(sintesi dell’omelia di Padre Antonio ocd)
Il desiderio più profondo dell’uomo è di amare ed essere amato. Non per nulla il Concilio insegna che Dio non creò l’uomo lasciandolo solo: fin da principio uomo e donna li creò e la loro unione costituisce la prima forma di comunione di persone, Però solo un amore vero, grande, profondo, duraturo, rende felici.
Purtroppo nulla nostra vita quotidiana facciamo esperienza che un amore veramente pieno non esiste o non dura perché la morte pone fine a questo amore; inoltre l’amore subisce numerosi attentati che lo degradano, lo sviliscono e lo uccidono. E allora la vita dell’uomo sarà sempre sottoposta a queste dolorose frustrazioni? Il piano di Dio, la Storia della Salvezza, ci dice che l’uomo ha bisogno di essere liberato e deve imparare ad amare con sincerità, ma che il suo amore non sarà pieno e sincero se non è innestato nell’amore di Dio che si è fatto uomo per insegnare agli uomini come si ama.
Gli uomini purtroppo non corrispondono a questo amore e allora Dio che ama l’uomo appassionatamente vincerà questa ribellione della creatura e la ricondurrà a sé. Gli uomini dovranno rientrare in sé stessi e capire finalmente di quale amore Dio li ha amati. Siamo diventati così insensibili, da non accorgerci che attorno a noi, dentro di noi, vi è un Amore dal quale proviene tutto ciò che è buono, bello, vero e valido. Di fronte al male, al dolore, alla morte l’uomo sente una mortale paura e si domanda: “Chi ci darà salvezza?” L’Apostolo Paolo sente questo dramma e dice ai cristiani convertiti dal paganesimo, che essi non devono essere privi di speranza perché sono circondati da un Amore immenso, tenero, forte che sorpassa ogni conoscenza. Il significato della vita di ogni uomo è questo: Dio ci ama e ci salva in Cristo e il nostro destino eterno è di essere sempre felici nella pienezza di amore che è Dio. Questa è la testimonianza che ogni cristiano può e deve rendere al cospetto del mondo. Sul Calvario sembra tutto finito per coloro che hanno crocifisso Gesù; l’Evangelista Giovanni, colui che Gesù amava, ci dice che invece tutto comincia, ma in un piano più alto. Il vero agnello di Dio è stato immolato per una vera e piena liberazione degli uomini dalla schiavitù dell’odio, del male, del peccato. E’ l’Amore che trionfa, per riversare sugli uomini le fonti della grazia, e finalmente gli uomini vedranno e capiranno di quale amore Dio li ha amati.
Preghiamo perché tutti gli uomini sappiano vedere nel Cuore aperto di Cristo, il simbolo con il quale il Padre ha tanto amato il mondo da dare il Suo unigenito Figlio.
Il Padre Carmelitano, in una precedente omelia, ha messo in guardia coloro che si dichiarano persuasi che la Misericordia divina non permetta che nessuna anima vada all’inferno. Che Dio, nel suo amore, perdonerà tutti. Mai convinzione è tanto errata, poiché dimenticano che il Signore è anche giusto. E dimenticano quanto Gesù nel Suo Vangelo sostiene: la Geenna arde sempre per coloro che, come ami secchi, si sono scordati del Padre, o non lo hanno mai accettato come Colui che li ha creati. E per coloro che hanno fatto del male al prossimo, senza aver provato pentimento e aver chiesto perdono. Certo, Dio è misericordioso, lo dice quando promette che dimenticherà tutti i nostri peccati, ma non certo se siamo tanto di dura cervice, da non accoglierlo nei nostri cuori come Padre, da non avere fede in Cristo Suo Figlio. E Gesù infatti dice che chi non lo ha riconosciuto sulla terra, Lui lo rinnegherà in Paradiso.
Attenzione quindi alle false ideologie cristiane, affidatevi sempre alla lettura del Vangelo, ad una guida spirituale di provata fede e cultura cristiana. Pensare che il Signore sia un distributore automatico di misericordia, di indulgenza totale, anche verso i peccatori più incalliti, è l’errore più grossolano nel quale si possa incorrere.
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