Te ne stai col capo chino
decisa a proteggere
la tua dignità.
I capelli rossi ti riparano il viso,
un buffo cappello colorato
copre la tua nuca.
Seduta per la strada
con le gambe incrociate
incroci anche le mani
in silenziosa preghiera.
Accanto a te un panno steso
e il sonno del tuo cane
avvolto su se stesso,
difeso contro il freddo che fa male.
Una ciotola d’acqua,
un’altra per il pane
che tante volte con lui dividerai.
Una busta, una bottiglia,
un pezzo di cartone
è ciò che tu possiedi.
Chissà cosa c’è scritto
in quella lingua straniera!
Ma si fa presto, credo,
ad intuirne il pensiero,
perché la povertà
è sempre universale.
PIERA MARIA CHESSA
Da I mulini a vento
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