E’ straordinario come l’uomo
abbia fatto passi da gigante, riguardo le scoperte scientifiche, in
quest’ultima manciata di anni, rispetto a tutto il suo percorso nella Storia.
Tempo fa si è molto parlato del
bosone di Higgins, diversamente chiamato anche “particella di Dio”. La ricerca
nel microcosmo, in contrasto alla ricerca del macrocosmo. Entrambi gli studi,
portano ad una vasta conoscenza, un tempo inimmaginabile.
Da quasi 10 anni, attraverso
l’ausilio del telescopio Hubble, gli astronomi hanno potuto fotografare il
punto più lontano dell’universo. Si chiama estreme Deep Field, in sigla XDF: in sole tre lettere si
racchiude il “miracolo” compiuto dal questo straordinario telescopio che, a
seguito del lavoro di un intero team, ha ottenuto una foto di quello che finora
non era ancora stato osservato, poiché estremamente lontano nell’universo
finora conosciuto. In questo scatto, sono comprese ben 5.500 galassie, anche se
l’immagine che circola sui media, è solo una piccola parte del complessivo
assemblaggio dei dati di ricerca,
ottenuto grazie al Hubble Ultra Deep Field.
L’area che appare, è prossima
alla costellazione Fornax, immagine che è stata possibile solo dopo quasi dieci
anni di dati raccolti da parte del team, che ha esplorato quello che si può definire
attualmente, il punto più lontano dell’universo.
Forse un confine? Non è detto:
quanto hanno rilevato gli astronomi finora, i progressi della tecnologia a loro
disposizione, fa credere all’impossibilità dell’esistenza di un punto
determinato come confine. L’unico limite alla vastità dell’universo, pare sia
la conoscenza umana. Ovvero, fintanto che le ricerche e gli strumenti più
raffinati continueranno a migliorare, avremmo sempre modo di allargare le
nostre conoscenze, ora ristrette agli attuali ricerche.
Studiare queste lontane galassie
primordiali, porta a sostenere che l’unicità della vita sul nostro Pianeta sia
un’impresa titanica. Escludere che non ci sia vita su altri pianeti è
utopistico, in quanto potrebbero esistere altre forme di vita all’estrema
periferia dell’universo. Anche la Terra, infatti, pare trovarsi nella parte
periferica opposta a quella fotografata.
Il team ha spiegato in un
seminario, com’è stato possibile realizzare questo gigantesco passo in avanti,
con l’ausilio del telescopio Hubble, nell’esplorazione dell’universo. L’equipe ha altresì spiegato la
metodologia di assemblamento dele coordinate che hanno permesso gli scatti
fotografici, discutendo anche delle teorie sull’evoluzione delle galassie. Titolo del seminario: Meet the Hubble
estreme Deep Field Observing Team”.
Insomma, si va dal micro al
macro, così come dalle profondità
della Terra, all’immensità dell’universo….semplicemente magnifico!!
Però,,,tutto questo mi fa pensare che se l'universo è immenso, inimmaginabile... come sarà Dio che lo ha creato? E una preghiera di ringraziamento, una lode mi sale dal profondo del cuore per il mio Creatore!
Il Paradiso non può attendere,io penzo che sia così prima troviamolo sulla terra il nostro paradiso ,e speriamo di trovarlo anche dopo ,l'importante è comportarsi bene ,e non sottomettere il prossimo ,e poi è un grande ed inspiegabile mistero ,con le religioni si fanno le guerre ,ma sono anche un freno per non farle,e forse sono state istituite fin dall'antichità proprio per non fare le guerre ,un salutio Riz.
RispondiEliminaRISPONDI SE VUOI NEL MIO BLOG RIZ
RispondiEliminaVado a visitarlo, non conosco il nome del tuo blog, dovresti indicarmelo per favore!! ciao!
RispondiEliminaHo visto il tuo blog, molto bello, ma non ho trovato dove postare un commento! I tuoi video sono fatti molto bene, complimenti!!
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