AFORISMA

Meglio aggiungere vita ai giorni, che non giorni alla vita
(Rita Levi Montalcini)

Nostra Signora del Carmelo

Nostra Signora del Carmelo
colei che ci ha donato lo scapolare

mercoledì 23 giugno 2021

RICORDANDO SR. MARIA ELISABETTA DELLA TRINITÀ (Agnieszka Witek)

Chiedo una preghiera di suffragio per una cara consorella polacca venuta in sostegno al nostro Monastero di Parma. PN


RICORDANDO SR. MARIA ELISABETTA DELLA TRINITÀ

(Agnieszka Witek)

    Il 20 giugno, nella notte fra il sabato e la domenica, all'una in punto, la nostra Suor Elisabetta è andata incontro allo Sposo! Due anni fa una diagnosi infausta sembrava non lasciarle che pochi mesi di vita: invece il Signore le ha concesso ancora del tempo, vissuto con grande consapevolezza (Elisabetta era anche medico!), piena accettazione e gioiosa serenità: tanto più che un lungo soggiorno presso il Carmelo di Concenedo le aveva dato non poco giovamento.

  Ma ultimamente, dopo la Pasqua, l'aggravarsi della malattia ha fatto capire che neppure l'aria di montagna poteva più aiutarla... e così è ritornata nella nostra comunità. Accompagnata da medici competenti e seguita da brave infermiere che l'hanno amata come una sorella, Suor Elisabetta ha vissuto con grandissima pace questo ultimo tempo della sua vita, parlando della propria morte in tutta semplicità e in trepida attesa.

   Fino alla sera dello scorso venerdì ha conversato e pregato con noi; poi ha iniziato a respirare con fatica e da quel momento ha bisbigliato appena qualche frase. Una carissima infermiera che sabato sera è venuta appositamente per posizionarla con competenza professionale, vedendo il suo respiro faticoso ha detto che non aveva il coraggio di lasciarla ed è voluta rimanere con la Madre e altre tre sorelle a vegliarla fino all'ultimo.

   Abbiamo accompagnato il suo tratto finale di strada con preghiere, canti, e frasi della Scrittura, il tutto alternato a momenti di profondo e affettuoso silenzio. Verso l'una il suo respiro, faticoso ma regolare, ha cominciato a farsi più irregolare e imprevedibile. Poi, all'improvviso, il respiro si è fatto del tutto normale, come se non vi fosse in lei ombra di sofferenza; e in quel momento Suor Elisabetta ha aperto gli occhi, fissando a lungo un punto lontano ma reale, mentre il suo volto assumeva un'espressione quasi infantile, serena e stupita allo stesso tempo.

   Noi che l'assistevamo, per una specie di tacito accordo, ci siamo alzate tutte in piedi, percependo la solennità del momento. Mentre le nostre preghiere si facevano più intense, l'infermiera ha guardato l'orologio da polso: e noi abbiamo capito che aveva colto il momento esatto - ma per noi quasi impercettibile - della morte. Allora la Madre, ricordando all'improvviso che Suor Elisabetta amava moltissimo un certo Alleluia, lo ha intonato, miscens gaudia cum lacrimis (mescolando le lacrime al gaudio), e tutte noi l'abbiamo seguita. E siamo certe che al nostro alleluia si è unito, dalla sua nuova patria, anche quello di Elisabetta.


   I funerali hanno avuto luogo mercoledì 23 giugno, alle ore 10.00: questo ritardo dipende dal fatto che i suoi amatissimi parenti, prima di partire da Danzica alla volta di Parma, hanno dovuto anche espletare tutto il protocollo anti-covid. 

   Una preghiera anche per loro. Aggiungiamo una fotografia che potremmo chiamare "Un sorriso da Parma e dal Cielo"  che raccoglie sullo sfondo alcuni tratti o momenti importanti della sua vita: il postulandato, la professione, il velo nero e... il suo amato violino! Rimaniamo uniti nella preghiera.

                                                 Le Sorelle del Carmelo di Parma

Nata in  Gdansk (Polonia)  il  08.10.1971 – Professione il 29.05.1999

Morta il giorno 20.06.2021   in   PARMA  presso il Monastero delle Carmelitane Scalze.


RICORDANDO SR. MARIA ELISABETTA DELLA TRINITÀ
(Agnieszka Witek)


Se penso al sì traumatico commiato
di molti in ospedale per il covid
staccati dagli affetti  sacrosanti,
quanto invidiabil pare la tua sorte!

Tu fosti accompagnata passo passo
dalle Sorelle fino sulla soglia
di quell’eternità, che meritasti
grazie al calvario della malattia.

Per un’appassionata di violino
fu certo la suonata più avvincente:
l’archetto del dolor purificò
il corpo, ridonandogli fragranza!

E nell’entrar nell’almo Paradiso,
sentendo che ti cantan le Sorelle
quell’Alleluja, delizia del core,
sai lor mandar il bacio più fraterno!

(Ponderano 24-6-2021), Padre Nicola Galeno

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