AFORISMA

Meglio aggiungere vita ai giorni, che non giorni alla vita
(Rita Levi Montalcini)

Nostra Signora del Carmelo

Nostra Signora del Carmelo
colei che ci ha donato lo scapolare

venerdì 14 settembre 2012

DOMENICA LUISE

Da poco ho conosciuto Domenica Luise, non di persona, ma attraverso la sua scrittura! Qui sotto, il link del suo blog, ma a lato, tra i miei siti preferiti, ho incluso una sua fiaba, totalmente illustrata da lei. La potrete trovare sotto il nome "l'usignola stonata di Domenica Luise". Amo le fiabe, anche quelle moderne, e la professoressa di lettere che le ha inventate, ha una fantasia davvero inesauribile. Qui sotto, due link per conoscere meglio la scrittrice e nel contempo, godervi altre fiabe! E un'intervista "rubata" da Arteinsieme per approfondire la conoscenza di questa deliziosa scrittrice! Il terzo link, riguarda un altro suo blog di impronta religioso/spirituale
Vi auguro di poter conoscere Mimma, per poter apprezzare, come me, l'arte la spiritualità e la delicatezza d'animo di Mimma.



http://usignolamimma.wordpress.com/

http://iltesorosommerso.wordpress.com/2011/09/20/il-giardino-amoroso/#comments

L’intervista è a Domenica Luise, conosciuta anche come Mimma, che così dice di sé:

Sono nata a Villafranca Tirrena, provincia di Messina, il 18-2-1943, il papà si chiamavaEspedito, nome strano, ed era maresciallo della finanza, la mamma casalinga.  Una vita semplice,  quando avevo tre anni e mezzo è nata Iole, mia sorella. Studi: liceo classico, laurea in lettere classiche, ho subito insegnato  e, con l’esperienza sul campo, sono riuscita a stabilire un buon rapporto coi vari presidi, colleghi ed allievi.
La passione della scrittura mi ha sempre perseguitata da prima di iniziare le scuole elementari.  Divenni la poetessa di tutti i compleanni onomastici, matrimoni e festicciole familiari. 
Non parlo volentieri dei miei rapporti con gli editori, preferisco dimenticarli.
Non partecipo a concorsi poetici anche se ultimamente mi ci hanno tirata dentro per i capelli, ma non capiterà più.
Ho mandato una poesia solo perché credevo che si trattasse di una cena fra amici.
Non concepisco altro che la condivisione poetica,  le competizioni non mi piacciono, e mica è una corsa di cavalli o una lotta di polli.
Credo che ogni essere umano abbia in sé un poeta più o meno manifesto, scoprirlo progressivamente  è un’esperienza esaltante.



Perché scrivi?

Sento il bisogno di regalarmi così come sono e di dire quello che penso. Credo che aprire la mente anche di una sola persona all’amore verso la poesia  possa dare inizio a catene di bene sostituendo le stupidità della vita  con una passione positiva.


Alla base di tutte le tue opere c’è un messaggio che intendi rivolgere agli altri?

Il messaggio c’è sicuramente perché non parlo soltanto con me stessa ed è che la poesia è fatta di dolore amore e gioco umani, una treccia dove il dolore si trasforma in amore andando ben oltre le parole di cui è fatta così come un quadro va ben oltre i suoi colori e le sue forme. Ed ogni diversità poetica è una ricchezza da condividere sorpassando qualunque competizione.  Sicché, quando una poesia altrui mi affascina, io subito propongo quella persona a Cristina perché scriva nel Giardino dei poeti, dove scrivo anch’io, non penso affatto di prepararmi un rivale che potrebbe avere più successo di me. Abbiamo tutti tanti doni poetici diversi che, messi insieme, si valorizzano vicendevolmente.  Il mio è un messaggio d’amore e di pace, ma debbo dire che il mio scopo artistico è talmente al di sopra di quello didascalico  da ridurlo a così poco da essere niente: io scrivo per amore dolore gioco, in sostanza mi diverto e questo avviene anche quando sono nera e mi lamento.


Ritieni che leggere sia importante per poter scrivere?

Indispensabile. Leggere sempre, di tutto, secondo la voglia del momento, nutre la nostra capacità di amore dolore gioco. Io leggo famelicamente, se si tratta di poesie le rileggo più volte. Quando si commenta si parla con un altro essere umano, bisogna concedere il massimo della propria generosità, ma anche essere sinceri o non riusciremo ad aiutare l’altro. Il commento che schernisce o ferisce non fa per me. L’altro va amato: allora si può commentare con verità.


Che cosa leggi di solito?

Solitamente leggo autori misti dal Decadentismo  ai tempi odierni, studio il club poeti di cui faccio parte e le riviste scientifiche per compensare la mia preparazione umanistica, ma soprattutto per pura passione: mi affascina l’astrofisica. 


Quando hai iniziato a scrivere?

Fu quando avevo quattro o cinque anni perché andai a scuola a cinque anni e sapevo già leggere e scrivere.  Erano i Morti, allora abitavamo in una grande casa a Messina, bussavano alla porta, i grandi accorrevano e tornavano con fasci di crisantemi da portare al cimitero. Io ero affascinata dalla bellezza d quei fiori grandi e colorati, feci delle domande e ricevetti il mio primo trauma: esisteva la morte e sarebbe toccato perfino a me. E quelli morti stavano al camposanto sepolti. Mi fecero una gran pena e, in tutto quell’andarivieni di crisantemi, piegata sul marmo arancione di un comodino nella stanza di mamma e papà, scrissi la prima poesia della mia vita dove farneticavo di lapidi e di lumini, la mamma si insospettì per il mio strano silenzio, volle leggere e strappò dicendo: < Ora queste porcherie! >.
Ci rimasi malissimo e mi confidai col papà, che mi insegnò a contare le sillabe e mi suggerì di dedicare una poesia alla mamma, così non l’avrebbe strappata, uscì fuori: Mammina bella / sembri una stella / il tuo sorriso / è un paradiso, / i tuoi capelli / son neri e belli/ come il tuocore ( licenza poetica ) / pieno d’amore.
Da allora non ho smesso mai più, io lo chiamo il mal d’arte.


I tuoi rapporti con l’editoria.

Pessimi.


Che cosa ti piacerebbe scrivere?

Sono felice sui miei due blog, dove pubblico quello che mi viene spontaneo. Il primo è misto, ci sono anche le ricette di cucina e una categoria dedicata alle nostre foto oltre che i miei racconti, poesie e quadri. Ci scrivo quello che voglio in assoluta libertà mentre nel secondo ho messo una mia fiaba con oltre duecento disegni,  si intitola L’usignola stonata ed è il lavoro di una vita. Solo sto ancora tentando di aggiungere un mio canto libero, che ho creato apposta per questa fiaba, è pronto, ottimizzato e tutto, ma col computer sono imbranata e debbo cercare aiuto. Io non ho una mente tecnologica né matematica, è un mio limite.
Non ho progetti di altre cose da scrivere, seguo la voglia man mano che mi arriva.


Scrivere ha cambiato in modo radicale la tua vita?

Non mi ricordo come vivevo nei primi cinque anni di mia presenza al mondo e non posso quindi dire se scrivere abbia cambiato la mia vita perché ho sempre scritto.


Qualche consiglio per chi ha intenzione di iniziare a scrivere.

Scrivete sempre quello che sentite e quello che conoscete, non costruite: l’ispirazione va semplicemente colta e messa in ordine.
Usate il minimo dell’aggettivazione pregnante sia in prosa che, particolarmente, in poesia. L’ispirazione consiste in quella voglia confusa e oscura di scrivere o dipingere o quello che è. Quando arriva si riconosce. E non scoraggiatevi perché l’insuccesso vi forgia. Non distruggete mai quello che avete scritto, lo rimpiangereste. Io volevo fare un falò, quadri compresi, quando vi viene questo insano pensiero aspettate e vi passerà presto. Quello che avete creato fa parte della vostra storia: amate voi stessi e gli altri, l’ispirazione consiste nell’amore. 
 da Arteinsieme

4 commenti:

  1. Grazie, Danila, per questa presentazione e per le tue parole, per un errore il tuo commento non era visibile sul blog, ma soltanto nella zona di amministratore, domani mi farò aiutare da mio nipote Giovanni per risolvere questa cosa, non me la cavo molto bene nemmeno io col computer. Un abbraccio fraterno e sempre paradisiaco.

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  2. Buongiorno Mimma! Mi permetti di chiamarti così? Mi piace come diminutivo! Sono contenta di sapere che hai graditola mia presentazione, e non può mancare quell'abbraccio fraterno e paradisiaco che avvicina anche coloro che sono lontani fisicamente l'uno dall'altro! Dio è presente e funge da straordinaria liaison!

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  3. Sì, Mimma è speciale, hai fatto bene a ospitarla sul tuo sito Danila!! Un caro saluto e complimenti ad ambedue
    Giovanna

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  4. Ma certo, Danila, mi piace tanto essere chiamata Mimma, ormai ho imparato ad accettare il mio nomignolo, che non ho sopportato per tutta la vita. Ricevo con gratitudine il tuo abbraccio paradisiaco e lo ricambio. Ho trovato la tua email scartabellando in questo blog, ti scriverò perché anche tu abbia la mia. Con gioia.

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Il Paradiso non può attendere: dobbiamo già cercare il nostro Cielo qui sulla terra! Questo blog tratterà di argomenti spirituali e testimonianze, con uno sguardo rivolto al Carmelo ed ai suoi Santi