8° giorno – Maria,
porta del Cielo
Maria si pone innanzi a noi nel cammino verso la Patria eterna. Ella
con la sua vita santa, le sua fede, speranza e carità, portate al massimo dello
splendore su questa terra, ci indica e ci apre la Via, la Porta del Paradiso.
Ci è accanto fin dagli albori della nostra vita terrena e con la sua luce sa
indicarci sempre, in tutte le circostanze, quale è la direzione giusta da
seguire, da scegliere, se vogliamo conseguire la Promessa di Dio, se vogliamo
tornare alla Casa del Padre. Se cadiamo per la nostra debolezza, Ella ci
risolleva con la sua misericordiosa intercessione, riprendendo con noi il
cammino. Lasciamoci condurre dalla Sua presenza che infonde pace e gioia
profonda ai nostri spiriti spesso tanto provati su questa terra, tenendo lo
sguardo rivolto a Lei, vera Porta del Cielo.
RIFLESSIONE
DALLE “ESORTAZIONI DELLA BEATA FRANCESCA D’AMBOISE, Capitolo X: Esortazione”.
Questa esortazione è breve, ma di
grande effetto sostanziale: bisogna adempire ciò che è stato promesso. Prima di
entrare in religione dovevamo osservare i dieci comandamenti della legge; ora
in più abbiamo i nostri quattro voti, ai quali ci siamo obbligate
volontariamente e che per noi sono come dei comandamenti. Dobbiamo sforzarci di
adempierli e osservarli.
Promettere e non adempire non è altro
che un abuso. La professione è presto fatta, ma è difficile eseguirla. Dura a
lungo, è per tutta la nostra vita. Dobbiamo studiarvi sopra tutti i giorni.
Ognuna è venuta in religione col
proposito di salvarsi. Bisogna averlo sempre davanti agli occhi. Sono certa che
amate il voto di castità e quello di clausura, e che vi risultano facili. Di
cose proprie, grazia a Dio, non ce ne sono se non nel desiderio. Neppure avete
denaro. Ma nelle piccole cose potreste essere proprietarie. Non è la cosa che
fa la proprietà, ma l’attaccamento.
Quando si fa la visita nelle vostre
celle, se fate vedere o nascondete qualcosa a vostra discrezione, non volendo
che la si veda o la si sappia, correte il rischio di essere proprietarie di
rosari, di immagini o di altre cose. Quando si fa la visita, nessuna deve
ingerirsi e venir dietro per vedere cosa si è fatto o se si è trovato questo o
quello. Coloro che accompagnano devono mantenere il segreto sulle mancanze che
potessero essere trovate. Anche quando si fa una correzione, nessuna deve
indagare di che cosa si tratta. Quelle che lo fanno dimostrano un animo
disordinato.
Il voto di obbedienza è il più
difficile, ed è quello che dobbiamo studiare.
Non dobbiamo aspettare il comando, né
fare cosa che la priora venisse a saperla ne sarebbe scontenta, o che è
proibita dagli statuti. Chi lo fa ha una coscienza cattiva. All’inferno non
viene castigata che la propria volontà.
Anche supponendo la retta intenzione,
questo non scusa. Bisogna stare in guardia: il nemico inganna anche con
l’apparenza sia del bene che del male. Si ha poco a cuore e si stima poco
questa obbedienza. C’è qualcuna che non si riesce a mettere in regola che per
forza.
Siete attaccate alle confessioni e
alle devozioni particolari del giorno e della notte, ma quanto a umiltà,
pazienza e altre virtù niente del tutto. Quello che fate al di fuori
dell’obbedienza è più tentazione del nemico che devozione. Usate il tempo che
vi è assegnato per pregare Dio e il resto per i lavori o fare l’obbedienza, e
sarete più contente e in pace con la coscienza. Alcune sono molto curiose delle
novità della casa in cose che le riguardano. Ognuna ha abbastanza di che
occuparsi e pensare a se stessa, conoscersi, pensare a Dio, osservare il
silenzio e impiegare bene il tempo.
Non pensate al mondo; lasciatelo con
i suoi onori e le sue vanità che passano presto. Pensate soltanto a piacere a
Dio e a salvare le vostre anime, e no vi turbate per cose alle quali non potete
mettere rimedio. Lasciate come sono.
Cercate di progredire nella vostra
vocazione, e pensate che le tentazioni sono sempre pronte ad assalirci. Bisogna
stare all’erta. Esaminate la vita dei santi e delle sante, per quale strada
sono andati a Dio. Se abbiamo delle contrarietà è buon segno. Per fortuna i
nostri nemici sono i nostri giudici. Che cosa dobbiamo fare se non tendere a
Dio e osservare la nostra Regola e gli statuti?
Vi raccomando le solite cose e la
pace.
Preghiamo:
O Madre del santo
amore, chi potrà mai dire la tua benevolenza verso di noi per averci chiamati
tuoi figli dilettissimi? Noi non potremo mai ringraziarti abbastanza di questa
tua predilezione; ma nella tua generosità, fa che il bel nome di figli ci
impegni a corrispondere meglio al tuo amore di Madre.
O Maria, tu ci hai
beneficato tanto, ed è nostro dovere innalzare a te l'inno della nostra
gratitudine e ricambiare amore con amore. Ma siccome far questo come si
conviene non è facile al nostro cuore, infiammalo tu in modo da poterti riamare
almeno per quanto ci è possibile.
Il santo Scapolare,
o Maria, ci ricorda le tue premure materne e ci spinge a ricambiarle con amore
tenero e filiale, e noi vogliamo continuare l'amore che Gesù ebbe qui in terra
per te, vogliamo essere veramente tuoi figli. Ave Maria.
9° giorno – Maria,
Arca della salvezza
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