spiegare, se non col dire
che la sua mente talmente si fissa nella rispettiva Stazione,
per cui sembragli di sperimentare e sentire
con tutta la vivezza quanto ivi sofferse il Redentore,
e nel tempo stesso gli pare di non essere in sé di modo tale,
che appena va avvertendo di mutare stazione.
Ma arrivando alla Crocifissione
ordinariamente se gli moltiplicano le pene in modo,
che assolutamente non puol proseguire".


L’ADDOLORATA (Filippo Scandellari, Chiesa dei Servi)

"Quivi dice che ogni volta sentesi riaprire la piaga del petto,
e tramandare vivo sangue : sembragli in allora, che tramandi dell'aria,
che gli cagiona un freddo di morte :
e che detta piaga va a corrispondere nell’ interiore in un luogo,
che sicuramente qualche volta sembragli dovergli dare la morte.

Questo sperimenta quattro o cinque volte il giorno,
costantemente poi dal momento in cui comincia a pensare
di partirsi per andare a fare S. Via Crucis
sino al momento in cui ritorna a casa;
è poi più lungo e più intenso la notte.
Lo sente e addolora quasi di continuo,
ma solamente ne’ succennati tempi sente con indicibil pena
quel coltello, come ella dice, che trafigge, si svolge,
e si aggira nella parte inferiore della piaga del petto"2.


LA CROCIFISSIONE (Chiesa di S. Lorenzo)
[74] 30 Maggio 1807.

      "Sì nel giorno 27 siccome in oggi dice che sempre gli è cresciuta codesta pena interna,     
 e codesto strappamento di visceri, come in questa mattina in confessionale
mi è convenuto osservare.
In tal tempo capisce quello che dicono gli altri,
ma dalla veemenza del dolore non puol rispondere.

Mi à raccontato che nel giorno del Corpus Domini 28 corrente
nell’accompagnare in tutta la Processione il Santissimo
à sempre avuto d' avanti gli occhi il divin Redentore
tutto grondante sangue, così ridotto,
come egli gli andava suggerendo,
da peccati di quelli stessi che erano in Processione".


PIETÀ (Chiesa dei Cappuccini)

 "Mi à detto di non aver mai capito
quanto mai sia grande la forza dell' Ubbidienza
(si noti che il Confessore gli aveva detto,
che ad onta di qualunque difficoltà
andasse pure in Processione,
e la sera non lasciasse d’andare a fare la S. Via Crucis,
che il Signore l’ avrebbe sicuramente assistita,
e ciò con tutto il fondamento)
stanteché non si poteva reggere in piedi,
essendo talmente gonfii,
che non li poteva tenere neppur dentro le pianelle,
e per cui sembravagli che dovessero
per la gran violenza crepare,
oltre il continuo frizzamento che sperimentava,
e ciò non ostante terminò il viaggio senza cadere,
il che ella temeva grandemente,
 siccome non ostante il gran patire e de' piedi e del petto
come la mattina, poté la sera fare al solito la S. Via Crucis".



CROCIFISSIONE (Chiesa di S. Agostino)
[76] 25 detto giugno 1807.

"À raccontato che ieri dopo la SS. Comunione
il Signore le fece capire quanto fosse piccolo il numero
di quelle persone, che veracemente l'amavano,
e quanto sorprendente il numero di quelle
che poco o niente si curavano d'ottener l’ amor di Dio.

Questa intelligenza o rivelazione le cagionò tanta pena e tristezza,
che per un pezzetto si trovò sull'orlo della morte,
e  sarebbe infallantemente spirata,
se nel maggior colmo del dolore
lddio stesso non avesse alleggerita la comunicata intelligenza.

Anzi dice d'aver pregato vivamente il Signore
a non fargli più capire sì tremenda verità ;
poiché non trova luogo ove inabissarsi,
e nasconderai per la pena,
che di ciò è costretta a provare".


INNO IN ONORE DELLA VEN. TERESA GARDI  A 250 ANNI DALLA NASCITA

1 - Teresa, ben sapendo
che il Cristo bussa invano
a tanti cuori, il tuo
sapesti spalancar!

2 - Ed ecco che le Piaghe
sante del Salvatore
ti sanno in olocausto
d’Amore trasformar!

3 - Teresa, fosti sempre
quel faro luminoso,
che vuol portare a Dio
l’intera umanità! (RIT)

4 - Chi mai saprà ridire
le tante Vie Crucis,
che in Imola facesti
con indefesso ardor?

5 - Portasti quella Croce
dell’almo Redentore:
rigava le tue spalle,
scarnificando il cor! (RIT)

6 - Il corpo sì provato
da tante malattie
divenne la fulgente
Betania dell’Amor!

7 - I pasti son frugali,
ridotti all’essenziale:
diventa il tuo digiuno
arma per convertir! (RIT)

8 - Ti vuole il tentatore
vessare crudelmente.
Risulti vincitrice
sol grazie all’umiltà!

9 - Sovente sei astratta
dai sensi, sprofondata
in intimi colloqui,
presagi già del Ciel. (RIT)

10 - Ti mostri assai restia
ad accettar l’offerta
di diventare Sposa
del nostro Redentor.

11 - Conosci tu fin troppo
l’estrema piccolezza
dell’esser tuo: cedi
all’insistente Amor. (RIT)

12 - Ricevi quell’anello
nuziale, che sigilla
pienezza dell’unione
con l’alma Trinità.

13 - Avevi tre Avvocati
nell’Angelo Custode,
il Padre San Francesco,
Teresa di Gesù. (RIT)

14 - T’apparve il grande Papa,
che visse prigioniero,
mostrandoti il fulgore
di tanto suo soffrir.

15 - Fu tanto il tuo pregare
che venne allontanato
l’orrore della peste
da questa tua Città! (RIT)
……………………………

(Milano 22-8-2019)

PADRE NICOLA GALENO, OCD


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