4° giorno – Madre
delle anime purganti
Il suo abito, lo
Scapolare, è anche pegno di sicuro approdo al porto della salvezza dopo aver superato
tutte le prove e in modo speciale quella dell’estremo e abissale mistero della
morte. Lei che è la Madre dei dolori non può essere lontana da nessun tipo di
sofferenza dei suoi figli e il suo Cuore di Madre che ha tanto sofferto, con
profonda e sensibile comprensione, fedele al mandato datogli dal Figlio suo
sotto la croce, non ci abbandona mai. Nel suo amore vigilante e tenace vuol
vederci salvi e continua a sorreggerci e a guidarci sempre, anche nel difficile
passaggio da questa terra al Padre. Maria, come nostra potente protettrice, ci
accompagna fino a quando ci vede al sicuro sulla sponda dell’eternità di luce e
di pace, sostenendoci anche nella purificazione del Purgatorio per cui è
invocata come tenerissima Madre e Consolatrice delle anime purganti, ma ne è
anche la Liberatrice, secondo la sua promessa, di chiunque nella sua vita
terrena l’ha conosciuta, amata e imitata come vera sua Madre.
RIFLESSIONE
DALLE “ESORTAZIONI DELLA BEATA FRANCESCA D’AMBOISE, Capitolo X: Esortazione”
Questa esortazione è breve, ma di
grande effetto sostanziale: bisogna adempire ciò che è stato promesso. Prima di
entrare in religione dovevamo osservare i dieci comandamenti della legge; ora
in più abbiamo i nostri quattro voti, ai quali ci siamo obbligate volontariamente
e che per noi sono come dei comandamenti. Dobbiamo sforzarci di adempierli e
osservarli.
Promettere e non adempire non è altro
che un abuso. La professione è presto fatta, ma è difficile eseguirla. Dura a
lungo, è per tutta la nostra vita. Dobbiamo studiarvi sopra tutti i giorni.
Ognuna è venuta in religione col
proposito di salvarsi. Bisogna averlo sempre davanti agli occhi. Sono certa che
amate il voto di castità e quello di clausura, e che vi risultano facili. Di
cose proprie, grazia a Dio, non ce ne sono se non nel desiderio. Neppure avete
denaro. Ma nelle piccole cose potreste essere proprietarie. Non è la cosa che
fa la proprietà, ma l’attaccamento.
Quando si fa la visita nelle vostre
celle, se fate vedere o nascondete qualcosa a vostra discrezione, non volendo
che la si veda o la si sappia, correte il rischio di essere proprietarie di
rosari, di immagini o di altre cose. Quando si fa la visita, nessuna deve
ingerirsi e venir dietro per vedere cosa si è fatto o se si è trovato questo o
quello. Coloro che accompagnano devono mantenere il segreto sulle mancanze che
potessero essere trovate. Anche quando si fa una correzione, nessuna deve
indagare di che cosa si tratta. Quelle che lo fanno dimostrano un animo
disordinato.
Il voto di obbedienza è il più difficile,
ed è quello che dobbiamo studiare.
Non dobbiamo aspettare il comando, né
fare cosa che la priora venisse a saperla ne sarebbe scontenta, o che è
proibita dagli statuti. Chi lo fa ha una coscienza cattiva. All’inferno non
viene castigata che la propria volontà.
Anche supponendo la retta intenzione,
questo non scusa. Bisogna stare in guardia: il nemico inganna anche con
l’apparenza sia del bene che del male. Si ha poco a cuore e si stima poco
questa obbedienza. C’è qualcuna che non si riesce a mettere in regola che per
forza.
Siete attaccate alle confessioni e
alle devozioni particolari del giorno e della notte, ma quanto a umiltà,
pazienza e altre virtù niente del tutto. Quello che fate al di fuori
dell’obbedienza è più tentazione del nemico che devozione. Usate il tempo che
vi è assegnato per pregare Dio e il resto per i lavori o fare l’obbedienza, e
sarete più contente e in pace con la coscienza. Alcune sono molto curiose delle
novità della casa in cose che le riguardano. Ognuna ha abbastanza di che
occuparsi e pensare a se stessa, conoscersi, pensare a Dio, osservare il
silenzio e impiegare bene il tempo.
Non pensate al mondo; lasciatelo con
i suoi onori e le sue vanità che passano presto. Pensate soltanto a piacere a
Dio e a salvare le vostre anime, e no vi turbate per cose alle quali non potete
mettere rimedio. Lasciate come sono.
Cercate di progredire nella vostra
vocazione, e pensate che le tentazioni sono sempre pronte ad assalirci. Bisogna
stare all’erta. Esaminate la vita dei santi e delle sante, per quale strada
sono andati a Dio. Se abbiamo delle contrarietà è buon segno. Per fortuna i
nostri nemici sono i nostri giudici. Che cosa dobbiamo fare se non tendere a
Dio e osservare la nostra Regola e gli statuti?
Vi raccomando le solite cose e la
pace.
Preghiamo:
Vergine
generosissima, quanto superano la nostra capacità di conoscere e perfino i
nostri desideri le preferenze di affetto che tu hai verso tutti i tuoi figli
devoti!
Non contenta
d'assisterli e proteggerli continuamente in vita e in morte vuoi prenderti
speciale cura di loro anche nel purgatorio.
Quando passiamo da
questo mondo alla vita eterna, la memoria di noi rimane nel cuore dei cari che
lasciamo in terra, ma non sempre essi si ricordano di noi per sollevarci dalle
sofferenze del purgatorio; tu invece ci guardi con amore e così, nella penosa
attesa, potremo ricorrere sicuri a te per averne aiuto e conforto.
O Madre premurosa,
se il ricordo delle nostre infedeltà a Dio porta con se' un grande timore in
un'anima cristiana che sa di doversi purificare nel purgatorio, possiamo
rallegrarci noi devoti del Carmine, e confidare in te che mitigherai le pene e
ci ricondurrai al più presto con te in Cielo, liberi e salvi per l'eternità.
Sia benedetta la tua protezione figurata nel tuo Scapolare che ci rende figli
di una Madre così pietosa. Ave Maria.
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