E’ l’umana sorte
Sono parole contorte
Che rompono in mille schegge
Ogni pacato dialogo. E’ legge
Di chi non vuol accettare
L’altrui pensiero e crede
Di essere nel giusto.
Sbagliando, correndo
faticando, amando
Movimenti dell’esistenza
Con contorno d’altro, o senza
Presenza, assenza, pazienza
Ci si imbosca nel profondo io
E ci si dimentica di Dio
Di te, di me, del creato del reato
Di non ammettere d’aver sbagliato.
Ho sbagliato? Non mi scuso?
Sbaglio di nuovo, tenendo il muso?
Non so che dire, sono delusa
Di me stessa, di quanto è successo
E adesso?
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