Padre Generale Saverio Cannistrà ocd col Pontefice Benedetto XVI |
A nome di tutto l’Ordine il nostro Generale ha rivolto al Santo Padre un saluto pieno di gratitudine
Grazie di cuore, Santità!
LA LETTERA DEL GENERALE AL PAPA
Febbraio 2013
A Sua Santità Papa Benedetto XVI Grazie di cuore, Santità!
È questo che sentiamo il bisogno di dirLe dopo che la notizia della Sua rinuncia al ministero pontifi- cio ha raggiunto la nostra famiglia di carmelitani e carmelitane scalze con la velocità di un fulmine, da nord a sud, da est a ovest. Le Sue parole ci hanno profondamente commosso.
Tra i sentimenti che si affollano in noi prevale su tutti la gratitudine. Come tanti milioni di fedeli in tutte le parti del mondo, anche noi, membri del Carmelo teresiano, monache, frati e laici, vogliamo esprimerLe la nostra grande e sentita riconoscenza.
In questi anni del Suo servizio alla Chiesa dalla sede di Pietro, abbiamo visto in Lei una porta aperta per entrare e credere in Gesù, e di questo non finiremo mai di esserLe grati, con tutto il calore e la passione che abbiamo ereditato dalla nostra Santa Madre Teresa. Il nostro cuore, a cui giungeva giorno dopo giorno con delicatezza e profondità il Suo annuncio del Vangelo, è stato plasmato dalle Sue parole di Padre e di Maestro. Con gioia e fiducia abbiamo percorso il cammino a cui esse ci invitavano, gustando ogni giorno di più la bellezza della fede. E oggi ci permetta, Santo Padre, di guardare alla Sua vita e al Suo esempio alla luce dei versi di San Giovanni della Croce: “Mi alma se ha empleado, y todo mi caudal en su servicio; ya no guardo ganado, ni ya tengo otro oficio, que ya solo en amar es mi ejercicio”.
Nel Suo messaggio ci ha detto che ora il Suo servizio alla Chiesa si esprimerà soprattutto nella pre- ghiera. Come comprendiamo bene il valore e la grandezza di questo servizio nel Carmelo Teresiano! Ci lasci accompagnarLa in questo nuovo viaggio alla ricerca dell’Amato.
Vorremmo dirLe con semplicità che ancora abbiamo bisogno di Lei e, se non potremo più godere delle Sue parole, contiamo sul Suo amore silenzioso, sulla Sua preghiera nascosta e sulla Sua fraterna intercessione. La debolezza che oggi sperimenta Dio la cambierà per noi in forza capace di animare il nostro impegno di cristiani e di religiosi.
È Dio che traccia le vie della storia, e davvero le sue vie non sono le nostre vie. Santità, vorremmo averla sempre con noi, per continuare a sentire la Sua voce di pastore che ci rassicurava e ci incoraggiava a inoltrarci nelle valli oscure della vita. Sappia che stiamo vivendo con dolore la Sua de- cisione di ritirarsi, ma nelle Sue parole sentiamo risuonare quelle di Gesù ai suoi discepoli: “Se mi amaste, vi rallegrereste che vado al Padre”. Siamo certi che, come Gesù, anche Lei, Santità, nel ritirarsi, ci comunica lo Spirito, che l’ha accompagnata dalle fresche mattine della Sua infanzia fino al tramonto di questi ultimi anni.
Conti sulla nostra povera preghiera. E l’unico modo col quale possiamo esprimerLe il nostro grazie per la missione che ha svolto con coraggio, con dignità, con fermezza, e soprattutto con vera umiltà.
La Sua testimonianza ci inc raggia a dare la vita in un momento di così grande necessità per la Chiesa. Come diceva S. Teresa: “Felici le vite che per questo si consumeranno!”
Affidiamo tutte le Sue intenzioni a Maria, Regina e Madre del Carmelo, che sempre ci conduce a Gesù, nel cui ossequio vogliamo vivere.
P. Saverio Cannistrà ocd Preposito Generale
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