Il Mondo siamo noi,
umani dai volti
stravolti,
le voci afone per
gli urli,
gli occhi
spalancati
e la vista
annebbiata
per una vita
abbandonata
e tradita dalle
tragedie quotidiane
Il Mondo siamo noi,
popoli in viaggio
senza una meta,
valige piene di
lacrime,
valige piene
d’indifferenza
dove
nascondiamo
opulenza
apparenza,
mai un briciolo di
dignità,
mai un briciolo di
rispetto verso l’altro,
il diverso,
i diversi di
questo mondo misero
avulso da luci
artificiali
Inno alle guerre
inno ai genocidi
inno alle armi
inno ai pochi o
tanti padroni
che ci illuminano
del loro buio
Il Mondo siamo noi
e nessuno se ne
vergogna
basta un gratta e
vinci
basta una presenza
in tivvù
basta un
presidente impenitente
ad armarci di
vanagloria
mentre la storia
non avrà scrittori
per rintuzzare la
nostra memoria
Però siamo sempre noi
a popolare questo
mondo,
a renderlo
inverecondo,
mentre figli e
nipoti aspettano
d’accarezzar la
speranza
in un fiume di
sporcizia umana
creata e ricreata
solo da noi
cresciuti
nell’abbondanza
…. di una miseria
intellettuale
che non avrà mai,
mi auguro,
copia uguale.
Ho parlato solo de Il Mondo
quello che amiamo
quello che odiamo
quello che siamo
quello che non
vorremmo
quello che ci
veste di mestizie
quello che ci
sovrasta
quello che non
dice mai
basta! alle
ingiustizie,
ai proclami di
vittoria
quando nel sacco
c’è sconfitta,
soltanto boria
Dedico, però, confuso e debole,
un dolce e amaro
sguardo alla Terra,
alla nostra
Terra
quella che sta
sotto i nostri piedi,
calpestata,
avvilita,
offesa e vilipesa
da tutti noi che
siamo il tutto
ma proprio il
tutto
abbracciato al
niente.
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