Stella Maris sul monte Carmelo |
7° giorno – Maria
la tenerezza materna di Dio per noi.
Santa Teresa di
Gesù Bambino canta in una sua poesia a Maria, ed esprime con particolare luce
l’esperienza dell’amore filiale per Maria: “Tu davvero ci ami come ci ama Gesù,
e per noi consenti ad allontanarti da Lui: Amare è dare tutto, anche se stesso
e tu volesti provarlo restando il nostro sostegno: Il Salvatore sapeva i
segreti del tuo Cuore materno, l’immensa tua tenerezza… Gesù ci lascia a te,
Refugium peccatorum, quando lascia la croce per attenderci in Cielo”. Cristo sapeva che con te saremmo stati
al sicuro, non esistono mani e cuore migliori di una Madre come Te, o Maria, e
Gesù ce li ha donati.
RIFLESSIONE
DALLE “ESORTAZIONI DELLA BEATA FRANCESCA D’AMBOISE, Capitolo XII: La
tentazione”.
Questa è una lezione sulla Regola, ed
è molto necessario meditarla e porvi attenzione.
Non ci si deve credere al sicuro per
aver indossato l’abito della religione o perché si vive in clausura: la
tentazione è dovunque. Dà buoni avvertimenti e rimedi.
Se vediamo qualche brutta strada,
esclamiamo: “Attenti!”. Bisogna vedere da dove viene la tentazione, qual è la
sua origine e a quale fine è diretta. Ognuna ce l’ha a modo suo. Le tentazioni
sono materia di esercizio. Non sono sempre peccato, ma occasione di merito se
vi resistiamo. Se a volte avete dei sospetti su qualcuna che potrebbero indurvi
a giudizi contro la carità in tante maniere, non fermatevi sopra e non
acconsentite; continuiate a vivere e a trattare con loro con benignità, senza
scandalizzarvi l’una con l’altra, perché lo scandalo è pericoloso.
Nostro Signore dice: “Chi
scandalizzerà uno di questi piccoli – cioè di animo limitato e imperfetti -,
meglio sarebbe che gli fosse appesa al collo una macina da mulino e fosse
gettato in fondo al mare”. State molto attente a non scandalizzare né con le
parole né in altro modo.
Qualunque pena o afflizione abbiate
nei vostri cuori, portatela il più tranquillamente possibile, e pensate che è
la vostra croce. Aiutate nostro Signore e portatela con lui, volentieri, di
buon animo, tanto dovete sempre portare la croce e se ne rifiutate una, ne
troverete forse un’altra più pesante.
Con vera fede e speranza nell’aiuto
di Dio si vince la tentazione. Non bisogna perdersi d’animo e fermarci nel
nostro cammino, ma sempre farci coraggio. Pensate alle pene e alle grandi
tentazioni che i santi ebbero a sostenere nel deserto. Le pene che essi
soffrirono nello spirito, furono senza confronto molto più dure delle penitenze
che e austerità che imponevano ai loro corpi. Chi non è tentato non acquista
nessuna virtù. Quindi accogliete ciò che piace a Dio, il quale non manda mai
una sofferenza che non sia per il nostro bene.
Egli dice nel Vangelo: “Chi vuole
venire dietro a me, cominci a rinnegare se stesso”, cioè a dimenticarsi, a non
avere nessuna stima di sé, a disprezzarsi e a desiderare di essere disprezzato
dagli altri. Nostro Signore dice che dobbiamo prendere la croce per seguirlo,
cioè accettare la penitenza e i tormenti per amor suo, come egli ha portato la
croce per nostro amore.
Ma vi raccomando, non la portate come
fece Simone il Cireneo! A nostro Signore, esausto per le battiture e i tormenti
sostenuti, i giudei, per paura che morisse prima di arrivare al luogo ove
doveva essere crocifisso, tolsero la croce e la caricarono su Simone. Questi la
prese a malincuore e benché la portasse, non vi morì sopra come nostro Signore,
il quale la portò di sua scelta e volentieri, e vi morì rendendo l’anima a Dio
suo Padre. Fate come lui, seguendo il suo esempio. Voi avete la croce della
penitenza; portatela volentieri sino alla fine: in essa morirete e renderete a
lui le vostre anime.
Lodate e ringraziate Dio per avervi
chiamate al suo servizio. Non disprezzate nessuno, pensate che il comandamento
di Dio è che amiate il vostro prossimo come voi stesse e tutte le sorelle,
anche quelle che vi fanno o vogliono del male.
Soprattutto abbiate carità l’una per
l’altra e preoccupatevi di vincere le vostre passioni. Prendete oggi un rimedio
e domani un altro e così arriverete a poco a poco a vincere e superare le
vostre tentazioni, e quando nostro Signore vedrà la vostra buona volontà e
perseveranza, vi darà la sua grazia e vi aiuterà a portare i pesi della vita
religiosa fino alla fine. Niente vi sarà difficile a sopportare per amor
suo.[…]
Preghiamo:
Vergine singolare,
fiore purissimo del Carmelo, la tua materna intercessione presso il trono di
Dio e il tuo amore per noi ci infondono piena fiducia che per tuo mezzo, le
nostre preghiere saranno accolte ed esaudite da Gesù, tuo Figlio e nostro
Salvatore.
Siccome tu conosci,
Madre mite, le difficoltà del nostro spirito e le tante prove dell'umana
esistenza, speriamo di essere da te sollevati, soprattutto per il santo
Scapolare che fra le tue mani ci appare « vero specchio di umiltà e di castità,
compendio di modestia e semplicità, eloquente memoriale di vita cristiana » e
perché ci consacra a te Madre, Sorella e Patrona di tutti i devoti del Carmelo.
Concedi, o
Splendore del Cielo, all’anima nostra ferita dal peccato e redenta dal sangue
innocente di Gesù, l'abbondanza dei tuoi favori: sui bisogni della Chiesa e del
mondo, sulle nostre attuali necessità, su quelle di tutti i sofferenti, sulle anime
del purgatorio e sulle aridità di ognuno, scenda la luce del tuo conforto e
della tua tenerezza materna. O Stella del mare, assistici in tutte le avversità
della vita finché non ci vedrai salvi con te per sempre
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