AFORISMA

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domenica 27 novembre 2016

Commemorazione trigesimale di Elena Rocca (don Mazzanti)

Don Mazzanti: COMMEMORAZIONE TRIGESIMALE DI ELENA ROCCA


 
ELENA ROCCA, MITE E CARA FANCIULLA

(Parafrasi da un testo di Don Giuseppe Mazzanti)

E’ già trascorso un mese dalla morte
d’Elena Rocca ed il rimpianto vive
tuttora intenso dentro al cor di chi
la conobbe, l’amò, venendo messo
a parte d’interiori confidenze.

Elena Rocca, la mite fanciulla,
qual mammoletta timida sapeva
le più belle virtù nel cor celare,
nel suo breve soggiorno sulla terra
il buon odor di Cristo diffondendo.

Elena, fosti un Angelo! Il candore
dagli occhi, tratti e insieme traluceva.

Era il tuo volto diafano e direi
quasi etereo, sempre improntato
ad un sorriso di dolce mestizia
capace di bear chi lo guardava.

Anima che rivela una bellezza
senza scorie mondane che soddisfa
senz’attaccar i sensi sol il core;
un genuino che riscalda
di santi affetti quanti dai suoi raggi
si lasciano davvero illuminare.

E questa tua purezza virginale,
Elena, non potevi a noi celare.
Le restanti virtù dissimulasti,
coprendole con velo d’umiltà:
eri persuasa di non possederne,
eppur nel tuo corredo c’eran tutte!
Fortunati color che avvicinarla
poteron, penetrando nei recessi
intimi e sì preziosi del suo cor!

(Ferrara 27-11-2016), Padre Nicola Galeno
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È già trascorso un mese dalla morte e il rimpianto vive tuttora intenso nei cuori di chi la conobbe, di chi l'amò, di chi seppe le confidenze intime dell'animo suo. Elena Rocca, la mite e cara fanciulla, che, quale timida. mammoletta, nascondeva le virtù più belle, nel suo breve soggiorno sulla terra diffuse intorno a sé il buon odore di Cristo. Elena era un Angelo!
Il candore le traluceva dagli occhi, dai modi, da tutto l'assieme. Il suo volto diafano, quasi etereo, improntato sempre ad un sorriso di dolce mestizia beava chi la vedeva. Era una di quelle anime che rivelano una bellezza senza scorie mondane, la bellezza intima che soddisfa il cuore e non attacca i sensi; un vero sole che riscaldava di santi affetti quanti si lasciavano da esso illuminare.
La purezza virginale era la sola virtù che non poteva nascondere. Tutte le altre le sapeva dissimulare, coprire col velo dell'umiltà,persuasa anzi, di non possederne alcuna. Eppure le aveva tutte. Fortunati quelli che potevano avvicinarla e penetrare gl'intimi preziosissimi recessi dell'anima sua!
  


Don Giuseppe Mazzanti

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