domenica 31 gennaio 2010
L' ANIMA
San Giovanni della Croce, ha definito - in un certo senso, l'anima come l'innamorata di Dio.
Questo accade, quando si è già colmi di fede, di amore per il Signore.
Ma cosa succede a quelle anime che sono ancora in ricerca, che hanno perso i contatti con il Padre?
Ecco, ho in qualche modo trovato la risposta in questo quadro di Lowell Birge Harrison.
Osservando non solo si impara ad ammirare l'arte, o la natura, ma anche ad ascoltare ciò che la stessa ci trasmette nel più profondo. Questo quadro titolato "novembre", rappresenta una dolce ragazza che passeggia in quello che mi pare un boschetto di betulle. Il terreno è ricoperto di foglie secche, i rami degli arbusti sono spogli. Anche i colori hanno quella patina tipica dei mesi dove il sole compare poco, e se splende nel cielo, la sua luce è biancastra e mitiga i colori circostanti. Lowell è riuscito a carpire ogni cosa: immagini, situazione, colori, clima, ma soprattutto quel senso di solitudine, di privazione. Per lo meno, questa è la sensazione che ne ho ricavato. Foglie morte, alberi spogli, colori spenti, donna che si trova sola.
Ho visto un'anima, un'anima che ancora non ha trovato, che è alla ricerca, e vagola in un senso di solitudine profondo, non avendo ancora deciso una meta. L'anima è bella, come è bella la ragazza nel quadro, perché ogni anima è, dell'uomo, la parte più bella,quella che contiene la scintilla divina, la ruah Elohim, lo Spirito del Signore che instaura una stretta relazione di Dio con le sue creature. Per questa ragione, sostengo che tutte le anime sono belle.
Come un figlio che non ha mai conosciuto il proprio padre, fa il possibile per cercare le proprie origini, così un'anima non è "a casa", fino a che non ha trovato la strada giusta che la conduce presso il Padre.
Allora è irrequieta, a volte decide che può vivere senza sapere chi è il Padre, che può farcela da sola, che forse "quel" Padre, non esiste, che è frutto della fantasia di gente debole, che ha bisogno di crearsi un mito, per aggrapparsi a qualcosa. Oppure l'ha incontrato, ha cominciato a percorrere la giusta via, poi si è persa durante il cammino, deviando su qualche sentiero che si allontanava dalla strada maestra. E si trova disorientata.
E' un quadro che "inquadra" molte vite umane, oggi più che mai. Vite che sentono molto presente il proprio forte "io", dove non c'è spazio per Dio. Quel Padre che ha dato la massima libertà ai propri figli, al punto da saper che, con il libero arbitrio, li avrebbe anche perduti. Questa è la grandezza del Padre. Di un vero Padre.
Ma a quei figli, pur forti nella loro egocentricità, nella convinzione che l'esistenza appartiene solo a chi la vive, che ognuno è padrone di gestire la propria vita come meglio crede, che non hanno bisogno di una Legge che ostacoli il loro cammino di uomini veri, mancherà sempre qualcosa. IL RITORNO ALLE PROPRIE ORIGINI. E vagolano nella vita, spaziando in mille direzioni, e finiscono per perdersi nel bosco delle avversità. Senza l'appoggio del Padre, le disavventure, i dispiaceri, le malattie, le dipartite sono bastonate difficili da sopportare da soli. E si fanno scelte che spesso sono dannose a sé stessi ed agli altri. Scelte nelle quali c'è un punto di non-ritorno.
Allora auguro a tutte queste belle anime, che però sono opache, tristi, insoddisfatte, che presto torni a fiorire la primavera dentro di loro, affinché i colori si accendano di luce, il calore riscaldi i loro paesaggi, il panorama diventi un inno alla Creazione, e al Padre che l'ha generata. Solo ricongiungendosi al Padre, il figlio si sentirà protetto, a casa, finalmente mai più solo!!!
(Il quadro "giardino fiorito" è un dipinto di tulipani di Marianne Bernhardt) L'altra immagine è una foto.Spero di aver fatto felice almeno una cara amica, pubblicando questo allegro giardino di tulipani!!!Personalmente, mi ha rallegrato l'anima!!!
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BENVENUTO|
Il Paradiso non può attendere: dobbiamo già cercare il nostro Cielo qui sulla terra! Questo blog tratterà di argomenti spirituali e testimonianze, con uno sguardo rivolto al Carmelo ed ai suoi Santi
A me i fiori sono piaciuti molto! E commento con una frase di Sant'Agostino, che si sposa bene col tuo post:
RispondiElimina"Ci hai fatti per te, o Signore, e il nostro cuore non ha posa finché non riposa in te".
Fortunato chi è riuscito a capirlo già...ma sia per chi lo sa, che per chi ancora non è arrivato a comprenderlo, si può pregare. Per i primi, perchè siano fortificati sempre di più in questo "radicarsi" in Dio e possano così vivere anche le avversità in questa luce; per i secondi, affinchè finalmente scoprano il Signore che vuole farsi amare!
Carissima, tu riesci sempre a trarre la giusta conclusione di ogni cosa che scrivo! Questo lavoro a quattro mani mi rende immensamente felice! Spesso non riesco a rendere chiaro il mio pensiero, e tu lo illumini!
RispondiEliminaGrazie GRAZIE G R A Z I E!!!!!
Non attribuirmi meriti che non ho....il tuo post ha "risvegliato" la mia "memoria ram", in cui c'era questo pensiero agostiniano;)
RispondiEliminaUn abbraccio e grazie a te!
Ribadisco che lo scambio di pensieri, soprattutto agostiniani, è importante, ritorno sul discorso dei vasi comunicanti: una persona esprime il suo concetto, un'altra lo allarga, commentando, un'altra ancora ne esprime un altro: si chiama comunicazione, si chiama condivisione, si chiama comunione!!! Alla fine, tutto conduce al Signore e all'amore vicendevole!
RispondiEliminaTi abbraccio!