E ANCHE SECONDO ME
Ieri
sera, 27 febbraio 2013, ho ascoltato parte delle dichiarazioni del filosofo
Massimo Cacciari, relative all’esito delle elezioni politiche e alla rinuncia
di Benedetto XVI al pontificato.
(Su La7 - Otto e mezzo - conduttrice Lilly Gruber)
Tutti
sappiamo che il filosofo veneziano è dichiaratamente “non credente” ma non
possiamo mettere in dubbio la sua capacità di sintesi cognitiva, sulle
situazioni parallele che hanno investito sia la politica dello Stato italiano
che quella dello Stato Vaticano. Pare evidente che la crisi dell’uno si sia
riversata sull’altro.
Cacciari
ha sottolineato che da tempo (forse da sempre, mi verrebbe da dire) il Vaticano ha subito l'influenza della politica italiana in maniera negativa.
Alla
domanda della conduttrice del programma Otto e mezzo su La7, rivolta a Cacciari
su come dovrebbe cambiare la Chiesa, col futuro pontefice, il filosofo ha
risposto: “Deve rinnovarsi, adeguandosi alle vere necessità dell’uomo attuale,
non può stare nel suo mondo, come se vivesse sulla luna!”
Ma,
in pratica, come intende il rinnovamento della Chiesa?
La
novità più interessante, risponde Cacciari, sarebbe quella di ritornare alla
radice del cristianesimo, alle sue origini. Resta comunque un vero miracolo che
un’istituzione abbia potuto attraversare la storia per oltre 2.000 anni e stare
ancora in piedi. Tutti gli altri governi, sia religiosi che politici, sono
finiti, la Chiesa continua il suo cammino, che ora però è in piena crisi.
Allora ci vuole un cambiamento. La Chiesa deve comprendere che la realtà
odierna non è quella di 2.000 anni fa, che l’umanità ha bisogno di sentire che
la Chiesa cammina con lei.
Per
tutto il tempo dell’intervista, Cacciari ha ribadito più volte che la novità
che potrebbe attuare il prossimo Pontefice, sarebbe senz’altro quella di
ritornare alle origini del Cristianesimo.
Che avrà voluto dire con queste sue parole? Che la Chiesa non rispecchia
appieno le prime comunità cristiane che, talvolta, tende ad allontanarsi anche
dagli insegnamenti evangelici.
Mi
direte: ma Cacciari, che si dichiara “non credente”, come mai sostiene le
stesse cose di molti cattolici?
Intanto,
a mio avviso, perché un filosofo che si rispetti (e forse anche buon sociologo,
visto il ruolo rivestito da Massimo Cacciari quale sindaco di Venezia) valuta
ogni problema non solo dal suo punto di vista personale, ma per la semplice
ragione che è stato – e forse lo è ancora – molto vicino al Carmelo Teresiano.
Aveva instaurato un profondo dialogo con Madre Elisabetta, carmelitana
claustrale, che fu priora del Monastero di Legnano, e che ricordò, l’anno
successivo alla di lei morte, in una conferenza imperniata sulla fede, tenutasi
presso il Palazzo Leone da Perego, sede della Galleria d’arte del Comune di
Legnano. Quella fede che non si studia a scuola di catechismo, ma che è un dono
del Signore. Mi chiedo: perché un “non credente” ha tanto interesse a discutere
di fede con una suora di clausura? O con un padre carmelitano? Sete di
conoscenza? Un bisogno interiore non dichiarato esternamente?
Sono
questioni che riguardano l’ex sindaco di Venezia, ma mi servono per valutare
meglio le sue affermazioni, riguardo al prossimo pontificato,e al necessario
rinnovamento della Chiesa, affinché non frani come è franato il governo
italiano. Perché anche Cacciari, così come milioni di cattolici, spera
che il nuovo Pontefice sia quello che dovrebbe essere ogni Papa: la colonna
portante della Chiesa, la chiave di volta della sua struttura. Se la Chiesa
cattolica è rimasta in piedi per oltre 20 secoli, non lo deve certo ai Papi che
l’hanno bene o male governata, ma al suo fondatore, che è Gesù Cristo Signore.
Ecco perché Cacciari ha parlato di miracolo, riferendosi alla durata del potere
spirituale della Chiesa cattolica: quel potere non viene dagli uomini di Chiesa
(che devono comunque fare il possibile per rendersi credibili) ma direttamente
da Dio.
Danila
Oppio
Sì, il miracolo per la durata della chiesa, che ha attraversato i secoli, è davvero tale, compiuto dal Signore Gesù. Molti sono i peccati orrendi e gli errori ed orrori degli ecclesiastici, ma ci sono alcuni di loro che ci danno l'esempio: i santi.
RispondiEliminaMettendosi sotto i politicanti per miseri interessi economici la chiesa non può fare niente.
Ci vuole penitenza, e che sia seria, non da fare fare alle monache, alle brave suore, ai sottoposti e soprattutto alle folle che vanno a messa la domenica e lavorano per vivere pagando le tasse senza mendicare.
Io ho visto con questi occhi le tavolate in alcuni istituti religiosi dove mi hanno invitata perché pensavano che avessi la vocazione a entrare qui o lì. Ho visto le tavole povere e modeste, ma ci sono state anche quelle semplicemente luculliane. Perché mangiare tanto? Ma chi gli vuole impedire il caffè vero, pane burro e marmellata e biscotti al mattino,la piena sazietà a pranzo e a cena, mangiate quello che vi serve, non strafogatevi. E poi predicate la povertà agli altri e fate le questue? Si mangia il giusto con abbondanza, non oltre.
Si meravigliano anche di non sentire mai la presenza mistica di Cristo, e come potrebbero?
Danila, che le vergogne in seno alla chiesa siano tutte venute fuori era necessario: tornino alle origini, è giusto. O altrimenti, se non cambiano dalle radici, si vedranno superare dai pubblicani e dalle prostitute, come ha detto Gesù, e magari dai miei amici virtuali che si sentono increduli.
Cancella pure questo commento se non ti senti di esporlo, è quello che penso e non lo nascondo affatto.
No cara Mimma, non lo cancello affatto,perché - e me ne dispiace tanto - è vero e sacrosanto!
RispondiEliminaPosso dirti di sacerdoti che tardavano ad aprire l'Oratorio, perché c'era la Formula Uno da seguire alla TV, e poi la chiara bugia che ne seguiva: "scusatemi, mi sono addormentato". Posso dirti di sacerdoti golosissimi, e quindi confermo quanto hai scritto. Posso dirti di sacerdoti che votano Berlusconi,malgrado una vita corrotta sia politicamente che personalmente, e alla mia domanda: Ma come fai tu, a votare un uomo simile?" sentirmi rispondere. "E' il meno dei mali, piuttosto che vadano al potere i comunisti" Ma quali comunisti? Quelli di oggi non sono quelli di un tempo. Berlinguer ha mandato le figlie a studiare dalle Orsoline o Marcelline, non ricordo bene. Le ha educate cristianamente, anche se lui si dichiarava non credente. Ma un vero non credente non manda in una scuola cattolica, per di più gestita dalle suore, i propri figli, se non avesse qualche Speranza. E quindi, perchè un sacerdote non può dare il suo voto ad una persona proba, qualsiasi sia il suo indirizzo politico? Ma fosse solo la gola, il peccato dell'uomo, sarebbe ancora uno dei peccati capitali meno criticabili, anche se togliersi un po' di cibo per darlo ai poveri, non solo si tratterebbe di un gesto caritatevole, ma farebbe bene anche alla salute. Le vergogne nella Chiesa ci sono sempre state, da quando esiste, e forse quelle di oggi sono meno peccaminose di quelle dei secoli scorsi. Quanti credenti hanno abbandonato la Chiesa, per unirsi ai Testimoni di Geova, o ai Mormoni, o ad altre sette pseudo-cristiane, perché delusi dagli esempi non edificanti, o peggio, dai non esempi di umanità? Certo, ci sono i santi, e meno male che continuano a nascerne ancora (e purtroppo a morire,vuoi per malattia, vuoi per martirio, ma non si può diventare Beati o Santi, se non si strappa il velo!), Giovani santi, che con il loro esempio,hanno dimostrato che nella Chiesa ci sono ancora anime belle, e questo lo vuole Gesù. Da quanto pubblico, io appaio come una persona che dà contro la Chiesa, ma non è così.Io l'amo, la mia Chiesa fondata da Cristo, e la difendo. Ma non mi nascondo dietro un dito...vorrei che ci fosse trasparenza nel suo interno, e tanta fede, e tanto Amore con la A maiuscola, che si respiri nel profondo, che si senta che i suoi figli, soprattutto gli Ordinati e i Consacrati, sono davvero alla sequela di Cristo e non di Mammona. Vedi Ior, vedi la sete di potere, che credo abbia sopraffatto il nostro caro Benedetto XVI e abbia preferito l'esilio volontario, in preghiera, ad un ambiente quasi corrotto. Il Vaticano non è il Signore, e non rappresenta che in piccola parte la grande Chiesa di Dio, fondata sugli uomini probi e senza ambizioni, potere e danaro. Occorre tornare alle origini, quando gli Apostoli condividevano tutto, ma in semplicità, non con lo sfarzo del Vaticano. La verità fa male, ma va detta. Un abbraccio paradisiaco
Infatti, sempre da non crdente, stanno facendo vedere in TV i probabili nuovi abiti papali, costosissimi e bellissimi...bello vero?
RispondiEliminaE molto edificante, in chi crede nella misericordia, nella povertà da aiutare e negli umili abiti di quesi "poveri" frati" o sacerdoti, sperduti in terre lontane, altro che il lusso del Vaticano!
Perdonatemi
Gavino
Di che dobbiamo perdonarti? Per aver detto la verità? Una semplice casula (quei copri abiti colorati secondo la liturgia delle Messe: verde, rosso, bianco e viola a seconda dei tempi liturgici) costano intorno ai 100 euro, lo so perché ne stiamo comperando uno per i Padri che celebrano nella nostra Cappella sussidiaria. Perché il Papa non potrebbe indossarne uno così? Deve essere per forza ricamato e tempestato di pietre preziose, o firmato da un grande stilista? C'era un film titolato "IL diavolo veste Prada", Adesso ne potremmo girare un altro: "Il Papa veste Armani?:
RispondiEliminaGrazie, Danila: per il coraggio NECESSARIO, al quale anch'io debbo attingere quotidianamente. La mia più grande sofferenza, imparagonabile a tutte le altre, è questa storica corruttela della chiesa. Dante ha avuto un bel coraggio ai suoi tempi, è stato davvero l'uomo eterno e nobile, che guarda, capisce , soffre e lo dice.
RispondiEliminaNon ho mai penetrato così bene il dolore di Gesù crocifisso come guardando la miseria morale e umana della sua chiesa. E vorrei consolarlo, oltrepassare i miei limiti, questa voglia di felicità "mia" o anche mia.
Sì: torniamo alle origini.
Sommessamente... capisco che di questi tempi il tema della sobrietà ecclesiatica sia doveroso ed attuale. Non si può però credere e auspicare la Chiesa sia diversa da come l'abbiamo sempre voluta e pensata noi che ne facciamo parte; essa ci fa specchio, restituendoci un'immagine che solo "adesso" non ci appartiene, ma ci apparteneva fino a pochi anni fa. Onestamente non credo il vero male sia l'abito di seta e lana del papa o i preziosi ricami di casule e pianete d'antiquariato... Chi di noi non ricopre d'oro colui/colei che ama? Tra innamorati c'è bisogno di fare regali costosi per mostrare affetto e riconoscenza? No? Sì?
RispondiEliminaIl papa è vestito così perché i cristiani l'hanno sempre voluto vedere vestito così. Vogliamo che vada vestito diversamente? Non credo sia sia questo il problema, presto cambieranno molte cose in seno alla Chiesa. Attenzione però a non confondere la sobrietà con la sciatteria... in molte delle nostre liturgie il confine è davvero sottile.
Dio non ha bisogno del nostro "oro", ne abbiamo bisogno noi, per non dimenticarci di quanto Lui è prezioso. Da sempre, l'uomo ha riservato al divino la parte migliore delle sue risorse: Dal sacrificio di Abele al piviale del Papa, senza distogliere lo sguardo dal fratello bisognoso, cosa che mi pare la Chiesa abbia sempre avuto nelle priorità.
don Maurizio Roma
Caro don Maurizio, il tuo commento meriterebbe una risposta più articolata. L'abbigliamento papale ha distolto, nei commenti, il punti cruciali che volevo sottolineare: Cacciari, dichiarato non credente, dialoga con i Carmelitani, e a mio vedere, sta cercando quel che non ha ancora trovato.Mentre molti pseudo.cattolici non cercano più. E sai cosa voglia intendere. L'altro punto era la frase finale del mio postPerché anche Cacciari, così come milioni di cattolici, spera che il nuovo Pontefice sia quello che dovrebbe essere ogni Papa: la colonna portante della Chiesa, la chiave di volta della sua struttura. Se la Chiesa cattolica è rimasta in piedi per oltre 20 secoli, non lo deve certo ai Papi che l’hanno bene o male governata, ma al suo fondatore, che è Gesù Cristo Signore. Ecco perché Cacciari ha parlato di miracolo, riferendosi alla durata del potere spirituale della Chiesa cattolica: quel potere non viene dagli uomini di Chiesa (che devono comunque fare il possibile per rendersi credibili) ma direttamente da Dio.
RispondiEliminaIl ritorno alle origini è necessario. La chiesa primitiva non cercava il lusso dei secoli che ne sono seguiti.
Non dobbiamo dimenticare che Gesù è nato in una "stalla-grotta-capanna" come in vari modi viene definito il suo luogo di nascita. E a chi gli domandava "Dov'è il tuo regno?" Rispondeva: "IL MIO REGNO NON E' DI QUESTO MONDO". Non una reggia, dunque, che invece i Papi già dai primi secoli, si fecero costruire, in quanto avevano potere temporale, oltre che quello spirituale. Beh, a mio avviso, Cristo non voleva che Pietro sedesse su un trono. Altrimenti si sarebbe seduto lui per primo. La Chiesa può ancora cambiare, anzi deve. Se vuol essere ancora credibile. Il vitello d'Oro era fatto per gli uomini, Dio, come tu ben sostieni,non ha bisogno d'oro. Gli uomini si. E se ne ornano. Dio ha bisogno di fede e di preghiere..anzi, no, non ha bisogno neppure di quelle...siamo noi ad averne tanto bisogno!! E bisogno di LUI! Spero di aver espresso al meglio il mio pensiero...e che sia compreso nel suo vero significato.
Un abbraccio PARADISO!