Il logo è stato realizzato secondo le indicazioni delle monache di SanJosé
La stella dal colore vivissimo...
di san Giuseppe ... si è compiuto un disegno di Dio per la vita della Chie- sa. Teresa di Gesù fu lo strumento provvidenziale, la depositaria di un nuovo carisma di vita contem- plativa, che avrebbe pro- dotto tanti frutti."
Proviamo, in questo numero speciale a raccontare - a più voci, autorevoli e di semplici laici - l’inizio della nostra storia. Sì, perché noi Scalzi siamo nati quel 24 agosto 1562.
Riflettiamo innanzitutto su quanto hanno scritto il nostro padre Saverio Cannistrà ed il Papa. Sen- tiamoci responsabili di questa grande eredità, senza celarci dietro le piccole crisi e incomprensioni.
Il Carmelo Teresiano è un’opera voluta dal Signore, noi siamo i piccoli frutti di una grande semina destinata a fruttificare ancora, sempre di più. Questa celebrazione non è ricordare un evento storico ma la nostra vita.
Stefania De Bonis ocds
Il logo per i 450anni è stato realizzato secondo le indicazioni delle sorelle del convento di San José Dopo i primi bozzetti digitali è nata l'immagine che oggi troneggia in tutti i manifesti e le iniziative per il 450esimo anniversario della fondazione di San Giuseppe.
Il disegno parte della simbiosi tra la cifra che indica gli anni trascorsi dalla fondazione del convento e lo scudo dell'Ordine dei carmelitani scalzi. Gli elementi si fondono graficamente ma l’immagine anche se moderna non si discosta dallo stemma degli Scalzi.
Dal numero quattro parte la croce che si aggiunse nello stemma della riforma per indicazione di san Giovanni della Croce e che si mantiene fino ai nostri giorni. La parte inferiore ricorda, per forma e colore il Monte Carmelo (posto di origine dell'Ordine del Carmelo). Delle tre stelle , una è ingrandita e ingloba le tre cifre, le altre due si dispongono come nello stemma originale.
La scelta di ingrandire una stella ha un significato preciso e non è solo una sfumatura grafica: è ispirato in una frase del Santa sul convento di San José che si trova nella sua Autobiografia: "Un giorno, dopo la comunione, Sua Maestà mi ordinò con decisione di fare quanto era possibile per attuare tale intento, promettendomi che il monastero si sarebbe certo fondato, e che in esso egli avrebbe trovato motivo di compiacimento. Doveva essere dedicato a san Giuseppe che sarebbe stato di guardia a una porta, nostra Signora avrebbe vegliato sull’altra, ed egli, Gesù Cristo, sarebbe stato con noi: così il monastero avrebbe brillato come una stella di vivissimo splendore.” (cap. 32,11). E infine il colore marrone come l’abito dell'Ordine.
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